Il bilancio della startup innovativa: aspetti pratici da considerare per il 2023

Il bilancio di una startup innovativa è uno strumento utile per richiedere l'accesso a diversi fondi. Ecco come funziona, cosa scrivere in nota integrativa e come ottimizzare la gestione delle finanze.

di Rosario Emmi

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Bilancio startup innovativa
  • Una startup innovativa deve considerare nel proprio progetto quali sono le risorse e le finanze a disposizione.
  • la legge prevede che la scadenza per la convocazione dell’assemblea che approva il bilancio è di 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio.
  • Una startup innovativa può segnalare nella nota integrativa i costi sostenuti per ricerca e sviluppo.

Il 2023 si presenta come un anno pieno di opportunità per le startup innovative. Con una crescente domanda di soluzioni tecnologiche e una maggiore disponibilità di fondi di investimento, le startup hanno la possibilità di crescere e realizzare i loro obiettivi imprenditoriali.

Tuttavia, per raggiungere il successo, è essenziale che le startup abbiano una solida comprensione delle loro finanze e sappiano come gestirle efficacemente.

In questo articolo, esploreremo alcuni aspetti del bilancio della startup innovativa e accorgimenti da adottare per evitare errori e magari pregiudicare la permanenza nel Registro Speciale startup innovative.

Convocazione dell’assemblea: l’approvazione del bilancio di esercizio 2023

Per legge, la scadenza per la convocazione dell’assemblea che approva il bilancio è di 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio. Tuttavia, nella pratica, molte società a responsabilità limitata (SRL) rinviano l’approvazione del bilancio oltre i 120 giorni, soprattutto quelle di piccola dimensione con contabilità esternalizzata.

Per le startup innovative, è importante approvare il bilancio entro i termini previsti dalla legge, perché la pratica di mantenimento dei requisiti va inviata perentoriamente entro il 31 luglio. Ritardare l’approvazione del bilancio può comportare sanzioni amministrative e fiscali, nonché ritardi nell’ottenimento di finanziamenti o investimenti.

Per garantire che il bilancio venga approvato entro i termini previsti dalla legge, le startup innovative possono adottare alcune misure, come:

  • migliorare la gestione contabile interna per facilitare la preparazione del bilancio;
  • assicurarsi di avere una comprensione solida delle proprie finanze e delle norme contabili e fiscali applicabili;
  • considerare la possibilità di utilizzare software contabili automatizzati che possono semplificare il processo e ridurre i tempi di preparazione;
  • prevedere un budget sufficiente per la contabilità e la consulenza fiscale.

Inoltre, le startup innovative possono considerare di affidare la contabilità a professionisti esperti in materia, in modo da essere certi di rispettare tutti i termini previsti dalla legge e di evitare eventuali sanzioni o rischi.

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Bilancio della startup innovativa: le spese in ricerca e sviluppo

In questo caso parliamo di un aspetto specifico che andrebbe analizzato sia preventivamente alla chiusura dell’esercizio (nel nostro caso dell’esercizio 2022), che successivamente in fase di definizione del bilancio.

Stiamo parlando ovviamente della definizione delle spese in ricerca e sviluppo, nel caso in cui il requisito alternativo previsto sia appunto questo. Le startup possono richiedere di accedere ad un credito per ricerca e sviluppo apposito. Per chi non conoscesse il requisito riportiamo quanto previsto dalla norma, secondo l’articolo 25 del D.L. 179/2012:

“le spese in ricerca e sviluppo sono uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della start-up innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per l’acquisto e la locazione di beni immobili. Ai fini di questo provvedimento, in aggiunta a quanto previsto dai principi contabili, sono altresi’ da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attivita’ di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprieta’ intellettuale, termini e licenze d’uso. Le spese risultano dall’ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa. In assenza di bilancio nel primo anno di vita, la loro effettuazione e’ assunta tramite dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della start-up innovativa.”

Una best practice per le startup innovative è sicuramente la verifica preventiva del valore delle spese in ricerca e sviluppo, magari da calendarizzare intorno a ottobre o novembre dell’anno di riferimento.

Tale verifica è importante per verificare il raggiungimento del requisito e per prendere eventualmente le giuste decisioni in merito, magari concentrando una parte delle spese nell’ultimo periodo dell’anno, nel caso in cui le finanze risultassero essere insufficienti, evitando la decadenza dal Registro Speciale startup innovative, per il non raggiungimento dei parametri richiesti.

Bilancio startup innovativa 2023

Indicazione in bilancio delle spese in ricerca e sviluppo

Un aspetto importante in ottica di approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2022, da effettuare nel 2023, è sicuramente l’indicazione delle spese in ricerca e sviluppo. Come possiamo infatti vedere nello stesso articolo 25 del D.L. 179/2012 riportato in precedenza, le spese risultano dall’ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa.

Costituisce infatti una condizione molto importante l’indicazione in nota integrativa delle spese, in modo da adempiere a quanto previsto espressamente dalla norma. L’indicazione è essenziale perché il Registro Imprese effettua dei controlli specifici in ambito di mantenimento dei requisiti della startup innovativa (o PMI innovativa) allo scopo di verificare che siano presenti le spese in bilancio.

La mancata indicazione non comporta una decadenza dall’iscrizione come startup innovativa (o almeno, non è mai accaduto nella mia esperienza), quanto delle possibili perdite di tempo legate a possibili approfondimenti richiesti dall’ente, richiesta di documentazione o anche ulteriore approvazione del bilancio con riporto del dettaglio delle spese.

Un caso particolare è rappresentato dal bilancio per le microimprese, una forma semplificata di bilancio che è prevista per le imprese con le seguenti soglie (per 2 esercizi):

  • attivo dello stato patrimoniale non superiore a 175.000 euro.
  • ricavi per vendite e prestazioni non superiori a 350.000 euro.
  • numero di dipendenti non superiore a 5.

Di seguito riportiamo un esempio di come potrebbe essere compilata la nota integrativa.

Esempio di compilazione della nota integrativa per le startup innovative

La nota integrativa può essere compilata indicando questa dicitura:

“In relazione alle informazioni richieste dall’art.25 DL 18 ottobre 2012, n. 179 in merito ai costi di ricerca e sviluppo, si specifica che la società, nel corso dell’esercizio 2023, ha svolto attività di ricerca e sviluppo indirizzando i propri sforzi, in particolare, su progetti che sono stati ritenuti particolarmente innovativi.”

Successivamente, si possono indicare in una tabella tutte le voci di spesa in ricerca e sviluppo, come nell’esempio seguente.

SPESE DI RICERCA E SVILUPPO – anno 2023Importo Iva esclusa
Costi di sviluppospesa effettiva
Costi di ricercaspesa effettiva
TOTALESpesa totale
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La capitalizzazione di costi della startup innovativa

Uno degli aspetti più comuni in fase di definizione del bilancio di esercizio di una startup innovativa è legato alla corretta individuazione e imputazione di costi pluriennali (o capitalizzabili, o ammortizzabili, per comprendere meglio il termine).

Generalmente in early stage è abbastanza comune investire soprattutto in sviluppo, nella creazione di brevetti, o nella registrazione del marchio, che rappresentano costi che per loro natura vanno a impattare tramite il processo di ammortamento sui bilanci di più esercizi.

Se per esempio investo sullo sviluppo di un nuovo dispositivo, tale sviluppo non impatterà solo sull’anno del sostenimento della spesa, ma magari lo stesso dispositivo contribuirà a generare ricavi in più esercizi futuri, per cui allo stesso modo i costi dovranno essere spalmati su più anni, “in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione” (Principio contabile OIC 24), generalmente 5 anni.

Essendo quindi un caso molto frequente, bisogna porre attenzione ai valori da capitalizzare definendo al meglio i costi, che devono identificabili e misurabili, e soprattutto evitando di utilizzare la capitalizzazione dei costi come un modo per ridurre le perdite di esercizio: ciò potrebbe comportare problemi in termini di responsabilità dell’organo amministrativo in caso di insolvenza della società.

E’ prassi abbastanza diffusa l’accensione di conti specifici per la capitalizzazione di costi interni, specialmente di personale dipendente, soprattutto per una migliore determinazione dei costi di ricerca e sviluppo da imputare come requisito della startup innovativa.

Volendo fare un esempio per semplificare, dati 0 i ricavi di una impresa nel 2022 e 50.000 euro i costi sostenuti, interamente di sviluppo da parte di personale dipendente, da capitalizzare in 5 anni, in caso di capitalizzazione diretta i costi andrebbero interamente a confluire nell’attivo patrimoniale appunto come costi di sviluppo, lasciano quindi a conto economico zero ricavi e zero costi (supponendo che il processo di ammortamento venga posticipato fino ai primi ricavi correlati).

Ciò a mio modo di vedere non rappresenterebbe in maniera corretta i valori in gioco, in quanto verrebbe a “scomparire” interamente il costo del personale. Inoltre non vi sarebbe modo di determinare in maniera corretta il valore di riferimento per il calcolo del 15% (che in realtà sarebbero appunto i 50.000 euro).

Per superare ciò quindi la capitalizzazione avviene imputando un conto specifico di “Incremento immobilizzazioni immateriali” che si trova nel valore della produzione del conto economico (i ricavi, per semplificare), e in contropartita i Costi di sviluppo fra l’attivo patrimoniale, lasciando quindi intatti anche i 50.000 a conto economico. In questo modo abbiamo probabilmente rappresentato più correttamente i fatti aziendali.

Tempistiche di approvazione e mantenimento dei requisiti

L’ultimo aspetto da considerare riguarda le tempistiche di approvazione del bilancio. Oltre i già considerati limiti temporali per l’invio della dichiarazione di mantenimento dello status di startup innovativa, è molto importante porre attenzione ai vari termini legati all’approvazione e deposito bilancio, all’aggiornamento sul portale startup.registroimprese.it, al deposito della dichiarazione di mantenimento requisiti.

Possiamo così schematizzare:

AttivitàTermine
Convocazione assemblea120 giorni da chiusura esercizio
Deposito bilancio30 giorni da approvazione
Aggiornamento portale Mise30 giorni da approvazione (ma dopo deposito)
Deposito mantenimento requisiti30 giorni da approvazione (ma dopo aggiornamento portale Mose

Bilancio della startup innovativa – Domande frequenti

Cos’è il bilancio di una startup innovativa?

Il bilancio di esercizio è obbligatorio anche per le startup innovative, e comunica diverse informazioni importanti su spese, costi e guadagni, utili anche per accedere ad alcune agevolazioni.

Cos’è una startup innovativa?

Si tratta di una startup che contiene un elevato componente tecnologico o innovativo, come un brevetto o un marchio. Ecco come funziona il bilancio.

Nel bilancio di una startup innovativa, cosa si inserisce nella nota integrativa?

Si inseriscono le informazioni che riguardano i costi per la ricerca e lo sviluppo, che possono essere poi presentati per accedere ad alcuni fondi e aiuti statali.

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Rosario Emmi

Dottore commercialitsa

Dottore commercialista specializzato in startup e PMI innovative e in digitalizzazione processi aziendali con metodologie no-code. E' socio di Proclama SPA tra professionisti, prima società per azioni fra dottori commercialisti del sud Italia
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 26 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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