Regolarizzazione omessi versamenti: cosa prevede la misura

La regolarizzazione degli omessi versamenti consente di versare quanto dovuto con sconti su sanzioni e imposte. Ecco come funziona.

revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Regolarizzazione omessi versamenti
  • Tra le misure proposte dal fisco per risolvere la situazione di debito dei contribuenti verso il fisco, è possibile anche accedere ad una regolarizzazione degli omessi versamenti agevolata.
  • La Legge di Bilancio 2023 ha stabilito di non applicare sanzioni a coloro che regolarizzano i versamenti omessi o carenti tramite specifici strumenti.
  • Per regolarizzare la propria posizione, il contribuente deve procedere entro il 31 marzo 2023, per non pagare imposte né interessi.

Con la Legge di Bilancio 2023 sono state introdotte diverse misure utili ai contribuenti che hanno dei debiti verso il fisco: tasse non correttamente versate, imposte non pagate, contributi alle casse previdenziali mancanti o sanzioni non saldate.

Tra queste vi è anche la possibilità di versare le somme, quando dovute, senza l’applicazione di sanzione e interessi, regolarizzando gli omessi versamenti. Per farlo tuttavia è necessario procedere piuttosto velocemente, ovvero presentare una apposita richiesta entro il 31 marzo 2023.

L’obiettivo di questa misura, come per altri tipi di intervento inseriti nella pace fiscale, è quello di incentivare i contribuenti a regolarizzare le proprie posizioni con il fisco, versando quanto dovuto in modo agevolato. Vediamo i dettagli della misura.

Come regolarizzare gli omessi versamenti

I contribuenti che si trovano in debito verso il fisco possono provvedere alla regolarizzazione degli omessi versamenti rimediando alla propria situazione di debito con il fisco, ovvero con l’Agenzia delle Entrate. Si tratta nel dettaglio di tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate.

Sono quindi coinvolte in questa misura le rate, successive al versamento della prima, dovute a seguito di procedimenti già avviati come:

  • accertamento con adesione;
  • acquiescenza di avvisi di accertamento;
  • avvisi di rettifica e liquidazione;
  • a seguito di un reclamo o mediazione;
  • importi relativi alle conciliazioni giudiziali.

La regolarizzazione di questi versamenti omessi avviene tramite il pagamento delle somme dovute entro il 31 marzo 2023, a cui non verrà sommata alcuna sanzione o interesse in più. Se queste somme invece non vengono versate entro la data stabilita, si può incorrere in una multa.

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Pagamento a rate: quando è consentito

Per regolarizzare gli omessi versamenti di rate precedenti, è possibile quindi versare le somme dovute senza sanzioni o interessi, in due diverse modalità:

  • in un unico pagamento, versando l’imposta dovuta, senza sanzioni o interessi;
  • con un pagamento dilazionato, a rate, per un totale massimo di 20 rate trimestrali, con lo stesso importo per ogni pagamento.

Il pagamento a rate è quindi sempre consentito, tuttavia la prima rata deve essere corrisposta entro la scadenza del 31 marzo 2023. Successivamente le altre date da tenere presenti sono: 30 giugno, 30 settembre, 20 dicembre e nuovamente 31 marzo, di ogni anno.

Pagamento per regolarizzare i debiti

Cosa accade senza la regolarizzazione

Chi invece non regolarizza i versamenti mancati, incorrerà in una multa, senza riduzioni delle somme o degli interessi. L’ufficio interessato quindi può iscrivere a ruolo tali somme, ovvero creare delle cartelle di debito che saranno più ingenti da pagare per il contribuente.

Viene quindi applicata una sanzione del 30% delle somme che sono effettivamente dovute al fisco, ovvero per mancata regolarizzazione.

Riassumendo, la possibilità di regolarizzazione può riguardare le rate il cui pagamento è scaduto precedentemente, ma per cui il fisco non ha ancora inviato una apposita notifica con una cartella esattoriale.

Se il versamento non viene effettuato entro la data stabilita per l’agevolazione, non sarà più possibile ricorrere alla regolarizzazione delle somme non versate senza sanzioni. Va tenuto presente anche che il decreto Milleproroghe ha istituito una proroga alle azioni di riscossione dei debiti, fino almeno al 30 aprile 2023.

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Tutte le misure per regolarizzare i debiti

Al centro della tregua fiscale proposta dal governo Meloni non ci sono solamente gli omessi versamenti, ma anche altri debiti cumulati dai cittadini verso il fisco. Si tratta di somme relative a tasse o contributi non pagati, che possono coinvolgere sia le persone fisiche che imprese o società.

Vediamo qui una panoramica generale delle agevolazioni nei pagamenti introdotte dal governo per il 2023:

  • rottamazione quater: garantisce il pagamento in forma agevolata i debiti risalenti al periodo dal 2000 fino al 30 giugno 2022;
  • stralcio delle cartelle esattoriali di basso importo, ovvero sotto i 1.000 euro, per i debiti di vecchia data, dal 2000 al 2015;
  • definizione agevolata degli avvisi bonari, per le dichiarazioni dei redditi dal 2019 al 2021;
  • sanatoria sulle criptovalute, tramite apposita dichiarazione e sanzione ridotta allo 0,5%;
  • accordi conciliativi agevolati;
  • ravvedimento operoso speciale per particolari errori nelle dichiarazioni fino al 2021;
  • definizione agevolata delle liti pendenti;
  • rinuncia agevolata al ricorso in caso di liti pendenti;
  • speciale condono per le società calcistiche;
  • accertamento con adesione: ha l’obiettivo di risolvere le pendenze prima di incorrere in una lite tributaria, a seguito di controlli e ispezioni.

Ad oggi è possibile verificare la propria posizione verso il fisco accedendo all’area riservata nel portale dell’Agenzia delle Entrate, o chiedendo il supporto di un operatore presso un ufficio o telematicamente.

Regolarizzazione omessi versamenti – Domande frequenti

A quanto ammonta la sanzione per omesso versamento non regolarizzato?

Generalmente la sanzione è del 30% dell’importo della somma non versata, tuttavia è possibile regolarizzare la propria posizione grazie ad alcune misure introdotte dal governo.

Come regolarizzare gli omessi versamenti?

Procedendo al pagamento delle somme dovute, entro il 31 marzo 2023, per cui è possibile accedere ad uno sconto su sanzioni e interessi.

Cos’è l’omesso versamento?

Riguarda un pagamento non effettuato entro le scadenze stabilite per legge a proposito di imposte, tasse e contributi. Ecco cola regolarizzare la situazione.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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dottore commercialista giovanni emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 7 Marzo 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

2 risposte a “Regolarizzazione omessi versamenti: cosa prevede la misura”

  1. Avatar giovanni
    giovanni

    Salve buongiorno , è possibile compensare ” la regolarizzazione degli omessi versamenti agevolata” con crediti di imposta ?se si anche le rate ?
    Grazie .

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buonasera,
      in genere tutti gli omessi versamenti ravveduti che passano dal modello F24 possono essere compensati, anche con crediti di imposta.

      Grazie per averci scritto

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