Aprire una onlus: come fare, quanto costa e adempimenti

Per aprire una onlus bisogna redigere uno statuto e l’atto costitutivo. Sono, poi, previsti ulteriori passaggi, soprattutto per ottenere le agevolazioni fiscali per gli ETS. Ecco come funziona e quali sono i passaggi da seguire.

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Aprire una onlus
  • Una onlus, o “organizzazione non lucrativa di utilità sociale”, è un ente non commerciale costituito senza perseguire uno scopo lucrativo, ma sociale.
  • Con la Riforma del Terzo Settore, il Decreto Legislativo n. 117 del 3 luglio 2017 ha abrogato l’acronimo onlus e sostituito con ETS, Ente del Terzo Settore.
  • Per aprire una onlus, soci e fondatore devono creare lo statuto e l’atto costitutivo per regolare l’ente e il suo funzionamento.

Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, o onlus, sono enti che svolgono la loro attività per perseguire finalità di solidarietà sociale e senza scopo di lucro. Aprire una onlus richiede pochi passaggi oltre alla creazione dello statuto e dell’atto costitutivo da parte di soci e fondatori.

Perseguendo finalità sociali e solidali, l’ordinamento riserva loro alcuni benefici fiscali e organizzativi, come vedremo tra poco, ma per costituire un’organizzazione riconosciuta è necessario rivolgersi ad un notaio. Anche i costi legati all’apertura della onlus sono molto contenuti, con una spesa complessiva che si aggira intorno ai 300 euro.

Prima di cominciare a scoprire i passaggi necessari per aprire una onlus è necessario chiarire un aspetto fondamentale di questo tema. Infatti, con l’attuazione della Riforma del Terzo Settore, ossia con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 117 del 3 luglio 2017, l’acronimo onlus è stato abrogato e sostituito con ETS, Ente del Terzo Settore. Per comodità e rendere la guida più comprensibile, continueremo a utilizzare l’acronimo onlus ma faremo riferimento alla nuova normativa attualmente in vigore.

Cosa sono le onlus

Le onlus, o “ Organizzazioni non lucrative di utilità sociale”, sono enti non commerciali che si costituiscono con lo scopo di perseguire interessi solidaristici riconosciuti dalla legge d’importanza sociale. Le onlus possono essere:

  • associazioni riconosciute e non riconosciute;
  • comitati;
  • fondazioni;
  • società cooperative;
  • altri enti di carattere privato, con o senza personalità giuridica;
  • chiesa cattolica.

Le Onlus svolgono la propria attività secondo due tipologie di solidarietà:

  • solidarietà presunta: sono le onlus che operano senza dover dimostrare di prestare la propria opera  verso soggetti svantaggiati. Di questa tipologia fanno parte gli enti:
    • del settore sociale e sociosanitario;
    • beneficenza;
    • tutela;
    • promozione e valorizzazione delle cose di interesse artistico e storico;
    • tutela e valorizzazione della natura dell’ambiente;
    • promozione della cultura dell’arte;
    • ricerca scientifica svolta da fondazione o università.
  • solidarietà condizionata: sono le onlus che devono dimostrare di svolgere l’attività prevalentemente con e per soggetti svantaggiati. In questa categoria rientrano i settori di:
    • assistenza sanitaria;
    • istruzione;
    • formazione;
    • sport dilettantistico;
    • promozione della cultura dell’arte;
    • tutela dei diritti civili.

Le onlus giuridicamente sono delle normali associazioni, a cui si applicano le comuni regole in tema di organizzazione e gestione.

L’ente è, quindi, costituito dal Consiglio Direttivo, che è l’organo esecutivo e a capo del quale si trova il Presidente che coordina della vita associativa, e l’Assemblea dei soci, che ha il compito di approvare il bilancio annuale e nominare gli organi associativi.

Le onlus possono svolgere anche attività accessorie a quelle esclusive o attività nei confronti di soggetti non svantaggiati, ma in modo non prevalente e con il solo obiettivo di sostenere l’attività istituzionale dell’associazione. Ma il ricavato di queste attività non può superare il 66% delle spese complessive.

Aprire una onlus costi

Onlus: associazione riconosciuta e non riconosciuta

Una distinzione importante da fare tra le varie onlus è quella tra le associazioni riconosciute e quelle non riconosciute.

La principale differenza tra questi due tipi di organizzazioni risiede nella personalità giudica. Infatti, le associazioni riconosciute sono quelle che, al contrario di quelle non riconosciute, sono dotate di personalità giuridica.

Ne consegue che per aprire un’associazione riconosciuta il procedimento da seguire è più complesso. Ma a cosa serve la personalità giuridica? Le persone giuridiche hanno un’autonomia patrimoniale perfetta, per cui l’associazione risponde dei debiti solamente con il patrimonio dello stesso ente e non con quello dei suoi componenti.

Di conseguenza, le associazioni non riconosciute godono di un’autonomia patrimoniale imperfetta ma hanno un patrimonio, chiamato fondo comune. Le associazioni che fanno richiesta per ottenere la personalità giuridica, finché non ottengono il riconoscimento dovranno agire e operare come associazioni non riconosciute.

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Aprire una onlus: come fare

Per aprire una onlus i passaggi da compiere sono pochi. Infatti, i soci fondatori dovranno occuparsi della creazione:

  • dello statuto;
  • dell’atto costitutivo.

I due documenti regolano l’organizzazione e il suo funzionamento. Una volta sottoscritti i due documenti, la onlus sarà ufficialmente costituita. Questo procedimento è previsto per le associazioni non riconosciute. Infatti, in questo caso non è richiesta neanche la presenza di un notaio, prevista solamente per le associazioni riconosciute.

Tuttavia, per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dall’ordinamento, ci sono ulteriori adempimenti da compiere. Per costituire un’associazione riconosciuta, invece, è necessario:

  • stabilire lo scopo e l’attività dell’ente e prevedere almeno tre soci fondatori, che formano il primo Consiglio Direttivo;
  • preparare l’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione in duplice copia originale, inserendo i requisiti e gli articoli previsti dalla Codice Civile e dalla legge fiscale (TUIR) e dal D.Lg 1997 n. 460;
  • richiedere l’attribuzione del Codice Fiscale;
  • pagare la tassa di registro;
  • registrare l’associazione presso l’Agenzia delle Entrate in modo da ottenere i benefici fiscali previsti dall’ordinamento;
  • chiedere l’iscrizione dell’associazione all’anagrafe Onlus, facendo domanda alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate della regione dove si troverà la sede legale della onlus.

Per costituire un’associazione riconosciuta e ottenere, di conseguenza, la personalità giuridica, bisogna fare un’apposita domanda da depositare presso la Prefettura.

Aprire una onlus: adempimenti e Partita Iva

Uno dei primi adempimenti previsti per le onlus appena costituite è quello di fare richiesta del codice fiscale che permette all’organizzazione di compiere molti tipi di operazione. Con il codice fiscale, infatti, le onlus possono aprire un conto corrente, acquistare beni, richiedere finanziamenti, stipulare contratti e tanto altro ancora.

Per richiedere il codice fiscale, la onlus deve presentare all’Agenzia delle Entrate:

  • una copia dello statuto e dell’atto costitutivo firmati da tutti gli associati fondatori;
  • il modello AA5/6 di richiesta del codice fiscale.

Per le onlus che svolgono in modo abituale un’attività commerciale per finanziare lo stesso ente è necessario aprire la Partita Iva. Per questo l’ente deve compilare il modello AA7/10 presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate o online.

La onlus, nell’esercizio della sua attività, deve rispettare i seguenti obblighi sulle scritture contabili:

  • tenuta delle scritture contabili cronologiche e sistematiche per l’attività istituzionale e per quelle connesse;
  • redigere il rendiconto annuale entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio;
  • tenuta dei libri IVA per le attività connesse.
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Aprire una onlus: quanto costa

Come abbiamo appena visto, non sono molti i passaggi previsti per l’apertura di una onlus, ma hanno un costo? Come abbiamo anticipato nell’introduzione della guida, le spese per aprire una onlus sono contenute. Infatti, basti pensare che i fondatori possono sottoscrivere lo statuto senza doversi rivolgere ad un notaio.

Invece, per la richiesta del codice fiscale e la registrazione all’anagrafe onlus questi enti sono esentati dal pagamento delle imposte. Questo, però, dipende dall’Agenzia delle Entrate del proprio territorio che può prevedere o meno tale agevolazione. Infatti, se non è prevista, la onlus è tenuta a pagare l’imposta di registro di €200.

Per l’apertura di una onlus è importante affidarsi ad un professionista, di conseguenza bisogna calcolare anche i costi legati al commercialista. Ma le onlus godono anche di importanti agevolazioni fiscali ed esenzioni che ne riducono i costi di gestione, oltre che di costituzione.

Le agevolazioni fiscali per le Onlus

Le principali agevolazioni fiscali che il nostro ordinamento riserva alle onlus sono:

  • nessuna applicazione dell’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) sui proventi delle attività istituzionali e delle attività connesse;
  • le persone fisiche e giuridiche (società) possono effettuare donazioni ed usufruire di una detrazione di imposta pari al 30% delle erogazioni per un importo massimo di €30.000;
  • le donazioni erogate alle onlus si possono dedurre dal reddito complessivo netto fino al 10% del reddito complessivo;
  • beneficiano del 5 per mille dell’Irpef versato dai contribuenti.

Per quanto concerne, invece le esenzioni, le principali sono:

  • Iva sulle prestazioni ospedaliere, di cura, educative e di formazione e prestazioni sociosanitarie;
  • imposta di bollo;
  • obbligo di emettere scontrino fiscale;
  • tassa di concessione governativa;
  • imposta di successione e donazione;
  • tributi locali;
  • imposta sugli spettacoli e intrattenimenti;
  • agevolazioni per l’organizzazione di lotterie, tombole, pesche e banchi di beneficenza.

Per ottenere tali benefici fiscali, la onlus deve registrare presso l’Agenzia delle Entrate lo statuto e l’atto costitutivo entro 20 giorni dalla costituzione. Inoltre, entro 30 giorni dalla registrazione bisognerà effettuare l’iscrizione all’anagrafe delle onlus.

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Finanziare una onlus: come funziona

Per finanziare le onlus è possibile optare tra le seguenti modalità:

  • quota di iscrizione conferita dai soci annualmente da versare per fare parte dell’associazione e per avere diritto di voto nell’assemblea;
  • ulteriori contributi  richiesti ai soci per sostenere i costi di gestione;
  • donazioni di soci o terzi, o contributi di comuni, province, regioni ed enti pubblici;
  • corrispettivi dei soci che beneficiano dell’attività o dei servizi di assistenza e di sostegno offerti dalla onlus;
  • contributi versati da enti privati;
  • contributi ricavati dall’attività connessa, come servizi prestati a soggetti non svantaggiati, vendita di beni di modico valore o organizzazione di eventi pubblici promossi per il finanziamento dell’attività della onlus;
  • fondi derivanti dal 5 x mille;
  • ricavato delle raccolte pubbliche di denaro.

Il ricavato deve essere utilizzato per il raggiungimento dello scopo della stessa associazione. Di conseguenza, non può essere investito in modalità estranee allo scopo della onlus. In più, il denaro deve essere depositato nel conto corrente della onlus, aperto presso un istituto di credito.

Le entrate e le uscite delle onlus devono essere rendicontate su fogli cassa settimanali o mensili in modo da compilare il bilancio annuale che l’assemblea dei soci dovrà approvare.  Nel caso in cui a fine anno la onlus dovesse registrare un avanzo economico, questo non viene considerato un utile, ma verrà accantonato e trascritto nel bilancio dell’esercizio seguente.  

Aprire una onlus – Domande frequenti

Quanti soldi ci vogliono per aprire una onlus?

Per costituire una onlus in alcuni casi è previso il pagamento dell’imposta di registro pari a €200. Le associazioni possono, inoltre, avvalersi di un notaio per la redazione dello statuto e dell’atto costitutivo. Bisogna, infine, considerare il costo del commercialista.

Come costituire una Onlus 2022?

Per aprire una Onlus non è obbligatoria la presenza di un notaio, se non si intende costituire un’associazione riconosciuta. Infatti, è sufficiente redigere l’atto costitutivo e lo statuto firmato da tutti i fondatori. Leggi la guida per conoscere tutti i passaggi da seguire.

Quando l’associazione deve aprire partita Iva?

Le onlus e le associazioni devono aprire la Partita Iva quando compiono attività commerciali direttamente connesse all’ente. Ecco come funziona.

Autore
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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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