Aumento delle accise sul tabacco: quando potrebbe arrivare e l’impatto sull’industria italiana

Le accise sui tabacchi presto potrebbero aumentare in tutta Europa, arrivando anche in Italia. Le conseguenze sull'industria del paese.

Adv

accise tabacco aumento

Presto potrebbe arrivare un aumento sulle imposte intorno ai prodotti di tabacco, che andrebbero a far lievitare i costi per sigarette, sigari, tabacco da arrotolare, in bustine ma anche sulle sigarette elettroniche. L’ipotesi viene presa in considerazione dalla Commissione europea.

L’obiettivo di un provvedimento di questo tipo è quello di disincentivare l’acquisto di questi prodotti, andando a modificare la direttiva sulle accise del tabacco (Ted). Per il momento nulla è stato deciso in via definitiva, ma per l’Italia potrebbe portare ad un aumento fino ad un euro sul singolo pacchetto di sigarette.

Accise sui tabacchi: l’ipotesi di aumento

L’ipotesi di aumento è stata proposta dal Commissario olandese Wopke Hoekstraa, ma l’Europa non è unanime sul provvedimento. In particolare alcuni paesi, come l’Italia, hanno espresso contrarietà a questa modifica alle imposte, che peserebbe sull’intero comparto.

Dall’altro lato, chi difende questa posizione rimarca gli evidenti problemi alla salute delle persone, legati all’acquisto di prodotti come sigarette e sigari. Nella prospettiva di un aumento si inseriscono anche le sigarette elettroniche, nonostante spesso siano utilizzate proprio per smettere di fumare.

Di fatto la nuova direttiva andrebbe a stabilire dei requisiti minimi in quanto a tassazione, a cui ogni paese dovrà adeguarsi. Se per alcuni Stati non ci saranno problemi perché l’imposta raggiunge già certi standard (come in Francia) la tassazione sarebbe sproporzionata in altri Stati, come la Polonia e la Grecia. Le possibili modifiche vedrebbero:

  • accisa da 90 a 215 euro su ogni 1.000 pezzi per le sigarette;
  • accisa da 60 a 215 euro al chilo per il tabacco;
  • accisa da 12 a 143 euro ogni 1.000 pezzi o al kg;
  • accisa proporzionata alla quantità di nicotina presente nelle sigarette elettroniche.

L’aumento sembra impressionante soprattutto per ciò che riguarda i sigari, con un +1.090% di incremento. Condizioni che andranno a discapito dei produttori, ma che dall’altro lato vengono proposti con l’obiettivo di diminuire i casi sanitari legati alle problematiche dell’assunzione del tabacco. Per il momento non c’è ancora una data certa riguardo l’introduzione di questo provvedimento.

Industria del tabacco in Italia

In Italia questa novità potrebbe impattare non solo sui costi dei cittadini fumatori, ma anche sull’industria del tabacco. L’Italia infatti è il principale produttore di tabacco in Europa, con produzione diffusa principalmente in regioni come la Campania, l’Umbria, il Veneto e la Toscana, per 50 mila tonnellate all’anno.

Intorno a questo settore ruotano miliardi di euro e questo si traduce anche in un’occupazione elevata di manodopera. Con l’introduzione dei dazi e con la possibile nuova tassazione, questo comparto potrebbe subire un duro colpo, soprattutto per l’esportazione.

Dall’altro lato della medaglia va considerato che solamente in Italia sono attribuibili al tabacco 93.000 morti all’anno, con costi diretti e indiretti per 26 miliardi di euro. Anche in Europa i dati relativi alla salute sono allarmanti: si parla di 700.000 morti ogni anno, per cui questa causa è al primo posto nel continente.

Autore
Foto dell'autore

Redazione

Il team editoriale di Partitaiva.it

Siamo un team di giornalisti, consulenti, commercialisti e altri professionisti che ogni giorni si occupano di temi legati al lavoro, fisco, economia, previdenza e finanza.

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.