Falso in bilancio: ecco di chi è la responsabilità

La nuova sentenza 23014/23 fa scattare la condanna per bancarotta impropria per false comunicazioni a carico del vice presidente. Ma di chi è la responsabilità in caso di falso in bilancio? Leggi tutte le novità.

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  • In caso di falso in bilancio, la responsabilità ricade sul vice presidente del consiglio di amministrazione, o cda, della società.
  • La responsabilità del vice presidente è indipendente dal fatto che il membro del cda sia privo di deleghe operative.
  • Tutti i membri del cda rispondono in modo solidale dei danni che derivano dall’inosservanza dei doveri imposti dalla legge o dallo statuto.

Il falso in bilancio è un reato societario che può portare anche alla reclusione da uno a cinque anni. Il bilancio di esercizio è un documento contabile che viene annualmente redatto dagli amministratori della società. Di chi è la responsabilità in caso di dichiarazioni non veritiere sulla situazione economica di una società?

I responsabili di tale reato possono essere molteplici soggetti, tra cui gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti che si occupano della redazione documentazione contabile, ma anche i sindaci e i liquidatori.

Tuttavia, con la sentenza 23014/23, pubblicata il 25 maggio dalla quinta sezione penale della Cassazione, arrivano importanti novità in materia. Infatti, è stato stabilito che tutto il consiglio di amministrazione, o cda, deve rispondere il solido per falso in bilancio e bancarotta impropria.

Ulteriori responsabilità sono, inoltre, imputate al vice presidente, indipendente dal fatto che sia privo di deleghe operative. Ma vediamo nel dettaglio cosa stabilisce la nuova sentenza e quali sono le responsabilità dell’organo collegiale delle Srl e delle SpA in caso di falso in bilancio.

Cos’è il falso in bilancio

Con la nuova sentenza 23014/23, pubblicata il 25 maggio dalla quinta sezione penale della Cassazione, sono previsti aggiornamenti riguardo le responsabilità del falso in bilancio, ma di cosa si tratta?

Facendo un rapido passo indietro diamo brevemente una definizione a questo reato. Il reato di false comunicazioni sociali, anche detto falso in bilancio, fa parte del diritto societario.

Disciplinato dall’articolo 2621 del codice Civile, sostituito dall’art. 9 della Legge 27 maggio 2015 n. 69 entrata in vigore lo scorso 14 giugno 2015, questo reato societario sussiste nel momento in cui si compilano false comunicazioni sociali o un rendiconto non veritiero e corretto dei fatti accaduti e degli indicatori espressi nel bilancio d’esercizio dell’impresa.

Dal 2015, con l’entrata in vigore della nuova normativa, il reato societario passa da contravvenzione a delitto e, come tale, prevede una pena che, in questo caso, consiste nella reclusione, che può andare da 1 a 5 anni.

Il bilancio d’esercizio è compilato dagli amministratori della società ed è un documento composto di dati cosiddetti “oggettivi”, redatto per fornire le informazioni sulla società a soci e a terzi come investitori, classi lavoratrici e alla collettività.

Di conseguenza, una scorretta compilazione di questo documento contabile implica una falsa rappresentazione della situazione aziendale. Per tale motivo è considerata una frode e, in base alla disciplina vigente, prevede le seguenti pene:

  • la reclusione da 1 a 5 anni per gli amministratori o dirigenti che inseriscono nel bilancio dati non reali allo scopo di trarne vantaggio personale o per altri, art 2621;
  • la reclusione da 6 mesi a 3 anni in caso di falso in bilancio di lieve entità, art 2621 bis;
  • la reclusione da 3 a 8 anni per le società quotate in Borsa.

Il reato è, inoltre, soggetto a prescrizione a sei anni dal compimento del reato.

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Falso in bilancio: la responsabilità del vice presidente e del cda

Con la sentenza 23014/23, del 25 maggio dalla quinta sezione penale della Cassazione scatta, a carico del vice presidente della società, la bancarotta impropria da reato societario nel caso in cui il bilancio approvato dal consiglio di amministrazione si rivela falso e la compagine poco dopo fallisce.

Questo vale anche se il vice presidente è privo di deleghe operative. Infatti, a redigere il bilancio è l’intero consiglio ed è un compito che non può essere delegato.

Per tale motivo, tutti i membri del consiglio di amministrazione devono rispondere degli illeciti del falso in bilancio. Tuttavia, per i membri che si oppongono alla delibera che sono, quindi, immuni da colpa, si può annotare a verbale il dissenso. Questo vale sia per le società per azioni, o SpA, sia per le società a responsabilità limitata, o Srl.

Il reato di falso in bilancio sussiste in caso di cifre non corrispondenti al vero esposte nelle scritture contabili che permettono alla società di ottenere ulteriore credito dalle banche causando, di conseguenza, un peggiore dissesto pur di proseguire con l’esercizio dell’attività.

Il falso in bilancio è reato?

Diventa definitiva la condanna per bancarotta impropria per false comunicazioni sociali a carico dell’imputato che nei quattro anni precedenti è stato presidente e poi vice presidente della società consortile cooperativa a responsabilità limitata insolvente.

I giudici, infatti, hanno desunto l’esistenza dell’elemento psicologico del reato dalla condotta dell’intero consiglio d’amministrazione che, non depositando il bilancio, si dimette poco prima di approvarlo. Questa, per i giudici, è la prova che i componenti del cda sono consapevoli del fatto che i dati esposti sono falsi.

Altro fattore che determina l’elemento psicologico è la delibera dell’accesso a nuove forme di finanziamento e linee di credito presso intermediari finanziari, per cui la società è tenuta a dimostrare una positiva situazione economica e finanziaria, ma poco tempo dopo è dichiarata insolvente.

In questi casi, quindi, scatta la bancarotta impropria da reato societario, in quanto le informazioni contenute nel bilancio testimoniano un falso stato di solidità che consentono alla società di ottenere nuovi finanziamenti e forniture ulteriori.

L’evento tipico della fattispecie delittuosa è proprio l’aggravamento del dissesto che fa si che la società accumuli perdite senza interventi di ricapitalizzazione o giungendo a liquidazione.

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La responsabilità del consiglio di amministrazione

Secondo la normativa, la redazione del bilancio d’esercizio è una responsabilità che ricade su tutti gli amministratori e che non può essere delegata ai singoli amministratori, come stabilito dall’articolo 2381, comma quarto, del codice Civile.

Infatti, l’organo collegiale della società deve rispondere in modo solidale verso la società dei danni causati dall’inosservanza dei doveri imposti dalla legge o dallo statuto societario.

Da tale responsabilità sono esonerati solamente quegli amministratori che hanno annotato il loro dissenso nel verbale di delibera, come stabilito dall’articolo 2392, terzo comma del codice Civile per le SpA e dall’articolo 2476, primo comma del codice Civile per le Srl.

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Falso in bilancio e prescrizione

Il falso in bilancio secondo le norme va in prescrizione a 6 anni dal momento in cui viene compiuto il reato. Nel caso in cui avvenga una interruzione, può arrivare anche a 7 anni e sei mesi.

Oltre questo termine, chi ha commesso questo reato non è più perseguibile. La prescrizione viene calcolata dal giorno in cui viene consumato il reato, ovvero nel momento in cui il bilancio viene comunicato.

Falso in bilancio – Domande frequenti

Chi risponde di falso in bilancio?

In caso di falso in bilancio rispondono in modo solidale tutti i membri del consiglio di amministrazione, salvo gli amministratori che hanno annotato il loro dissenso nel verbale di delibera del bilancio.

Quali responsabilità ha il vice presidente in caso di falso in bilancio?

Per il vice presidente può scattare la condanna per bancarotta impropria per false comunicazioni sociali se nei quattro anni precedenti ha rivestito la carica di presidente e poi di vice presidente.

Cosa rischia chi fa falso in bilancio?

La pena, stabilita dalla legge, per chi commette il reato di falso in bilancio è la reclusione, che può andare da un minimo di un anno fino ad un massimo di cinque anni. La pena è maggiore in caso di società quotate in Borsa.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

2 commenti su “Falso in bilancio: ecco di chi è la responsabilità”

  1. Gentile Dottoressa Albanese,
    volevo scambiare con Lei un mio parere su una situazione bancaria di titoli non quotati che a mio parere potrebbero nascondere sorprese ancora non evidenziate .
    Le lascio il mio cellulare ho anche whatsup 336469596 abito a Sacile PN meglio un incontro via web skype piuttosto quello che ritiene più comodo per Lei.
    Cordiali saluti
    Serafino Colosimo

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