Decreto PNRR: tutte le novità e le misure previste

Il Decreto PNRR prevede diversi emendamenti, in materia di semplificazione, innovazione e transizione verde. Ecco quali sono e quando arriverà l'approvazione definitiva.

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Decreto PNRR
  • La commissione del Senato ha dato la prima approvazione al Decreto PNRR, per cui il via libera definitivo è atteso per il 12 aprile 2023.
  • Il Decreto PNRR interviene per la creazione di una identità digitale unica, ma conferma ancora lo SPID, e opera per migliorare i servizi offerti dalla pubblica amministrazione.
  • Il Decreto contiene anche diverse misure di intervento specifiche a tema rinnovabili.

Il Decreto PNRR ha ottenuto una prima approvazione dalla commissione del Senato, e contiene diversi interventi che includono innovazione tecnologica, rinnovabili e servizi proposti dalle pubbliche amministrazioni.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha avuto il via lo scorso anno, e contiene diversi obiettivi che anche l’Italia dovrà seguire, fino al 2026. L’approvazione definitiva del decreto PNRR arriverà con molta probabilità intorno al 12 aprile 2023, tuttavia già si possono delineare i contorni di questo decreto.

Con questo decreto, arriva anche la possibilità di stabilizzare i lavoratori precari assunti dagli enti locali, tramite contratti di due anni, per aderire ai progetti europei. Ma vediamo nel dettaglio gli obiettivi del Decreto PNRR.

Decreto PNRR 2023 e assunzioni

Il Decreto PNRR contiene diversi interventi in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo dell’intervento dell’attuale governo è quello di velocizzare l’attuazione del piano, che in Italia ha subito diversi rallentamenti, causati in parte dalla burocrazia e in parte dalle difficoltà collegate soprattutto ai piccoli enti e Comuni.

In particolare è stato rilevato che la gestione dei fondi del PNRR ha subito diverse difficoltà e rallentamenti per tutti quei comuni con pochi abitanti, fino a 5.000, per cui uffici sottodimensionati e poco personale sarebbero i principali ostacoli alla realizzazione degli obiettivi.

Uno degli obiettivi del decreto è quello di stabilizzare i precari con assunzioni presso Comuni e enti locali per la realizzazione dei progetti europei. L’intervento coinvolge chi ha lavorato per almeno 24 mesi presso amministrazioni, anche differenti tra loro.

La stabilizzazione dei precari viene proposta sia per i Comuni che per le Regioni, al fine di risolvere il problema riscontrato in merito alla realizzazione del PNRR.

Sempre per velocizzare le procedure della pubblica amministrazione, arriva anche un emendamento apposito del governo per velocizzare i pagamenti della PA. Insieme a questi obiettivi, si evidenzia ancora una volta l’importanza della digitalizzazione per lo snellimento della burocrazia e dei passaggi necessari ad attuare le diverse direttive.

Sempre a favore della pubblica amministrazione, è previsto un intervento per estendere la possibilità di accedere ad un lavoro retribuito presso i vertici della pubblica amministrazione per lavoratori della PA in pensione.

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Decreto PNRR: l’intervento sullo SPID

Un altro aspetto che viene preso in considerazione dal Decreto PNRR riguarda l’identità digitale unica, al momento rappresentata dallo SPID. L’obiettivo del governo rimane quello di garantire quindi a tutti i cittadini una identità unica digitale per l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione.

Tuttavia da tempo si vocifera la sostituzione dello SPID con la CIE, la Carta di Identità Elettronica. A questo proposito viene ancora garantito l’uso dello SPID, per cui 40 milioni di euro vengono stanziati a favore dei provider che erogano il servizio.

I nuovi fondi andranno a finanziare l’innovazione tecnologica per la sicurezza dei dati e per l’interoperabilità con l’accesso all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.

Contrariamente a quanto ipotizzato nelle scorse settimane, in cui si evidenziava la possibilità di dire addio allo SPID, questo strumento rimane ancora attivo, e lo sarà fino al momento in cui non verranno presi ulteriori provvedimenti per l’unificazione con la CIE.

A proposito di innovazione, vengono anche confermate le proroghe per i termini per la richiesta di permessi, concessioni o certificazioni per svolgere lavori di installazione della banda larga e ultra-larga.

Decreto PNRR, rinnovabili e transizione verde

Il Decreto PNRR tratta anche il tema attuale delle rinnovabili e degli incentivi alla transizione verde dell’economia. A questo proposito si prevede l’approvazione di diverse misure, tra cui l’esenzione dalla valutazione di impatto ambientale per determinate infrastrutture, considerate green.

Vengono inoltre stanziati 42 milioni di euro per il polo Siderurgico di Piombino, da erogare tra il 2025 e il 2027. Sulla transizione 4.0, si intende anche intervenire con specifici controlli del Ministero delle Imprese e del Made in Italy sui crediti per le imprese, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.

Si ipotizzano anche diversi interventi in altre direzioni, come quelli sul Giubileo previsto per il 2025 per ciò che riguarda la realizzazione di strutture senza barriere architettoniche, e piani per il posizionamento di defribrillatori per eventuali soccorsi.

Vengono infine autorizzate specifiche modifiche per le autorizzazioni delle strutture universitarie per l’accesso alle risorse del PNRR, con l’obiettivo di realizzare 60.000 posti letto.

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Decreto PNRR, il ruolo dell’Agenzia delle Entrate

Secondo il recente decreto, a collaborare con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sarà direttamente l’Agenzia delle Entrate, per ciò che riguarda i benefici a favore delle imprese stabiliti dal decreto. L’Agenzia quindi avrà un ruolo centrale nell’effettuare i controlli che riguarderanno gli incentivi e i fondi messi a disposizione dal PNRR per le imprese.

Si tratta di fondi che andranno nella direzione di incentivare, secondo la Componente 2 della Missione 1 (ossia M1C2), la competitività delle imprese adottando strumenti tecnologici e digitali. Si parla quindi di innovazione tecnologica e internazionalizzazione, dove al centro ci saranno le imprese.

Si fa riferimento a questo proposito di transizione 4.0 con 13,38 miliardi di euro di risorse stanziate. L’Agenzia interverrà nei controlli in quanto i principali benefici per le aziende saranno di natura fiscale, sotto forma di crediti da portare in compensazione.

Si attende quindi una specifica convenzione tra Agenzia delle Entrate e Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per la corretta gestione degli investimenti intorno al PNRR.

Decreto PNRR – Domande frequenti

Cosa prevede il Decreto PNRR?

Prevede diversi interventi in linea con gli obiettivi del PNRR: innovazione tecnologica e semplificazione della burocrazia per le amministrazioni pubbliche, transizione verde.

Cosa cambia per lo SPID con il Decreto PNRR?

Lo SPID viene ancora confermato come metodo di accesso ai servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione, e i provider vengono rifinanziati con nuovi fondi.

Quali sono i problemi intorno all’attuazione del PNRR?

i principali problemi in Italia riguardano la burocrazia, il rallentamento dell’attuazione degli obiettivi e la gestione dei fondi, soprattutto per piccoli Comuni. Ecco quali sono i prossimi interventi del Decreto PNRR.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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