I Professionisti si scoprono social: strategie e metodi

I professionisti possono utilizzare i social media in modo strategico per trovare clienti o intessere relazioni: ecco quali sono i vantaggi.

di Giovanni Emmi

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Social media professionisti
  • I social media possono essere validi strumenti per sostenere il professionista o uno studio a comunicare con i clienti o trovare nuovi contatti.
  • Per stare al passo con le nuove tecnologie e sfruttare le potenzialità dei social, è necessaria la formazione.
  • Grazie ai social si possono costruire relazioni personali e rapporti di fiducia.

L’utilizzo dei social network ha creato piazze virtuali dove si incontrano le persone sui temi per loro più interessanti o utili.

È finito il tempo in cui “i clienti si trovavano al bar”, per usare una frase cara a un mio vecchio maestro, che individuava nel più classico dei posti di incontro uno dei luoghi di aggregazione principale dove tessere relazioni.

Facebook, Instagram, TikTok, LinkedIn, YouTube, ogni social ha le sue caratteristiche e torna più o meno utile alla causa di crescere o resistere nel mercato professionale.

Professionisti e social network

Il libero professionista può scegliere se stare in questa piazza virtuale oppure osservarla da lontano. Una scelta che può essere più o meno condivisibile tra stare agganciato al futuro o restare nella dimensione del passato.

Se si sceglie il futuro, bisogna essere attrezzati, altrimenti si rischia di fare più danno che bene, visto che i social hanno la loro netiquette, e uscire fuori da essa può essere un vulnus che, invece di creare nuove opportunità, toglie quelle presenti.

A questo punto il professionista deve apprendere un nuovo modo di comunicare, diverso per ogni contesto sociale, perché il popolo di ogni network è diverso e deve essere gestito in modo diverso. 

Andare allo stadio o al golf club, stare in famiglia e parlare con i nipoti, ogni approccio è diverso, e lo stesso è con i social network. Acquisire questo genere di competenza non è complicato ma non è neanche immediato, servono tempo e formazione, attraverso lo studio e l’analisi continua di quello che accade.

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Sociel media gestiti all’esterno: pro e contro

Una possibile soluzione per il professionista sarebbe quella di affidarsi all’esterno, a un’agenzia digitale, e perdere il contatto diretto. A parte l’investimento ingente che si dovrebbe fare in questo caso, il professionista non cresce nelle competenze e non può gestire i rapporti nuovi che si verrebbero a creare.

Immaginiamo uno studio che decide di affidare la comunicazione all’esterno: i clienti avrebbero la percezione di un intermediario che comunica, non del professionista, sarebbe come vendere con agenti un modello improponibile per dei professionisti. Il professionista vende sempre se stesso o lo studio senza intermediari.


Per le multinazionali della consulenza il marchio è l’emblema di un’organizzazione che si propone al mercato e ne rappresenta la migliore garanzia. È più facile passare alla pubblicità e alla promozione di un marchio che rappresenta qualcosa.

Uno studio professionale, invece, ruota attorno alle figure dei professionisti, si può dare un’organizzazione e aggiungere un valore alla proposta professionale, ma il professionista è sempre quello che si deve promuovere. Trovare l’equilibrio tra queste diverse esigenze è fondamentale.
Può anche interessarti la lettura di: “Social media policy“.

Come utilizzare i social per la professione

Se si desidera trovare nuovi clienti oggi, il professionista deve sapere che non si trovano più nei luoghi classici di aggregazione, ma è possibile raggiungerli grazie ai social media.

Contattare e trovare nuovi clienti sui social è possibile se si prevede una attenta strategia di comunicazione e marketing, per cui è necessaria una certa formazione.

Il web marketing offre diversi spunti e strategie di crescita dei social dello studio professionale o del professionista, per cui potrebbe valere la pena investire in formazione diretta.

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Social e relazioni personali

Le relazioni personali di ogni professionista guidano i rapporti professionali. La provenienza sociale, il contesto attuale e il caso indirizzavano il professionista verso una o un’altra competenza.

La scelta di fare l’abbonamento allo stadio o la tessera di un club, di frequentare un’impresa di famiglia, oppure uno specifico contesto territoriale, potevano essere decisivi del percorso professionale e, in modo a volte del tutto casuale, decidere i successi o i fallimenti.

Con i social e la globalizzazione, per lo studio tradizionale tutto diventa più complicato, cambiano le metriche ed è opportuno cambiare atteggiamento per non rischiare di restare al palo.

Scegliere i clienti con i social media

I social network, e la possibilità di collegarsi a qualsiasi categoria di utente, creano una fluidità e democraticità tale dei rapporti che per un professionista è più facile essere proattivo e comunicare in modo selettivo.

Allo stesso tempo la scelta del tipo di cliente e delle sue caratteristiche, avendo gli strumenti giusti, diventa una possibilità in uno scenario nuovo che, fino a qualche anno fa, non sembrava possibile.

Questo cambiamento richiede una visione manageriale della proposta professionale, che è una parte nella quale il professionista ha ancora difficoltà a calarsi. Partire sempre dalla strategia e sviluppare le competenze nella giusta direzione potrebbe essere decisivo.

Autore
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Giovanni Emmi

Dottore Commercialista

Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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