Manovra 2026, dalla rottamazione quinquies al buonus mamme: tutte le misure confermate

Via libera della commissione Bilancio, che ha però introdotto delle modifiche per garantire la tenuta dei conti.

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manovra 2026

Il Senato ha avviato i lavori per la revisione e l’approvazione definitiva della manovra 2026. Il nuovo testo al vaglio, integrato dei correttivi, ha confermato 22 miliardi di euro per il finanziamento di diverse misure dal prossimo anno. Tra queste, figurano il taglio IRPEF, il debutto del nuovo conto termico 3.0, il bonus per le mamme potenziato e il rifinanziamento della ZES unica. C’è l’intesa pure su Tobin tax e affitti brevi. Nel testo spunta un finanziamento alla fondazione Med-Or.

IRPEF, come funziona il taglio del cuneo fiscale previsto dalla manovra 2026

Con la manovra 2026 arriva la conferma strutturale del taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi. In particolare, è prevista la rimodulazione delle aliquote IRPEF, che scendono dal 35% al 33% per i redditi della seconda fascia, ovvero quelli compresi tra 28.000 e 50.000 euro.

Per ridurre la pressione fiscale sul reddito da lavoro dipendente, è anche prevista una tassazione agevolata dei premi di produttività. Quelli erogati ai lavoratori con redditi fino a 80.000 euro vengono tassati al 5% (invece che al 10%) per tutto il 2026. Inoltre, il testo conferma le soglie di esenzione fiscale dei fringe benefit, ovvero i beni e servizi diversi dal denaro, erogati dall’azienda (come rimborsi bollette, buoni spesa o canoni d’affitto). In questo caso il limite di non imputabilità generale rimane a 1.000 euro per la totalità dei lavoratori dipendenti, e sale a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.

I nuovi incentivi del Conto termico 3.0: a febbraio il nuovo portale per le domande

Sul fronte della transizione energetica, la manovra recepisce le direttive del nuovo portale GSE, introducendo il Conto termico 3.0. Nei fatti, i precedenti bonus edilizi per la riqualificazione energetica vengono sostituiti con procedure interamente digitalizzate.

Il Conto termico 3.0 prevede un contributo in conto capitale, erogato in un’unica soluzione o in poche rate direttamente sul conto corrente del beneficiario. Elimina così le detrazioni IRPEF, riducendo i tempi di rientro dell’investimento per famiglie e imprese. La nuova disciplina privilegia esclusivamente le tecnologie ad alta efficienza come pompe di calore, caldaie a biomassa e sistemi solari termici. Infatti, la norma vieta esplicitamente l’accesso agli incentivi per la sostituzione di impianti con caldaie a gas inquinanti, anche se a condensazione, in linea con le direttive UE green homes.

Il 25 febbraio 2026 è la data di apertura del nuovo portale per le domande. 900 milioni di euro sono invece le risorse stanziate per gli interventi di efficienza.

Come funziona il nuovo credito d’imposta ZES

Per le imprese che operano nel Mezzogiorno, il testo uscito dalla commissione Bilancio conferma il rifinanziamento della ZES unica. L’agevolazione si applica alle imprese di qualsiasi dimensione (piccole, medie e grandi) che effettuano investimenti in strutture produttive situate nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. A queste spetta un credito di imposta per l’acquisto (anche in leasing) di macchinari, impianti e attrezzature nuovi. Può essere richiesto anche per comprare terreni e immobili strumentali all’ampliamento dei fabbricati, ma il loro valore non può superare il 50% dell’investimento totale agevolato.

A seconda del numero di richieste, l’Agenzia delle Entrate può rideterminare annualmente la percentuale di fruizione del credito. Nel 2025, per esempio, è stata pari al 60,38%. Per il 2026, invece, il governo ha aumentato i fondi a 2,3 miliardi per cercare di garantire una copertura più vicina al 100%.

Bonus per mamme lavoratrici, nel 2026 sale a 60 euro al mese

Il bonus mamme nel 2026 si evolve rispetto agli anni precedenti. Il prossimo anno il contributo sale da 40 a 60 euro mensili per le lavoratrici dipendenti (pubbliche e private) e autonome. Restano confermati invece i requisiti d’accesso. Il bonus anche il prossimo anno spetta a chi ha almeno due figli (fino ai 10 anni del più piccolo) o a chi ha tre o più figli (fino ai 18 anni del più piccolo). In entrambi i casi, per aver accesso alla misura il reddito annuo lordo da lavoro deve essere pari o inferiore a 40.000 euro. L’importo è esentasse (non concorre alla formazione del reddito imponibile) e non rileva ai fini del calcolo ISEE.

Inoltre, per il biennio 2026-2027, i datori di lavoro privati che assumono donne con almeno tre figli minori (e disoccupate da almeno 6 mesi) godono di un esonero contributivo totale fino a 8.000 euro annui. La durata dipende dal tipo di contratto. L’incentivo infatti spetta per un periodo totale di 24 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato, fino a 12 mesi per quelle a termine.

Rottamazione quinquies confermata: rate fino a 9 anni

La manovra 2026 riconosce ai contribuenti la possibilità di sanare le cartelle esattoriali arretrate senza pagare le sanzioni complete. La nuova rottamazione permetterebbe di estinguere cartelle affidate fino al 31 dicembre 2023 con un piano di pagamento agevolato. L’emendamento approvato in commissione Bilancio al Senato prevede 54 rate bimestrali, fino a 9 anni, con un tasso di interesse ridotto al 3%.

Lo Stato stima che la rottamazione potrebbe portare alle casse circa 9 miliardi di euro nel periodo 2026-2036 se viene approvata in questa forma

Ritenuta d’acconto su fatture B2B e aumento tassazione cripto-attività

La manovra 2026 prevede una nuova ritenuta d’acconto dell’1% sull’imponibile di ogni fattura elettronica per cessioni di beni e prestazioni di servizi tra soggetti IVA. Sono esclusi solo i forfettari e chi già subisce ritenute (es. agenti). Il testo attuale prevede l’operatività dal 1° gennaio 2029, ma la norma viene istituita ora per garantire i saldi di bilancio futuri.

Poi, viene confermato l’aumento della tassazione sulle plusvalenze da cripto-attività, già delineato nella precedente programmazione. La tassazione sale dal 26% al 33% sulle plusvalenze realizzate dal 1° gennaio 2026. Restano tassati al 26% (o zero se non c’è plusvalenza) solo i token di moneta elettronica ancorati all’euro (EMT). Questo per favorire i pagamenti digitali regolamentati rispetto agli investimenti speculativi.

Contributi per l’editoria

La versione attuale del testo, prevede risorse aggiuntive per l’editoria pari a circa 60 milioni di euro nel 2026. Le verranno usate per sostenere quotidiani, periodici ed edicole, segnati dalla crisi dei ricavi (pubblicitari e di vendita). In passato analoghe misure prevedevano contributi anche basati sul numero di copie vendute e sul calo dei ricavi. Ma la manovra 2026 in questo caso rimanda ai decreti attuativi la definizione dei bonus e gli incentivi specifici da attivare il prossimo anno.

Tuttavia, anche se il fondo è stato sbloccato, alcune organizzazioni come la FIEG (Federazione italiana editori giornali) hanno osservato che 60 milioni potrebbero non essere sufficienti a rispondere alle necessità del settore, soprattutto alla luce dei cambiamenti strutturali del mercato editoriale.

La Tobin tax raddoppia

Trovato l’accordo anche sul raddoppio della Tobin tax a partire dal 1° gennaio 2026, l’imposta sulle transazioni finanziarie, che si applica alle negoziazioni azionarie e ad altre operazioni sui mercati. Sui mercati non regolamentati l’aliquota passa dallo 0,2% al 0,4%. Sui mercati regolamentati passa dall’1% al 2%, per generare maggior gettito e coprire parte delle misure di spesa.

Stretta su detrazioni redditi alti

Non è una nuova tassa in senso stretto, ma produce un aumento del prelievo netto per i contribuenti più abbienti il taglio delle detrazioni previsto. Chi ha un reddito complessivo superiore a 200.000 euro annui subirà una decurtazione forfettaria di 440 euro dalle detrazioni spettanti. Il taglio non tocca però quelle per le spese sanitarie e i carichi di famiglia.

La tassa sull’oro

Per l’oro fisico e da investimento, debutta la misura che permette di regolarizzare il possesso di lingotti e monete, pagando un’imposta sostitutiva agevolata del 12,5% sul valore attuale (entro il 30 giugno 2026). Questa operazione evita che, in caso di vendita futura senza documentazione d’acquisto, venga applicata l’aliquota del 26% sull’intero importo incassato.

Affitti brevi

L’aliquota della cedolare secca resta invece al 21% per il primo immobile locato, mentre sale al 26% a partire dal secondo. Dalla terza unità immobiliare, la gestione non è più considerata occasionale ma si configura come reddito d’impresa, rendendo obbligatoria l’apertura della partita IVA.

Fondi per attività di influenza russa in Europa

La manovra 2026 prevede uno stanziamento di 200.000 euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027 a favore della fondazione Med-Or. Questi fondi servono a finanziare ricerche, studi e pubblicazioni sull’attività di influenza russa in Europa e nel Nord Africa. Come precisato nel testo corretto, lo stanziamento è giustificato come una misura di tutela degli interessi nazionali, finanziando studi indipendenti e analisi su ingerenze e rischi alla sicurezza.

Tassa sui pacchi di 2 euro

Infine, resta contributo di 2 euro per ogni pacco ordinato da e-commerce fuori dall’UE. Il contributo, applicato per ciascun ordine, non è una tassa sul prodotto in sé, ma un onere fisso sulla spedizione. Chi acquista da piattaforme extra UE – spesso attratto da prezzi più bassi – potrebbe quindi vedere ridotto il vantaggio economico.

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