Mutui e prestiti in calo: le aziende rinunciano a chiedere finanziamenti

L'Associazione Bancaria Italiana conferma il calo degli interessi su mutui e prestiti, ma sono ancora molte le aziende che rinunciano ai finanziamenti.

di Laura Pellegrini

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  • A febbraio 2024 scende ancora il numero dei prestiti erogati dalle banche: in particolare la domanda di accesso ai finanziamenti da parte delle imprese è in forte calo.
  • Scende il tasso di interesse sull’acquisto di nuove abitazioni, così come è in calo il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento per le imprese.
  • I prestiti a famiglie e imprese diminuiscono del 2,7% rispetto all’anno precedente, coerentemente con il rallentamento della crescita economica.

Si confermano e si rafforzano i segnali di discesa dei tassi di interesse su mutui e prestiti per famiglie e imprese, ma questo non basta per risollevare l’economia italiana ed europea: mentre la BCE lascia invariati i tassi di interesse, sempre più aziende rinunciano a chiedere finanziamenti.

A descrivere l’andamento è l’ABI, Associazione delle Banche Italiane, nell’ultimo rapporto mensile sull’evoluzione dei mercati finanziari-creditizi di marzo 20241: il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica, che contribuisce alla discesa della domanda di prestiti.

Nel mese di febbraio, secondo i dati raccolti dall’associazione, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi di oltre 2 punti percentuali rispetto a un anno prima, mentre il tasso medio delle operazioni di finanziamento per le imprese è in calo del 5,37%.

ABI, prosegue il calo di mutui e prestiti a famiglie e imprese

Nell’ultima riunione di marzo 2024 la Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, che sono rimasti rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

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La BCE ha quindi rivisto al ribasso le previsioni sull’andamento dell’inflazione per i prossimi anni, considerando il minore impatto della componente energetica: la stima è al 2,3% nel 2024, al 2,0% nel 2025 e all’1,9% nel 2026.

Nonostante il costo del denaro sia in discesa, secondo i dati della Banca d’Italia, la richiesta di prestiti da famiglie e imprese è diminuita del 2,7%, rispetto al calo del 2,6% registrato a gennaio 2024, quando quelli alle imprese non finanziarie erano diminuiti del 4,0% e quelli alle famiglie dell’1,3%. La maggior parte di coloro che ottengono un finanziamento, inoltre, faticano a rispettare le scadenze.

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I nuovi tassi di interesse sui finanziamenti alle imprese

TipologiaTassi di finanziamento febbraio 2024Differenza gennaio 2024 (%)
Mutui casa3,90%-0,08%
Finanziamento imprese5,37%-0,11%

La politica monetaria adottata dalla BCE, che ha lasciato i tassi di interesse immutati per mesi, sta dando i suoi primi frutti: infatti, per chi ha appena comprato casa con mutuo variabile o per coloro che hanno intenzione di farlo a breve, ci sono buone notizie. Anche per le imprese i tassi di interesse sui nuovi finanziamenti sono in calo, come dimostrano i dati raccolti dall’ABI.

Per quanto riguarda le aziende, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento è sceso al 5,37%, passando dal 5,48% di gennaio 2024 e dal 5,45% di dicembre 2023. Nel complesso, quindi, il tasso medio sul totale dei prestiti è del 4,78%.

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Calano i finanziamenti bancari alle imprese

Secondo quanto emerso dall’ultima indagine trimestrale sul credito bancario2, la domanda di credito da parte delle aziende in Italia è scesa per il quarto trimestre di seguito, come conseguenza dell’aumento dei tassi di interesse precedente. Da evidenziare anche il ricorso all’autofinanziamento come alternativa per le imprese rispetto all’accesso al credito tradizionale.

Nel mese di febbraio 2024, infatti, è in calo il numero dei finanziamenti bancari erogati alle imprese: il totale dei prestiti a residenti in Italia (ovvero il settore privato più le Amministrazioni pubbliche) si è collocato a 1.655,9 miliardi di euro, con una variazione annua pari a -2,8% (-3,1% nel mese precedente).

I prestiti ai residenti in Italia del settore privato, ovvero società non finanziarie, istituzioni senza fini di lucro, assicurazioni e fondi pensione e altre istituzioni finanziarie, sono in calo del 2,5% rispetto all’anno precedente per un totale di 1.415 miliardi di euro.

Infine, anche i prestiti alle società non finanziarie hanno subito una variazione annua pari a -2,7% (-2,6% nel mese precedente), attestandosi su 1.279 miliardi di euro.

La situazione in Europa

Soffrono anche le imprese che operano all’interno dell’Eurozona, dove il PIL nel quarto trimestre del 2023 è risultato stabile rispetto al trimestre precedente (-0,1% nel terzo trimestre) e in lieve aumento su base annuale (+0,1%).

In Italia il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua: una lieve ripresa dopo un periodo di contrazione non indifferente.

L’indice di fiducia delle imprese, a febbraio 2024, nell’area Euro ha registrato un valore pari a -9,5 (-9,3 nel mese precedente), mentre la fiducia dei consumatori è scesa ulteriormente. Ricordiamo che anche la produzione industriale europea, oltre a quella italiana, si trova in una lunga contrazione.

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Tassi di interesse su mutui e prestiti a marzo 2024

Tasso di interesseMarzo 2024Differenza ottobre 2023
Tasso sui BTP3,68%-131 punti
Tasso IRS a 10 anni2,62%-90 punti
Tasso sui BOT a 6 mesi3,75%-30 punti
Tasso Euribor a 3 mesi3,93%-7 punti

Analizzando invece le prime settimane di marzo, l’ABI ha descritto una generale diminuzione dei tassi di interesse su mutui e prestiti rispetto al picco registrato a ottobre 2023, in relazione ai dati relativi ai macro-indicatori economici.

Anche se gli effetti non sono immediati, il calo dei tassi di interesse è un dato positivo per la ripresa, per cui intorno al 2025 si potrà assistere ad un andamento simile a quello del periodo pre pandemia, con stime positive anche per il mercato immobiliare, messo a dura prova nell’ultimo periodo.

  1. ABI Monthly outlook, marzo 2024, Associazione Bancaria Italiana, abi.it
    ↩︎
  2. Indagine sul credito bancario nell’area dell’euro, 23 gennaio 2024, Banca d’Italia, bancaditalia.it ↩︎
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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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