Vendere vino online: serve una licenza?

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Giovanni Emmi

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Vendere vino online: serve una licenza?

Buonasera,
vorrei iniziare a vendere vino online (solo online e non di mia produzione) e volevo sapere quali sono gli adempimenti burocratici da dover seguire per fare tutto in regola. Servono licenze specifiche?


In attesa di una vostra gentile risposa porgo cordiali saluti.

Buonasera,

Per iniziare la vendita online di vino, senza che sia di sua produzione, è necessario seguire alcuni adempimenti burocratici importanti per garantire la conformità con le normative vigenti.

Innanzitutto, è essenziale possedere determinati requisiti personali o designare un preposto che li soddisfi. Questi possono essere alternativamente i seguenti:

  1. Formazione professionale: avere completato un corso professionale di almeno 130 ore, istituito o riconosciuto dalle Regioni, nel commercio, nella preparazione o nella somministrazione degli alimenti. Al termine del corso, è necessario superare un esame di idoneità che abilita all’esercizio dell’attività;
  2. Esperienza nel settore: è richiesto avere maturato almeno due anni di esperienza (anche non consecutivi) nel quinquennio precedente, in proprio o presso imprese del settore alimentare o della somministrazione di alimenti e bevande. Questa esperienza può essere acquisita come dipendente qualificato, socio lavoratore, o collaboratore familiare.
  3. Titolo di studio: è necessario possedere un diploma di scuola secondaria superiore, laurea (anche triennale) o altro titolo di studio professionale, purché includa materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti. Esempi di titoli di studio pertinenti includono lauree in medicina, veterinaria, farmacia, scienze dell’alimentazione, biologia, chimica, agraria, o diplomi di maturità e professionali attinenti al settore.

Successivamente, per avviare l’attività di vendita online, si devono compiere i seguenti passaggi:

  1. SCIA al Comune: inviare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comune, integrata con la segnalazione per il commercio di alcolici;
  2. Iscrizione alla Dogana: è necessario segnalare l’attività di commercio di alcolici anche all’Agenzia delle Dogane (dovrebbe essere inclusa nella SCIA, ma è opportuno accertarsi);
  3. Partita IVA e Registro Imprese: aprire una partita IVA e iscriversi al Registro delle Imprese;
  4. INPS Gestione Commercianti: iscriversi all’INPS nella gestione commercianti, salvo presenza di clausole di esclusione.
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Giovanni Emmi

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Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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NOTA: la presente non rappresenta un'attività di consulenza ma semplicemente la risposta a un quesito posto sul sito partitaiva.it alla quale rispondiamo gratuitamente ai lettori, tramite il nostro coordinamento scientifico formato da un team di commercialisti e consulenti del lavoro.

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