Come aprire un Bed and Breakfast: consigli, budget e documenti necessari

Un Bed and Breakfast è un'attività economica che può essere avviata con o senza una Partita IVA. Ecco come aprire un B&B, quali sono i documenti necessari e i requisiti da soddisfare.

di Valeria Oggero

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Aprire un B&B
  • Aprire un Bed and Breakfast prevede requisiti variabili di regione in regione: in alcuni casi è necessario che il proprietario risieda nello stesso immobile.
  • Per aprire un Bed and Breakfast è necessario sostenere dei costi iniziali, per predisporre le strutture a norma.
  • Per essere a norma, un B&B deve rispettare alcuni requisiti inerenti la sicurezza e l’igiene dei locali.

Sicuramente, aprire un B&B è il sogno di molti. Avendo a disposizione un immobile da utilizzare per la propria attività, è possibile avviare un Bed and Breakfast rispettando alcuni requisiti. Da qui è possibile trasformare la propria casa in un Bed and Brakfast a tutti gli effetti.

Un B&B è, fondamentalmente, una piccola impresa alberghiera che offre pernottamento e prima colazione ai viaggiatori di passaggio. La maggior parte dei B&B sono gestiti in case private con almeno 3 camere da letto, le quali possono essere usate e sono state adibite per scopi commerciali.

In questo articolo, risponderemo ad alcune domande comuni di chi ha intenzione di aprire un bed and breakfast in Italia: ecco come funziona l’apertura di un B&B e quali sono gli aspetti da considerare.

Come aprire un Bed and Breakfast in Italia

Tra tutte le attività alberghiere, aprire un Bed and Breakfast può essere tra le meno costose, se si dispone già in partenza di un immobile di proprietà. Per questo motivo, in tutto il territorio nazionale, si aggiungono ogni anno diverse attività, anche familiari o private, che intendono sfruttare questo tipo di business.

Inoltre, anche i turisti apprezzano sempre di più questa modalità di pernottamento, poichè si rivela, molto spesso, una scelta più economica rispetto al classico hotel. L’ambiente è più familiare e non toglie nulla alla qualità del servizio proprio degli alberghi. Tutto sta nell’abilità e nella cura verso gli ospiti da parte del proprietario del B&B, il quale diventa quasi un amico del cliente.

I requisiti legali per la gestione di questo business variano da Regione a Regione. Per questo motivo, ricordatevi di consultare le autorità del vostro Comune per ulteriori istruzioni su come avviare un’attività di B&B nella vostra Regione di appartenenza. Questo è il primo passo per avviare correttamente una attività di questo tipo.

Alcune altre condizioni, invece, sono comuni a tutti coloro che vogliono aprire un B&B in Italia. Fatte queste premesse, iniziamo con la nostra guida su come aprire un Bed and Breakfast in Italia.

Aprire un bed and breakfast
soldo business

Quali documenti servono per aprire un Bed and Breakfast

Dopo aver consultato la Legge Regionale che ti riguarda, devi recarti al SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del Comune che hai scelto per il tuo B&B e ritirare la modulistica da compilare per dichiarare l’inizio dell’attività”.

La Segnalazione Certificata di Inizio Attività, detta comunemente SCIA, serve a legittimare l’apertura della tua impresa. Ad essa, dovrai allegare diversi altri documenti a seconda del Comune, come:

  • fotocopia della Carta d’Identità;
  • planimetria dell’abitazione;
  • contratto d’affitto o di proprietà;
  • assicurazione.

Il tutto può essere inviato per via telematica ma, anche in questo caso, le procedure possono cambiare lievemente di Regione in Regione.

Quanti soldi ci vogliono per aprire un B&B

Questa domanda non trova una risposta univoca. La gestione della pratica SCIA può variare dai 30 ai 150 euro in base alla regione ma, per tutto il resto, dipende molto dalle scelte d’investimento che s’intendono compiere.

Per fare un esempio, aprire un Bed and Breakfast comprando, o affittando, una struttura sul Lago di Como costa decisamente di più rispetto alla stessa operazione fatta in alcuni paesi della Puglia o di altre zone d’Italia.

Bisogna anche tenere in conto che, generalmente, è obbligatorio abitare presso la struttura per essere un B&B a norma. Inoltre, i costi di pernottamento sono gestiti interamente dal titolare del B&B e, per questo motivo, anche il ritorno d’investimento dipende strettamente dalla qualità del servizio e dalla capacità del gestore.

Escludendo il costo iniziale della struttura, vi sono alcune tasse aggiuntive per chi intende aprire un attività B&B da sostenere, come un’accisa sul Canone RAI in caso di predisposizione di una televisione, la SIAE ed una maggiorazione sulla Tassa sui Rifuti (TARI).

Ora cerchiamo di capire con quali modalità fiscali è possibile aprire un B&B: senza partita IVA, con partita IVA, in Regime Forfettario.

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Aprire un B&B senza Partita IVA

Può sembrare strano, ma aprire un B&B senza partita IVA è possibile. Questo, però, a patto che si rispettino alcune condizioni. Se, infatti, l’attività di B&B è classificata come attività occasionale e quindi viene tassata nella dichiarazione dei redditi nella voce “redditi diversi” non è necessario aprire una partita IVA.

Dovrai, tuttavia, dichiarare l’ammontare degli importi delle ricevute o delle fatture, a cui verranno detratte le spese del Bed and Breakfast. Inoltre, per avvalorare la tua attività come “attività occasionale”, sarai costretto a chiudere alcuni giorni in base alle disposizioni della Regione.

Questo succede perchè, in molte Regioni italiane, l’attività di B&B non viene considerata un’impresa standard. Purtroppo, non in tutte le Regioni è così. In alcune è obbligatorio iscriversi al Registro delle Imprese e aprire una partita IVA.

Aprire un B&B con Partita Iva

Aprire un B&B con il regime forfettario

Come per molte altre attività professionali, anche il Bed and Breakfast prevede una Partita Iva e può essere gestito in regime forfettario. Ciò è possibile nel caso in cui il fatturato annuo sia inferiore ai 65.000 euro.

Questa soluzione intermedia è parecchio vantaggiosa, soprattutto se si decide di aprire un B&B sfruttando una parte della propria abitazione e, quindi, riducendo le spese. Nel caso in cui la tua attività abbia molte spese a cui far fronte, può rivelarsi più remunerativa un’attività di B&B con Partita IVA standard.

Il regime ordinario prevede una tassazione inferiore rispetto al regime forfettario, per cui le imposte sono del 15%, con aliquota fissa, e al 5% per i primi cinque anni di attività.

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Aprire un B&B con Partita IVA professionale

Diverso è il discorso per aprire un bed and breakfast con partita IVA professionale, escludendo il regime forfettario. In questo caso, dovrai necessariamente inscriverti al Registro delle Imprese, aprendo così un vero e proprio Affittacamere.

L’Affittacamere non è altro che un B&B, ma senza le limitazioni del caso. In altre parole, potrai offrire più camere agli ospiti e non avrai limitazioni dei posti letto.

Inoltre, sebbene la tassazione sia maggiore rispetto a quella del regime forfettario, potrai scaricare tutte le spese e aprire un Bed and Breakfast più professionale. Per avviare una vera e propria impresa in questo settore è consigliato rivolgersi ad un commercialista per la parte fiscale e burocratica.

Come rendere un Bed and Breakfast a Norma

Per poter lavorare con una attività di B&B a norma, è necessario rispettare diversi requisiti per il locale che viene adibito a Bed and Breakfast. Le norme sono di tipo:

  • igienico-sanitarie;
  • relative alla sicurezza;
  • urbanistiche-edilizie.

In generale, dev’essere disponibile una superficie minima in relazione al numero dei posti letto. Inoltre, anche alcuni arredi e strumenti possono essere richiesti o sono obbligatori.

Come minimo, per aprire un B&B servono 14 metri quadri per una camera doppia e 8 per la camera singola. Tutte le aree devono essere a norma per quanto riguarda la sicurezza degli impianti elettrici, riscaldamento, gas e per la pulizia e l’igienizzazione dei locali. Da questo punto di vista, non ci sono differenze rispetto ad un albergo.

Inoltre, vi sono altre norme da rispettare per potersi definire un B&B:

  • molte Regioni richiedono che il titolare abiti presso la struttura B&B. Non tutte le Regioni rendono obbligatorio questo aspetto, ma ti viene comunque richiesto di avere il tuo domicilio vicino in modo da poter essere reperibile;
  • in base alla Regione, il B&B deve avere un massimo di 3-5 camere e, sempre a seconda delle leggi regionali, può essere richiesto l’inserimento di alcuni arredi (cestini, letti, lampade, comodini, sedie, armadi…);
  • i locali devono essere puliti quotidianamente e, la biancheria (lenzuola, asciugamani) deve essere sostituita regolarmente o, perlomeno, ogni volta che arriva un nuovo ospite;
  • gli ospiti devono poter accedere alla loro stanza senza dover passare per le stanze private della famiglia o del gestore del Bed and Breakfast;
  • almeno un bagno dev’essere di uso esclusivo degli ospiti del B&B. Inoltre, tutti i bagni devono possedere le attrezzature minime come: la doccia, la vasca, il water, il lavandino, una presa per la corrente elettrica, uno specchio ecc.

Aprire un B&B
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Trasformare una casa privata in un Bed and Breakfast

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, in molte Regioni, trasformare la propria abitazione in un B&B è un requisito obbligatorio per poter aprire questo tipo di attività. I fattori da prendere in considerazione sono gli stessi elencati precedentemente. Inoltre, abitare in un condominio o in un complesso di case, non preclude l’apertura di un Bed and Breakfast.

In generale, il B&B è proprio un’attività familiare, molto spesso portata avanti per arrotondare le entrate della famiglia. Anche gli ospiti tipo del B&B non sono persone che cercano un lungo pernottamento, bensì un appoggio abitativo per pochi giorni e a poco prezzo.

Osserva e studia i competitor della tua zona e tieni a mente questi fattori nel caso tu voglia aprire un’attività di questo tipo.

Come hai potuto notare, moltissimi aspetti finanziari e legali relativi all’apertura di un Bed and Breakfast sono legati alla legislazione regionale. Per non incontrare intoppi durante l’apertura della tua attività, è sempre bene che tu segua attentamente i consigli dei primi capitoli di questo articolo.

Confrontarsi con la Regione è il primo importante passo. Tuttavia, abbiamo elencato tutti gli aspetti che possono, in qualche modo, essere delle variabili. Ti sarà sufficiente prenderti un po’ di tempo per presentare tutte le domande al tuo Comune partendo dalle informazioni raccolte in questa guida su come aprire un B&B in Italia.

Aprire un Bed and Breakfast – Domande frequenti

Come si apre un B&B da zero?

Aprire un B&B da zero è possibile, con o senza Partita IVA. Il primo passo è disporre di un immobile da adibire a questo tipo di attività. Scopri come procedere in questo articolo.

Aprire un B&B: serve la Partita IVA?

Per aprire un B&B non serve necessariamente una Partita IVA, tuttavia è necessario rispettare alcuni limiti di fatturato annuo. Per sapere come procedere per l’apertura è consigliato rivolgersi al Comune di riferimento.

Si può avviare un B&B con regime forfettario?

Avviare un B&B è possibile anche con la Partita IVA con regime forfettario, che permette un risparmio sulle imposte. Ecco come fare.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Avatar di Giovanni Emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 26 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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