- Per aprire la partita IVA agricola si devono rispettare alcuni specifici requisiti.
- Uno dei requisiti è il titolo di IAP, Imprenditore Agricolo Professionale.
- È possibile scegliere tra 3 diversi regimi fiscali, tra i quali rientra il regime di esonero.
Come si può intuire dal nome, la partita IVA agricola si rivolge ai soggetti che lavorano nel settore dell’agricoltura. Aprendo la partita IVA agricola, sarà possibile:
- emettere fatture;
- comprare beni relativi alla propria attività.
Quali sono i requisiti che imprenditori agricoli e coltivatori diretti dovranno rispettare per poter aprire la partita IVA agricola? Vediamoli di seguito, partendo dal codice Ateco legato a questo settore, ovvero di chi si occupa di coltivazione, allevamento, silvicoltura e valorizzazione di terreni agricoli.
Partita IVA agricola: codice Ateco e IAP
Per aprire la partita IVA agricola, sarà necessario:
- iscriversi al Registro delle Imprese;
- ottenere il codice Ateco 01;
- possedere il titolo IAP, acronimo di Imprenditore Agricolo Professionale.
Ecco quali sono i requisiti relativi al possesso del titolo di IAP.
Requisiti IAP | Spiegazione |
Reddito | L’imprenditore agricolo deve guadagnare il 50% del suo reddito complessivo annuale dalla sua attività agricola (anche se tale percentuale può variare in relazione alla tipologia di terreno) |
Tempo | Si deve investire almeno il 50% del proprio tempo nella propria attività agricola |
Competenze | A livello professionale, si devono possedere competenze e conoscenza tecniche che permettano di portare avanti l’attività agricola |

Al fine di ottenere il titolo di IAP, e poter dunque procedere con l’apertura della Partita IVA agricola, si dovranno presentare i moduli presenti sul sito della Coldiretti o su quello dell’Agenzia delle Entrate.
In relazione al tipo di impresa che si ha intenzione di aprire, i moduli saranno leggermente diversi: è consigliabile chiedere il supporto di un consulente per non sbagliare nell’individuazione di quelli giusti.
Partita IVA agricola: tipi di società
Facendo riferimento all’articolo 1647 del Codice civile, un piccolo imprenditore che svolge un’attività non saltuaria, coltivando un fondo proprio, da solo o con la propria famiglia, può essere definito coltivatore diretto. Ai sensi della legge 203/82, la sua attività agricola:
- deve essere stabile e svolta in modo continuativo;
- deve essere integrata, per almeno un terzo della coltivazione del fondo, dalla sua forza lavorativa e da quella della sua famiglia.
Nell’ipotesi in cui un gruppo di soci avesse intenzione di aprire una società agricola, almeno uno di loro dovrà avere la qualifica di IAP. Le società agricole potranno poi essere costituite nella forma di:
- società di persone: società semplici, S.N.C. o S.A.S.;
- società di capitali: S.r.l. o S.p.A.;
- cooperative.
La partita IVA agricola è anche compatibile con il lavoro dipendente, quindi può essere aperta come secondo lavoro, a condizione che non si faccia concorrenza, con la propria attività agricola, all’azienda per la quale si è impiegati.

Come aprire la Partita IVA agricola
La procedura necessaria per poter aprire una Partita IVA agricola prende il nome di ComUnica: portandola a termine ci si iscriverà alla Camera di Commercio e si dichiarerà la propria posizione sia all’INPS, sia all’INAIL.
Si dovrà poi scegliere tra uno dei regimi fiscali in vigore, che sono stati indicati nella tabella che segue.
Regime fiscale Partita IVA agricola | Come funziona |
1. Regime di esonero | Può essere aperta dagli imprenditori agricoli il cui fatturato non superi i 7.000 euro all’anno. L’agricoltore è esonerato dall’IVA |
2. Regime speciale | L’imprenditore agricolo dovrà registrare le vendite. Viene applicata l’IVA con particolari agevolazioni per il versamento della tassa allo stato |
3. Regime ordinario | Vi aderiscono tutti gli imprenditori agricoli che non possono godere di agevolazioni in quanto hanno un reddito annuale superiore a 7.000 euro, l’IVA viene applicata normalmente |

Si ricorda inoltre che:
- l’apertura della Partita IVA agricola è gratuita, tuttavia vanno sostenuti alcuni costi per avviare l’attività, e per il commercialista;
- sono previste delle spese di mantenimento dell’attività, legate all’INPS, alle tasse e alla rendita catastale del terreno (IRPEF);
- la Partita IVA agricola permette di avere accesso ad alcune agevolazioni fiscali, come per esempio la riduzione dell’imposta catastale, l’accesso ai finanziamenti statali e la rivalutazione dei redditi fondiari.
Partita IVA agricola – Domande frequenti
Per aprire la Partita IVA agricola in regime di esonero, non si dovrà avere un fatturato superiore ai 7.000 euro annui. Scopri come funziona questo regime fiscale qui.
L’apertura della Partita IVA agricola non è legata alla grandezza del terreno, ma al possesso di determinati requisiti: scopri quali sono nella nostra guida.
La Partita IVA agricola può essere aperta soltanto da chi ha un titolo IAP, ovvero di imprenditore agricolo professionale.
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