Riforma politiche di coesione, 3,4 miliardi per i ministeri: cosa prevedono i primi sette accordi per lo sviluppo

Il ministro Tommaso Foti: "Politica di coesione leva concreta di sviluppo, innovazione e inclusione a livello nazionale".

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Prosegue l’attuazione della riforma delle politiche di coesione. Firmati i primi sette accordi per lo sviluppo sottoscritti con i ministeri e le amministrazioni centrali, dopo i precedenti 21 accordi per lo sviluppo siglati con le Regioni e le Province autonome, che hanno già attivato oltre 45 miliardi di euro.

L’importo complessivo degli investimenti è di 3,4 miliardi di euro. Di questi, 2 miliardi di euro provengono dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027, mentre 1,4 miliardi arrivano da ulteriori cofinanziamenti nazionali. Le risorse finanzieranno progetti e investimenti in settori strategici come ambiente, agricoltura, innovazione digitale, cultura, inclusione sociale e politiche giovanili.

Politiche di coesione, cosa sono gli “accordi per lo sviluppo”

Gli accordi per lo sviluppo sono uno strumento operativo della riforma delle politiche di coesione, introdotti cioè dal governo per una gestione efficiente, trasparente e mirata delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027.

Si tratta di intese firmate tra l’esecutivo (tramite la presidenza del Consiglio e il ministero per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione) e le Regioni o le amministrazioni centrali dello Stato (ministeri, enti e agenzie). Ogni accordo definisce obiettivi, risorse, interventi e tempi di attuazione dei progetti finanziati con i fondi di coesione, con l’obiettivo di ridurre i divari territoriali e favorire la crescita economica e sociale del Paese.

Fondo sviluppo e coesione, quali sono i sette accordi firmati

Gli accordi siglati il 31 ottobre 2025 con diversi ministeri delineano un quadro di interventi volti a stimolare l’innovazione, la sostenibilità e la crescita del tessuto produttivo e culturale italiano.

Accordi per il turismo

Il ministero per gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale avrà a disposizione 200 milioni di euro del FSC. A queste risorse si aggiungono 35 milioni di euro di cofinanziamento, per un totale di 235 milioni dedicati a siti turistici, borghi e riserve naturali, nell’ambito di una strategia per promuovere il “turismo di ritorno” e attrarre visitatori verso destinazioni meno note.

Accordo per l’agricoltura

Un altro importante stanziamento, pari a 113 milioni di euro, è destinato al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Serviranno per due linee d’azione: incentivi per PMI agricole, pesca e acquacoltura rivolti all’innovazione; finanziamenti per l’adozione di macchine spandiconcime di precisione, in attuazione degli impegni del Governo verso la Commissione europea sul miglioramento della qualità dell’aria

Accordo per l’ambiente

L’accordo più consistente è quello con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, che stanzia ben 2,171 miliardi di euro. Questi fondi sono dedicati a 95 interventi per efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, prevenzione del rischio idrogeologico, tutela della biodiversità e l’economia circolare.

Accordo per la transizione digitale

A sostegno della transizione digitale, l’accordo con il sottosegretariato per l’Innovazione tecnologica prevede invece un investimento totale di 98 milioni di euro (di cui 90 milioni dal FSC) per lo sviluppo delle reti a banda ultra-larga nei territori più fragili.

Gli accordi per disabilità, sport e cultura

Al ministero per le Disabilità vanno 390 milioni di euro – di cui 300 cofinanziati dal Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità – per favorire l’inclusione sociale, per promuovere l’autonomia, la formazione e la partecipazione sociale delle persone con disabilità.

L’accordo con il ministero dello Sport impegna un totale di 252 milioni di per potenziare l’impiantistica sportiva nelle aree più svantaggiate e per finanziare progetti negli oratori. Quest’ultima iniziativa vuole contrastare la dispersione scolastica e la marginalità giovanile.

Infine, il ministero della Cultura potrà contare su 182 milioni di euro per realizzare 27 interventi di valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico. Gli investimenti saranno diretti a musei, teatri, siti storici e paesaggi culturali. Le risorse verranno quindi impiegate per sostenere la crescita economica attraverso il turismo sostenibile, ma anche per rendere più accessibile il patrimonio artistico e storico alle comunità locali e ai visitatori.

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