- Il tax credit librerie va a sostenere le attività commerciali che vendono libri al dettaglio, che potranno chiedere un particolare credito di imposta dal 16 settembre all’8 novembre 2024.
- Per le librerie indipendenti il credito può arrivare a coprire fino al 100% delle spese ammissibili, con un limite massimo di 20.000 euro.
- Il sostegno erogato può essere usato solamente in compensazione tramite Modello F24.
Il settore librario italiano si prepara ad accogliere una nuova opportunità di sostegno economico. Dal 16 settembre al 8 novembre 2024, gli esercenti nella vendita al dettaglio di libri potranno richiedere un importante credito d’imposta.
Questa misura, introdotta dalla legge di bilancio 2018 e confermata negli anni successivi, si propone di sostenere un settore fondamentale per la cultura del paese, ma spesso in difficoltà economica. Vediamo nel dettaglio come funziona, chi può accedere al sostegno e come utilizzarlo.
Indice
Cos’è il credito d’imposta per le librerie
Il credito d’imposta per le librerie è un’agevolazione fiscale concessa agli esercenti di attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di libri. L’obiettivo è alleggerire il carico fiscale e contributivo di queste imprese, permettendo loro di recuperare parte delle spese sostenute nell’anno precedente alla richiesta.
Questa misura si inserisce in un più ampio contesto di sostegno al settore culturale e, in particolare, alla filiera del libro. In un’epoca in cui la digitalizzazione e l’e-commerce rappresentano sfide significative per le librerie fisiche, il governo italiano ha scelto di intervenire per preservare questi importanti presidi culturali sul territorio.
Chi può beneficiare del tax credit librerie
Il credito d’imposta è riservato agli esercenti di attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di libri in esercizi specializzati. In particolare, possono accedere all’agevolazione le imprese che soddisfano i seguenti requisiti:
- possiedono un codice ATECO principale 47.61 (Commercio al dettaglio di libri in esercizi specializzati) o il codice ATECO 47.79.1 (Commercio al dettaglio di libri di seconda mano);
- hanno sede legale nello Spazio Economico Europeo;
- sono soggette a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale o della presenza di una stabile organizzazione nel paese;
- hanno generato, nell’esercizio finanziario precedente, almeno il 70% dei ricavi complessivi dalla vendita di libri (sia nuovi che usati).
È importante sottolineare che l’agevolazione è accessibile a imprese di tutte le dimensioni, dalle microimprese alle grandi aziende, purché rispettino i criteri sopra elencati.
Spese ammissibili e massimali del tax credit
Il credito d’imposta è calcolato su una serie di spese specifiche sostenute nell’anno precedente alla richiesta. Le voci ammissibili includono:
- Imposta Municipale Unica (IMU);
- Tributo per i Servizi Indivisibili (TASI);
- Tassa sui Rifiuti (TARI);
- imposta sulla pubblicità;
- tassa per l’occupazione di suolo pubblico;
- spese di locazione, al netto dell’IVA;
- spese per mutuo;
- contributi previdenziali e assistenziali per il personale dipendente.
È importante notare che le prime sette voci di questo elenco devono essere riferite ai locali dove si svolge l’attività di vendita di libri al dettaglio.
Per ciascuna di queste tipologie di spesa, il decreto attuativo stabilisce dei massimali di costo ai fini del calcolo del credito d’imposta. Questi massimali variano in base alla spesa e alle dimensioni dell’esercizio commerciale.
Importo del credito d’imposta per le librerie
L’importo del credito d’imposta varia in base a diversi fattori, tra cui il fatturato annuo derivante dalla vendita di libri e l’ubicazione del punto vendita. In particolare:
- per le librerie indipendenti, il credito d’imposta può arrivare fino al 100% delle spese ammissibili, con un limite massimo di 20.000 euro per gli esercizi di librerie non ricomprese in gruppi editoriali e di 10.000 euro per gli altri esercizi;
- per le librerie che fanno parte di gruppi editoriali o di catene commerciali, il credito è calcolato nella misura massima del 50% delle spese ammissibili, sempre nel rispetto dei limiti sopra indicati.
È prevista inoltre una maggiorazione del 5% del credito d’imposta per gli esercizi di vendita di libri situati nei comuni con popolazione residente inferiore a 5.000 abitanti.
Come e quando presentare la domanda al tax credit
La procedura di richiesta del credito d’imposta si svolgerà interamente online, attraverso un’apposita piattaforma predisposta dal Ministero della Cultura. Per l’anno 2024, le domande potranno essere presentate dalle ore 09:00 del 16 settembre fino alle ore 13:00 dell’8 novembre.
Per accedere alla compilazione della domanda, sarà necessario registrarsi sulla piattaforma fornendo i dati dell’impresa (ragione sociale e codice fiscale) e del legale rappresentante (nome, cognome, codice fiscale ed email).
La procedura di richiesta prevede la compilazione di diversi moduli, tra cui:
- Domanda di accesso al credito d’imposta;
- Dichiarazione sostitutiva di atto notorio relativa al possesso dei requisiti;
- Dichiarazione relativa agli aiuti de minimis;
- Documentazione attestante le spese sostenute.
È fondamentale che tutte le informazioni fornite siano accurate e aggiornate, in quanto verranno confrontate con i dati presenti nei sistemi informativi della Camera di Commercio.
Come funziona il credito d’imposta per le librerie
Una volta riconosciuto, il credito d’imposta potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. È importante sottolineare che questo credito non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte e del valore della produzione ai fini dell’IRAP.
Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo in cui è stato riconosciuto e in quelle relative agli anni successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.
Il credito d’imposta per le librerie è cumulabile con altre agevolazioni fiscali, purché non si superi l’importo complessivo delle spese effettivamente sostenute. Tuttavia, è importante verificare le specifiche normative di ogni agevolazione per assicurarsi della compatibilità.
Il Ministero della Cultura, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, effettuerà controlli per verificare la veridicità delle dichiarazioni rese dai soggetti beneficiari del credito d’imposta. In caso di accertamento di indebita fruizione, anche parziale, il Ministero provvederà al recupero del relativo importo, maggiorato di interessi e sanzioni secondo la legge.
Impatto atteso e criticità
L’introduzione di questo credito d’imposta mira a sostenere un settore che, nonostante la sua importanza culturale, affronta sfide significative. Le librerie indipendenti, in particolare, hanno dovuto far fronte negli ultimi anni a una concorrenza sempre più agguerrita da parte delle grandi catene e delle piattaforme di e-commerce.
Ci si aspetta che questa misura possa:
- migliorare la sostenibilità economica delle librerie, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni;
- preservare la diversità dell’offerta culturale sul territorio;
- incoraggiare l’apertura di nuove librerie, specialmente in aree geografiche meno servite;
- contribuire alla diffusione della lettura e della cultura libraria in Italia.
Tuttavia, non mancano alcune criticità. Alcuni osservatori del settore hanno sottolineato come il credito d’imposta, pur rappresentando un sostegno importante, non sia sufficiente da solo a risolvere le sfide strutturali del mercato librario. Inoltre, la complessità della procedura di richiesta potrebbe scoraggiare alcune piccole realtà dall’accedere all’agevolazione.
Prospettive future
Il credito d’imposta per le librerie rappresenta un importante segnale di attenzione da parte delle istituzioni verso un ambito fondamentale per la cultura del paese. La conferma di questa misura per il 2024 dimostra la volontà di continuare a sostenere gli operatori del settore in un periodo di trasformazione e sfide.
Guardando al futuro, sarà importante monitorare l’efficacia di questa misura e valutare eventuali aggiustamenti per massimizzarne l’impatto. Potrebbe essere utile, ad esempio, considerare l’introduzione di misure complementari che affrontino altre criticità del settore, come la formazione professionale degli operatori o il sostegno all’innovazione tecnologica nelle librerie.
La sua efficacia dipenderà non solo dall’entità delle risorse stanziate, ma anche dalla capacità di integrarlo in una strategia più ampia di sostegno al libro e alla lettura nel nostro paese.
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista