Come aprire una holding: cos’è, costituzione, tipologie e costi

Costituire una holding può essere utile per tutte le tipologie di imprese, dalle Pmi alle grandi aziende. Scopri come funzionano e quali sono i vantaggi gestionali e fiscali.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Aprire una holding
  • Una holding company è un sistema che prevede una società madre che gestisce e coordina una serie di imprese definite consociate o subordinate.
  • Per costituire una holding dovrai disporre di una Partita IVA, scegliendo il regime societario più adatto, e conseguire il 51% delle quote delle società che ne fanno parte.
  • Le holding prevedono dei vantaggi sia dal punto di vista delle gestione della società, sia ai fini fiscali.

Oggi sono sempre di più gli imprenditori che decidono di aprire una holding, attirati dai vantaggi fiscali e gestionali che questa forma societaria offre. Cos’è esattamente? Il termine holding proviene dall’inglese to hold tradotto come detenere. Quindi una holding è una società finanziaria che dispone di una serie di quote in altre aziende, grazie alle quali ne controlla la maggioranza.

Un sistema che si sta diffondendo sempre più in Italia e che al di la di quello che può sembrare, è utile sia per le grandi aziende, sia per le piccole e medie imprese. Infatti, riunendosi in una holding si potranno coordinare meglio le diverse attività aziendali, con il vantaggio di ridurre i rischi di impresa.

Il vantaggio principale tuttavia è soprattutto quello di ottenere una pianificazione fiscale con un netto risparmio. Di seguito scoprirai come funziona, come costituirla e tutti i pro e i contro di questo sistema societario.

Come funziona una holding

Si sente parlare di holding soprattutto quando si fa riferimento a realtà di grandi dimensioni e piuttosto importanti, anche in Italia. Un esempio è il gruppo Mediobanca, ma anche Enel, Assicurazioni Generali, e così via. L’organigramma di una holding è il seguente:

  • società madre, o definita anche parent;
  • presenza di due o più società figlie e subordinate o subsidiary.

La caratteristica principale di questo sistema societario è che ogni impresa ha una sua indipendenza giuridica. Ciò significa che si andrà a rispondere solo del capitale versato. L’esempio tipico è quello di comparare una holding a una pianta.

La società madre sarà il tronco, mentre le sottoposte sono identificate dai rami e della foglie. L’attività principale che svolge la holding è quella di pianificare, dirigere e controllare le aziende che fanno parte del gruppo. La natura delle società sussidiare può essere simile. Ad esempio, sono aziende che svolgono un’attività in uno specifico settore, oppure sono previsti campi di applicazione differenti.

Aprire una holding
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Come costituire una holding in Italia

Perché creare una holding? Devi considerare che spesso si commette l’errore di considerare questo sistema solo una realtà collegata alle grandi aziende. Invece, oggi sono sempre di più le holding in Italia che raggruppano sotto una società madre diverse piccole e medie imprese.

In questo modo si avrà la possibilità di ridurre il rischio collegato all’attività imprenditoriale, coordinare meglio le attività aziendali e ampliare l’accesso a nuovi mercati. In Italia puoi fare riferimento agli articoli 106 e seguenti del TULB (Testo Unico Bancario) convertito in legge con il Dlgs 01/09/1993 n.385. Ecco quali sono i passi che devi considerare se vuoi costituire una holding:

  • scelta regime societario;
  • rispetto dei requisiti necessari;
  • scelta della tipologia di governance.

Aprire una holding: la Partita IVA

Per costituire una società madre, il primo passo è quello di aprire una Partita IVA e scegliere la società più adatta. Infatti, in Italia non esiste una forma giuridica specifica per creare una holding, ma potrai scegliere tra le seguenti:

  • società semplice;
  • società in nome collettivo;
  • s.a.s.;
  • s.r.l.;
  • società per azioni.

In base a quella che valuterai, dovrai anche a stabilire il codice ATECO, un numero che andrà ad identificare la tipologia di attività che svolgerai. Oggi al procedura di apertura dell’IVA e della creazione della società avviene online, attraverso il sistema telematico ComUnica.

Al fine di evitare errori, nelle fasi preliminari può essere utile farsi supportare da un consulente esperto o da uno studio di commercialisti. In questo modo potrai identificare la forma societaria più adatta alla holding che vuoi andare a creare, oltre ad avere ben chiaro quali sono gli aspetti fiscali. Se vuoi aprire una attività e scoprire quali sono i passaggi, ti invitiamo a leggere la nostra guida su come aprire Partita IVA.

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Come creare una holding in Italia: i requisiti

Ora che disponi di una società, dovrai trasformarla in holding. In base al Testo Unico Bancario devi rispettare una serie di requisiti. In particolare, il presupposto di base è quello di avere la maggioranza delle quote nelle società sottoposte, pari al 51%.

Inoltre, sarà necessario disporre anche dei diritti di voto nel consiglio di amministrazione. Infine, è richiesta la possibilità da parte della società madre di rimuovere la maggioranza del consiglio e nominare nuovi membri. Ricapitolando, per costituire una holding dovrai avere:

  • possesso del 51% delle quote delle società controllate;
  • diritti di voto nei consigli di amministrazione;
  • diritto di nominare e rimuovere la maggioranza dei membri della società controllata.
Requisiti per costituire una holding

Scelta della governance: tipologie di holding

L’ultimo passaggio è quello di scegliere che tipologia di holding creare. Queste si differenziano in base alla governance che andrai ad adottare, ovvero il ruolo nella gestione delle società subordinate e nell’attività produttiva o di scambio di beni e servizi.

Ecco quali sono le formule più comuni in Italia:

  • holding finanziaria;
  • holding operativa;
  • di famiglia;
  • holding immobiliare;
  • pubblica;
  • investment holding.

Come aprire una holding finanziaria

Questa versione di holding prevede un controllo solo dal punto di vista della gestione economica. Quindi la società madre non sarà impegnata in attività produttive o scambi di beni e servizi, che saranno lasciate a carico delle altre imprese del gruppo. La società madre svolgerà le seguenti attività:

  • gestione e coordinamento di tutto il gruppo;
  • possesso di brevetti e delle licenze;
  • gestione del flusso di cassa delle società sottoposte.

Tra gli esempi di holding finanziarie si può citare la Exor, della famiglia Agnelli e le società figlie, Fiat e Chrysler Automobiles. Altro esempio è la Delfin del Gruppo Del vecchio, con ElissorLuxottica e le altre società sottoposte.

La holding operativa

In questo caso l’attività della società madre non si ferma solo all’ambito gestionale, ma interverrà anche per svolgere operazioni legate alla produzione di beni e di servizi. Si tratta di una formula molto diffusa sia in Italia sia all’estero.

Tra gli esempi di holding famose di questo tipo puoi considerare la Berkshire Hathaway di Warren Buffett, ma anche Mediobanca. Queste società hanno il controllo sulle loro consociate, ma agiscono anche direttamente offrendo prodotti e servizi.

Come aprire una holding di famiglia

Altra forma molto diffusa in Italia è la holding di famiglia. Come puoi comprendere dal nome si tratta di una tipologia di gruppo in cui la società madre rimane in mano ai fondatori che controllano le altre aziende che sono suddivise tra i membri di una stessa famiglia.

Questo sistema è molto utile. Infatti, permette di dare continuità nella gestione senza scatenare dispute familiari per il possesso delle quote societarie. Inoltre, al momento della morte dei fondatori si avrà un trasferimento generazionale delle attività aziendali in modo da non far subire arresti all’attività. Sono holding di questo tipo il gruppo Del Vecchio, la De Agostini Spa e  la Fininvest.

Holding immobiliare

La holding immobiliare è stata riconosciuta nel 2016 dal Tribunale di Roma. La sentenza ha sancito  la possibilità di creare una holding che avrà come oggetto il mero godimento del patrimonio immobiliare delle consociate. Ciò vuol dire che il l’utilizzo dei beni mobili non sarà a fini commerciali.

Questo tipo di holding generalmente non possiede conti bancari o altre attività, ma si concentra esclusivamente sul patrimonio immobiliare. Per questo motivo è una forma societaria molto difficile da attaccare. Spesso queste holding vengono costituite per proteggere i beni patrimoniali.

Holding investment e holding pubblica

Una holding pubblica viene definita in questo modo quando la società madre è controllata da un ente o dallo Stato italiano. La creazione in Italia avviene al fine di offrire ai cittadini particolari tipologie di servizi in modo equo. L’esempio è la società ENI, con le sue relative consociate.

Invece, si parla di holding investment o anche holding trading, quando il controllo da parte dell’azienda madre è finalizzato a perseguire solo utili sotto forma di dividendi oppure come guadagno ottenuto a fine anno.

Queste società spesso decidono di acquisire il controllo di start-up innovative, attendendo il loro sviluppo. Successivamente verranno vendute le azioni a un prezzo più elevato, ottenendo così un capital gain che potrà essere poi investito in altri modi.

Tasse nelle holding
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Aprire una holding: costi e tassazione

Tra i principali vantaggi di realizzare una holding vi sono i costi di realizzazione ridotti e una tassazione agevolata. Si può dire che la scelta di aprire una holding sia molto vantaggiosa sia dal punto di vista della gestione e del controllo delle singole società, sia per il risparmio.

In particolare ecco cosa considerare:

  1. regime fiscale PEX
  2. IVA nella holding;
  3. regime della trasparenza fiscale.

1. Regime fiscale PEX

L’acronimo PEX viene tradotto come Partecipation Exemption, una particolare tipologia di regime fiscale regolato dall’art 87 del DPR 917/86. L’oggetto sono le plusvalenze generate dalla cessione delle partecipazioni da parte delle singole società. Ciò significa che nel momento in cui si ottengono dei dividendi che vengono trasferiti alla società madre, si applicherà una tassazione che prevede una riduzione dell’imponibile del 95%.

Quindi si andrà a considerare solo una percentuale di tasse pari al 5%. Questa aliquota sui dividendi prevede enormi risparmi per la holding e per le società sottoposte. Facciamo un esempio. Immagina che vengano trasferimenti dei dividendi pari a 100.000€ alla società madre. In base alla tassazione tradizionale su questa si dovrebbe applicare un’aliquota sul reddito imponibile che sarà di circa 21.000€.

Applicando invece il regime finanzio PEX, si dovrà calcolare solo una percentuale pari al 5% sull’imponibile, riducendo quindi cifra a un importo intorno ai 4.000€. Infine, non si avranno differenze tra i dividendi ottenuti da società italiane o quelle estere. Un caso a parte sono però i soldi che provengono dai cosiddetti paradisi fiscali: dovrai pagare l’intera quota in tasse.

2. Come funziona l’IVA nella holding

Un altro vantaggio delle holding riguarda l’IVA. In base al DPR 633 del 1972 e sue successive modifiche, come holding avrai la possibilità di disporre di un unico codice IVA per tutte le società, madre e consociate, attraverso cui sarà possibile svolgere tutte le attività economiche.

Ciò ti permette di uniformare la gestione fiscale. Inoltre, tutte le transazioni tra le imprese del gruppo sono esenti dall’applicazione dell’IVA. Infine, qualunque attività svolta da una singola società controllata sarà considerata come eseguita dall’impresa madre.

3. Regime della trasparenza fiscale

Ultimo aspetto da considerare è la possibilità di optare per il regime della trasparenza fiscale, disciplinato dagli articoli 115 e 116 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). Come funziona? La normativa stabilisce che gli utili di una società, che andranno a comporre il reddito, verranno tassati andando a imputare i guadagni e le perdite ai soci in base alla tipologia di quota di cui dispongono.

Questo sistema è utile  soprattutto se i singoli soci hanno dei crediti d’imposta, che potranno utilizzare per compensare le tasse. Un’opzione vantaggiosa soprattutto per le holding composte da imprese di piccole dimensioni. Invece, è da sconsigliare nel momento in cui gli utili ottenuti sono elevati.

Conviene aprire una holding? Pro e contro

Per rispondere a questa domanda è utile valutare quali sono i pro e i contro di questa struttura societaria. Infatti, da un alto si avrà la possibilità di gestire le attività di impresa in modo coordinato, e questo facilita l’acquisizione di un target di mercato ben definito.

Inoltre, la tassazione è agevolata rispetto a quella di una singola impresa. Però, creare una holding porta dei costi maggiori per la gestione societaria, oltre a una certa burocrazia nei rapporti tra la società madre e le consociate. Qui riportiamo tutti i pro e i contro da conoscere per l’apertura di una holding.

Pro

  • ogni società ha una forma giuridica indipendente;
  • gestione coordinata delle attività d’impresa;
  • possibilità di crescita del business;
  • sistema adattabile a qualunque tipologia di impresa;
  • tassazione agevolata;
  • utilizzo di un unico codice IVA;
  • regime di favore dell’IVA nelle transazioni tra le società della holding.

Contro

  • non si potrà accedere al regime forfettario;
  • obbligo della contabilità ordinaria;
  • presenza di elevata burocrazia;
  • costi societari più alti.

Come creare una holding – Domande frequenti

Quanto costa creare una holding?

Per creare una holding dovrai considerare le spese di apertura dell’attività d’impresa, che variano in base alla tipologia di società che andrai a costituire, a cui aggiungere le relative tasse. Scopri tutto nel nostro articolo.

Cos’è una holding finanziaria?

Una holding finanziaria non svolge attività di produzione, ma si occupa di gestire e coordinare le attività delle società che ne fanno parte. Scopri come aprirla qui.

Quando conviene realizzare una holding?

La forma societaria holding è molto utile se si vuole distribuire in modo adeguato gli utili della società tra le varie aziende, oltre a creare una migliore gestione finanziaria e produttiva.

Autore
Foto dell'autore

Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 6 Luglio 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

7 commenti su “Come aprire una holding: cos’è, costituzione, tipologie e costi”

  1. Salve, io i miei 2 fratelli e mia madre possediamo l’80% di una srl di cui io sono l’amministratore. L’srl è proprietaria di un immobile gravato da ipoteca di un mutuo, la banca aveva disposto il pignoramento ma siamo riusciti a vincere la causa che è stata Sospesa per opposizione agli atti esecutivi (ex artt 617/618) e il giudice ha respinto anche il ricorso della banca. Volevo sapere come posso mettere a reddito l’immobile senza rischiare che un domani la banca faccia un pignoramento ex novo e che qui di pignori i canoni d’affitto. Io, i miei fratelli e mia madre andiamo d’accordo quindi la quota di 80% è da considerarsi di maggioranza assoluta

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    • Buonasera,
      il rischio di esporsi a una azione esecutiva è molto elevato, qualsiasi sia la formula adottata, rispetto alla banca che ha iscritto ipoteca.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Sono Sebastiano Rossitto, Dottore Commercialista. I miei complimenti per l’articolo che ho trovato molto chiaro ed esaustivo pur nella sua, ovvia, sintesi. Un mio cliente mi ha chiesto una consulenza per la Costituzione di una Holding, a partire dalla redazione dello Statuto che nelle fasi di ” Orientamento” afferente le 4 Società Sussidiarie. Attraverso la presente posso sapere il costo della Consulenza da fornire ai miei clienti secondo la Vostra Esperienza?
    Grazie.

    Rispondi
    • Buonasera Sebastiano,
      grazie per averci scritto. Mi ha fatto piacere che l’articolo ti sia tornato utile. Se ti fa piacere seguire le nostre attività professionali e la nostra community professionale puoi iscriverti dal seguente form. L’adesione è gratuita e focalizzata sull’innovazione e digitalizzazione degli studi professionali.

      Il mio consiglio, spero che ti torni utile anche questo, è di non fare proposte “a corpo”. Individua come parametro della consulenza l’attivo di bilancio e una percentuale su di esso per portare a compimento l’operazione.

      In alternativa una base minima ed una tariffazione oraria, oltre un pacchetto prestabilito di ore di consulenza ipotizzate.

      Mi auguro di trovarti in community dove potremo condividere anche altre esperienze.

      Un caro saluto e buon lavoro

      Team partitaiva.it

      Giovanni Emmi

      Rispondi

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