Micro tasse cancellate: quali non si pagheranno più con la riforma fiscale

Con la nuova riforma fiscale si punta a razionalizzare e semplificare il sistema fiscale italiano. Leggi quali sono le micro tasse che verranno cancellate e quando si attuerà la riforma del fisco.

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  • Con la riforma fiscale verranno cancellate alcune micro-tasse imposte ai contribuenti per ottenere un risparmio sia per le famiglie che per lo Stato.
  • Le micro tasse che verranno cancellate sono elencate nella bozza della legge delega al paragrafo c “Cancellazione di tributi minori”.
  • La riforma fiscale è stata approvata dalla Camera dei Deputati nel mese di giugno 2022 e nei 18 mesi successivi il Governo sarà tenuto ad attuarla emanando uno o più decreti legislativi.

L’Italia è ormai vicina ad una importante revisione fiscale che introdurrà novità per i contribuenti. Le micro tasse saranno cancellate, e altre misure verranno adottate per stimolare la crescita economica migliorando l’efficienza della struttura delle imposte.

Uno dei punti cardine della riforma fiscale è proprio la cancellazione di quelle micro tasse, che rappresentano più un costo che un’entrata per lo Stato.

In questa guida scopriremo quali sono le tasse che saranno cancellate con l’introduzione della riforma fiscale, quali sono gli obiettivi della riforma e quando potremo dire addio alle micro tasse.

La riforma fiscale: obiettivi e caratteristiche

La riforma fiscale porterà diverse novità sia per le famiglie che per lo Stato, oltre che per le imprese.

La tanto attesa riforma si basa su quattro obiettivi principali:

  • stimolare la crescita economica attraverso una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione;
  • la razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi;
  • la progressività del sistema;
  • il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.

Gli ambiti su cui si andrà ad agire all’interno della riforma fiscale riguardano:

  • la struttura dell’Irpef;
  • la revisione della tassazione per le imprese;
  • il superamento dell’Irap;
  • la sostituzione delle addizionali regionali e comunali all’Irpef con le rispettive sovraimposte;
  • la riforma del sistema della riscossione con l’adozione di nuovi modelli organizzativi e forme di integrazione nell’uso delle banche dati;
  • l’aggiornamento dei dati catastali;
  • la codificazione delle norme tributarie, attraverso un percorso per giungere a un riordino di tutte le norme all’interno dei Codici tributo.

Il Governo, nei 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, è chiamato ad emanare uno o più decreti legislativi che attuano la revisione del sistema fiscale.

Ma uno dei punti più interessanti di tale riforma è proprio la cancellazione delle micro tasse. Vediamo di quali tasse si tratta e quali sono i vantaggi di questa azione.

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Riforma fiscale: micro tasse cancellate

La riforma fiscale si ispira ai principi di:

  • decentramento fiscale;
  • semplificazione;
  • allargamento delle basi imponibili;
  • maggiore neutralità del sistema fiscale;
  • eliminazione di ingiustificate posizioni di vantaggio fiscale per alcune categorie o settori produttivi.

Proprio per il principio della semplificazione, come stabilisce la bozza della riforma fiscale che il Governo dovrà attuare, l’Italia si avvicina alla cancellazione delle micro tasse.

Ma per comprendere il motivo di tale scelta è importante conoscere qualche dato. Infatti, il gettito di tali tasse, analizzate singolarmente, è inferiore allo 0,01% del totale delle entrate tributarie per lo Stato, e la percentuale non è superioreper le regioni e i comuni. Infatti, queste micro tasse valgono 100 milioni di gettito totale mentre il recupero rappresenta un costo dieci volte maggiore.

La riforma fiscale ha come obiettivo, insieme agli altri che abbiamo visto, la cancellazione delle micro tasse.

I dati raccolti durante le audizioni tenute dalle commissioni parlamentari dimostrano che queste micro tasse non sono altro che prelievi che complicano e appesantiscono il sistema fiscale. In più, invece di garantire un gettito per le casse dello Stato, tali tasse rappresentano costi gestionali più elevati sia per l’accertamento che per la riscossione.

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Riforma fiscale: cancellazione delle micro tasse e semplificazione

La bozza della Riforma Fiscale redatta dalla VI Commissione Finanze della Camera e la VI Commissione Finanze del Senato, persegue diversi obiettivi. Uno di questi è quello della semplificazione, obiettivo che per essere raggiunto porterà lo Stato alla cancellazione dei tributi minori.

Non si tratta di certo di una novità: già in passato si è tentato di semplificare il sistema e rimuovere le tasse inutili. Tra i tentativi di sfoltimento ricordiamo la lotta alle accise o all’eliminazione dell’imposta di fabbricazione del 2015.

Tuttavia, la riforma fiscale 2022 ha obiettivi differenti, spinti dall’aria riformista in ambito fiscale che giunge dall’Unione Europea.

Con l’eliminazione di queste tasse si punta a semplificare e razionalizzare le risorse, in modo tale da spostare l’impegno economico e lavorativo su imposte più remunerative.

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Micro tasse cancellate 2022: la lista

Le tipologie di tasse prese di mira dalla sforbiciata incluse nel ddl Semplificazioni sono quattro:

  • tasse di pubblico insegnamento;
  • tasse di istruzione superiore;
  • di diritti di licenza su fabbricazione consumo;
  • imposte sugli intrattenimenti.

Proprio quest’ultima tipologia, le imposte sugli intrattenimenti, viene versata da sale da ballo e sale giochi, e garantisce allo Stato un’entrata di circa 7 milioni di euro, ma rappresentano un impegno gravoso per i gestori.

Invece, la tassa sul pubblico insegnamento ha un gettito di circa 1,8 milioni di euro, ma che pesa per ben 100 euro sulle tasche dei laureati.

La bozza della riforma fiscale presenta solamente, ad oggi, un breve elenco a titolo di esempio di quelle tasse minori più significative da cancellare, che sono:

  • il superbollo;
  • la tassa di laurea;
  • le tasse di pubblico insegnamento;
  • l’imposta sugli intrattenimenti;
  • la maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti;
  • la tassa regionale di abilitazione all’esercizio professionale;
  • l’addizionale regionale sui canoni per le utenze di acque pubbliche;
  • i diritti di licenza sulle accise;
  • l’imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi e sugli aeromobili privati;
  • la tassa sulle emissioni di anidride solforosa e ossidi di azoto;
  • l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili.

Questi i balzelli più importanti, ma in realtà il Governo si propone di depennare oltre un centinaio di tasse ormai inutili e dispendiose, sia per i cittadini che per lo Stato.

Questo pacchetto di balzelli vale 100 milioni di gettito. Una cifra importante se non si considera che, tra costi di gestione, contrasto all’evasione e spese amministrative, comportano una spesa di un miliardo di risorse pubbliche.

Con la riforma fiscale si punta ad utilizzare tali risorse pubbliche su altre attività fiscali più produttive.

Micro tasse cancellate – Domande frequenti

Quando verranno cancellate le micro tasse?

Le micro tasse verranno cancellate nel momento in cui si attuerà la riforma fiscale, cioè con l’emanazione dei decreti attuativi dopo l’approvazione del disegno di legge da parte del Senato.

Qual è l’obiettivo della cancellazione delle micro tasse?

La cancellazione delle micro tasse punta alla razionalizzazione e alla semplificazione delle risorse, che verranno impiegate su altre attività fiscali più produttive.

Quali sono le tipologie di micro tasse che verranno cancellate?

Ad oggi, le tipologie di tasse che potrebbero venire cancellate riguardano: le tasse di pubblico insegnamento, le tasse di istruzione superiore, le tasse di diritti di licenza su fabbricazione consumo e le imposte sugli intrattenimenti.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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