Partita IVA agricola: cos’è, come funziona e regime fiscale

Quanto costa una partita IVA agricola all'anno? Cosa si può fare con la Partita IVA agricola? Ecco chi può aprirla e come funziona, e quali sono i regimi di tassazione previsti.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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partita iva agricola
  • Per aprire la partita IVA agricola si devono rispettare alcuni specifici requisiti.
  • Uno dei requisiti è il titolo di IAP, Imprenditore Agricolo Professionale.
  • È possibile scegliere tra 3 diversi regimi fiscali, tra i quali rientra il regime di esonero.

Come si può intuire dal nome, la partita IVA agricola si rivolge ai soggetti che lavorano nel settore dell’agricoltura. Aprendo la partita IVA agricola, sarà possibile:

  • emettere fatture;
  • comprare beni relativi alla propria attività. 

Quali sono i requisiti che imprenditori agricoli e coltivatori diretti dovranno rispettare per poter aprire la partita IVA agricola? Vediamoli di seguito, partendo dal codice Ateco legato a questo settore, ovvero di chi si occupa di coltivazione, allevamento, silvicoltura e valorizzazione di terreni agricoli. 

Partita IVA agricola: codice Ateco e IAP

Per aprire la partita IVA agricola, sarà necessario:

  1. iscriversi al Registro delle Imprese;
  2. ottenere il codice Ateco 01;
  3. possedere il titolo IAP, acronimo di Imprenditore Agricolo Professionale

Ecco quali sono i requisiti relativi al possesso del titolo di IAP. 

Requisiti IAPSpiegazione
RedditoL’imprenditore agricolo deve guadagnare il 50% del suo reddito complessivo annuale dalla sua attività agricola (anche se tale percentuale può variare in relazione alla tipologia di terreno) 
TempoSi deve investire almeno il 50% del proprio tempo nella propria attività agricola
CompetenzeA livello professionale, si devono possedere competenze e conoscenza tecniche che permettano di portare avanti l’attività agricola
partita iva agricola

Al fine di ottenere il titolo di IAP, e poter dunque procedere con l’apertura della Partita IVA agricola, si dovranno presentare i moduli presenti sul sito della Coldiretti o su quello dell’Agenzia delle Entrate. 

In relazione al tipo di impresa che si ha intenzione di aprire, i moduli saranno leggermente diversi: è consigliabile chiedere il supporto di un consulente per non sbagliare nell’individuazione di quelli giusti. 

blank business

Partita IVA agricola: tipi di società

Facendo riferimento all’articolo 1647 del Codice civile, un piccolo imprenditore che svolge un’attività non saltuaria, coltivando un fondo proprio, da solo o con la propria famiglia, può essere definito coltivatore diretto. Ai sensi della legge 203/82, la sua attività agricola:

  • deve essere stabile e svolta in modo continuativo;
  • deve essere integrata, per almeno un terzo della coltivazione del fondo, dalla sua forza lavorativa e da quella della sua famiglia. 

Nell’ipotesi in cui un gruppo di soci avesse intenzione di aprire una società agricola, almeno uno di loro dovrà avere la qualifica di IAP. Le società agricole potranno poi essere costituite nella forma di:

  1. società di persone: società semplici, S.N.C. o S.A.S.;
  2. società di capitali: S.r.l. o S.p.A.;
  3. cooperative

La partita IVA agricola è anche compatibile con il lavoro dipendente, quindi può essere aperta come secondo lavoro, a condizione che non si faccia concorrenza, con la propria attività agricola, all’azienda per la quale si è impiegati. 

come funziona partita iva agricola

Come aprire la Partita IVA agricola

La procedura necessaria per poter aprire una Partita IVA agricola prende il nome di ComUnica: portandola a termine ci si iscriverà alla Camera di Commercio e si dichiarerà la propria posizione sia all’INPS, sia all’INAIL. 

Si dovrà poi scegliere tra uno dei regimi fiscali in vigore, che sono stati indicati nella tabella che segue. 

Regime fiscale Partita IVA agricolaCome funziona
1. Regime di esoneroPuò essere aperta dagli imprenditori agricoli il cui fatturato non superi i 7.000 euro all’anno. L’agricoltore è esonerato dall’IVA
2. Regime specialeL’imprenditore agricolo dovrà registrare le vendite. Viene applicata l’IVA con particolari agevolazioni per il versamento della tassa allo stato
3. Regime ordinarioVi aderiscono tutti gli imprenditori agricoli che non possono godere di agevolazioni in quanto hanno un reddito annuale superiore a 7.000 euro, l’IVA viene applicata normalmente
aprire partita iva agricola

 Si ricorda inoltre che:

  • l’apertura della Partita IVA agricola è gratuita, tuttavia vanno sostenuti alcuni costi per avviare l’attività, e per il commercialista;
  • sono previste delle spese di mantenimento dell’attività, legate all’INPS, alle tasse e alla rendita catastale del terreno (IRPEF);
  • la Partita IVA agricola permette di avere accesso ad alcune agevolazioni fiscali, come per esempio la riduzione dell’imposta catastale, l’accesso ai finanziamenti statali e la rivalutazione dei redditi fondiari. 

Partita IVA agricola – Domande frequenti

Come aprire Partita IVA agricola a regime di esonero?

Per aprire la Partita IVA agricola in regime di esonero, non si dovrà avere un fatturato superiore ai 7.000 euro annui. Scopri come funziona questo regime fiscale qui.

Quanto terreno serve per aprire Partita IVA agricola?

L’apertura della Partita IVA agricola non è legata alla grandezza del terreno, ma al possesso di determinati requisiti: scopri quali sono nella nostra guida. 

Chi può aprire una Partita IVA agricola?

La Partita IVA agricola può essere aperta soltanto da chi ha un titolo IAP, ovvero di imprenditore agricolo professionale. 

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Maria Saia

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Una laurea in Traduzione e un sogno nel cassetto: non vedere più le È con l'apostrofo al posto dell'accento online. La sua più grande passione - scrivere - è anche il suo lavoro: provate a cercarla su Google.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 15 Giugno 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

20 commenti su “Partita IVA agricola: cos’è, come funziona e regime fiscale”

  1. Buongiorno. Sono dipendente di una ditta privata. Di recente ho acquistato una porzione di terreno boschivo e mi chiedevo, se potevo aprire p. IVA agricola (regime di esonero < 7.000 €). Siccome sono anche dottore agronomo iscritto all'ordine (communque non esercitando la professione) mi chiedevo anche, se questa qualifica costituisce titolo per il riconoscimento come IAP o coltivatore diretto (e quindi per l'iscrizione dell'impres agricola nella camera di commercio), considerando che dall'attività agricola non produrrò mai più del 25 % o addiritura del 50 % del mio reddito. Grazie per la risposta.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      in linea di massima potrebbe aprire partita iva agricola. Il riconoscimento della qualifica di IAP o Coltivatore diretto dipende dal comune. Da quanto scrive sembrerebbe non esserci la condizione per essere considerato Imprenditore agricolo professionale o coltivatore diretto. Trattandosi di una materia complessa consigliamo di rivolgersi all’inps competente per territorio.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. buongiorno. sono infermiere dipendente pubblico, ho chiesto alla mia azienda l’autorizzazione ad aprire partita iva agricola al fine di poter gestire il fondo agricolo e prevalentemente dedito all’apicoltura. vorrei operare in regime di esonero di iva con reddito fino a 7000 euro. vorrei sapere:
    1) che costi annui ho per la partita iva? C’è chi mi dice che non devo pagare nulla a parte i costi di attivazione e chi mi dice che ci sono costi annui da sostenere, in tale caso quanto?
    2) alcuni mi dicono che comunque devo versare dei contributi connessi all’apertura della partita iva. questo è vero? io sono già dipendente ed ho i contributi versati dall’azienda pubblica per la quale lavoro a tempo pieno.
    3) ci sono altri costi annui legati in qualche modo alla partita iva?
    ringrazio anticipatamente di tutte le informazioni.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      in linea di principio non ci sono costi aggiuntivi nel caso ricada in regime di esonero.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  3. Buongiorno sono un artigiano del settore elettrico anche con codice ateco per seminativo ed ho un terreno agricolo.
    Volevo sapere se possibile diventare imprenditore agricolo anche non professionale o altro importante iscriversi nell’anagrafe ageicola e quindi poter svolgere 2 tipologie di lavoro differenti.
    Il mio commercialista mi ha detto che non é possibile…
    Vorrei da lei sapere se effettivamente sia vero.
    Ringrazio se potrebbe dare un consiglio.
    Auguri di Buona Pasqua.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      l’artigiano svolge la sua attività artigiana come prevalente. L’attività agricola può essere svolta, a patto che non diventi prevalente e professionale.
      Se ha un codice ateco per attività agricola, probabilmente è già iscritto in camera di commercio come imprenditore agricolo. Per quanto riguarda l’iscrizione all’anagrafe agricola si consiglia di contattare un agronomo.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Buongiorno,
    Sono lavoratore dipendente metalmeccanico, sono in possesso di un terreno di circa 2 ettari.
    Vorrei capire se potrei aprire p.i. con esonero e se comunque vanno versati i contributi Inps.
    In aggiunta non avendo titoli abilitativi iap e/o di coltivatore, questi ultimi si possono acquisire tramite un corso dedicato?

    Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      in linea di principio può aprire una partita iva e iscriversi in camera di commercio come imprenditore agricolo. Per diventare IAP e/o coltivatore diretto sono necessari ulteriori requisiti.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  5. Salve
    Sono una titolare di una azienda Agricola in possesso della partita Iva .
    Questo lavoro è nato dalla passione verso apicoltura
    Adesso però vorrei tenerlo come secondo lavoro.
    È possibile in questo caso svolgere un’altro lavoro in una struttura privata visto che sono in possesso di un attestato OSS?

    Rispondi
  6. Buon pomeriggio,
    grazie per l’articolo che ritengo molto utile. Io ho una p.iva agricola e sono coltivatore diretto. è possibile aprire una seconda p.iva in regime forfettario che mi permetta di fare altre attività (ad esempio consulenza in altro settore)?
    Grazie in anticipo!

    Rispondi
    • Buongiorno,
      dal sito della agenzia delle entrate “Non possono avvalersi del regime forfetario:

      i soggetti che si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfetari di determinazione del reddito”

      Molto probabilmente non può accedere, con la variazione della partita iva (non può farne una nuova).

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  7. buongiorno,sono in possesso dal 2006 di partita IVA agricola a regime di esonero, possiedo terreni boschi i e prati i in montagna ( Trentino ) cortesemente chiedo se con tale partita IVA sia possibile chiedere delle agevolazioni o cambio destinazione d’uso nel ristrutturare un vecchio fienile ormai ridotto a rudere.grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      è possibile se non espressamente vietato dal bando di agevolazione. Da verificare anche se la partita iva è anche iscritta alla Camera di Commercio. Da valutare il caso specifico con tutta la documentazione, magari con un commercialista.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  8. Buonasera, sono una farmacista e ho un terreno di 2 ettari in collina.Vorrei poter impedire che resti incolto e mi farebbe piacere aprire una p.iva che possa conciliare con il mio lavoro principale e iniziare un percorso di coltivazione dopo aver ricevuto indicazioni da agronomo.
    Posso procedere all’apertura o ci sono limitazioni in tal senso?!

    Grazie

    Rispondi
    • Buonasera,
      in linea di principio l’attività agricola, non essendo inquadrata come attività commerciale dal codice civile, è compatibile con l’attività professionale. Si consiglia, tuttavia, un approfondimento con l’Ordine di appartenenza.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  9. Buonasera!
    Mio nonno ha una piccola azienda agricola, a breve termino il corso di laurea in scienza agrarie… mi chiedevo se nelle vesti di agronomo alle dipendenze di uno studio oppure in libera professione possa avere o meno in futuro intestata tale azienda. Nell’eventualità quali sono le condizioni e limitazioni per poterla avere?

    Rispondi
    • Buonasera,
      in quanto agronomo può essere imprenditore agricolo e può avere delle agevolazioni per l’accesso a contributi per il primo insediamento agricolo, da verificare in base alla regione in cui si trova l’insediamento.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  10. Vorrei chiedere un’informazione forse abbastanza banale, ma non sono pratico e non trovo online delle informazioni precise.
    Nel 2021 aprii una partita IVA per attività agricola da esercitare in regime di esonero. Si trattava in realtà di un hobby (qualche alveare, che nell’ultimo anno ho a malapena curato) ma volli aprire partita IVA nel caso avessi dovuto vendere qualche prodotto. Dopo aver fatto avviato la pratica SUAP per inizio attvità, l’ASL mi ha contattato per informarmi che essendo cambiata la normativa, non potevo aprire l’attività come indicato nella pratica (nella quale indicavo di non possedere laboratorio di smielatura). Dopodichè, per incuria non ho provveduto a fare alcuna comunicazione, pur non avendo di fatto esercitato nessuna attività, e non ho chiuso la partita IVA perché era priva di costi. Qualche giorno fa mi ha ricontattato l’ASL per chiedermi informazioni in quanto la pratica risulta ancora attiva e che dovrei occuparmi di concluderla.
    La pratica sul sito SUAP risulta in fase di istruttoria, ma non so che tipo di comunicazione fare e in che modo, perché non trovo una guida specifica. Si può chiedere di annullare la pratica? Oppure devo comunicare la cessazione dell’attività (ma non è un controsenso non essendo completa la pratica relativa all’avvio?), e devo prima chiudere la partita IVA?
    Grazie nel caso mi possiate aiutare.

    Rispondi
    • Buonasera,

      a nostro avviso potrebbe essere richiesto di annullare la pratica con motivazione. E’ consigliabile, tuttavia, contattare il comune di riferimento e verificare termini e procedura.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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