Esonero contributivo per chi assume lavoratori delle imprese in crisi: come funziona

Come funziona l'esonero contributivo per l'assunzione dei lavoratori provenienti dalle imprese in crisi? Ecco le caratteristiche e come richiedere la misura.

di Pierpaolo Molinengo

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Esonero contributivo imprese
  • Per le imprese è possibile accede all’esonero contributivo nel caso di assunzione di un lavoratore proveniente da un’azienda in crisi.
  • Per poter accedere alla misura è necessario assumere a tempo indeterminato.
  • Per chiedere l’accesso alla misura è necessario presentare una domanda all’INPS.

Attraverso la circolare n. 99 del 7 settembre 2022, l’Inps ha fornito le istruzioni operative per ottenere l’esonero contributivo per l’assunzione di lavoratori delle aziende in crisi. Stando a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2022, hanno la possibilità di fruire di questo particolare sgravio le imprese che intendano assumere dei lavoratori provenienti da imprese in crisi aziendale.

Questa eventualità deve necessariamente essere stata gestita attraverso il coinvolgimento diretto dei componenti della struttura per la crisi d’impresa.

L’esonero contributivo può essere applicato anche quando si provvede ad assumere i dipendenti che siano stati licenziati a seguito di una riduzione del personale. Il lavoro deve essere stato perso, però, nell’arco dei sei mesi precedenti.

Esonero contributivo: quanto spetta

Le aziende possono provvedere a chiedere l’esonero contributivo per un importo massimo di 6.000 euro annui, per un tetto massimo di tre anni. Non è possibile cumulare questa misura con altri incentivi, ma soprattutto viene concessa nei limiti ristretti delle risorse che il legislatore ha specificatamente stanziato.

Per poter accedere a questa misura è necessario compilare l’apposito modulo presente nel portale delle agevolazioni, presente direttamente sul sito dell’Inps. L’incentivo quindi coinvolge il 100% dei contributi da versare per il dipendente, a carico dei datori di lavoro, che di fatto sono i sostituti di imposta.

Mensilmente si tratta di una soglia massima di 500 euro, soglia che comunque va ridimensionata nel caso di lavoro a tempo parziale. Non rientrano invece nello sgravio i versamenti INAIL.

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Le regole per ottenere il contributo

A dare le indicazioni complete per accedere all’esonero contributivo ci ha pensato direttamente l’Inps, attraverso la circolare n. 99 del 7 settembre 2022. La misura è finalizzata a sostenere i datori di lavoro che abbiano intenzione di assumere dei dipendenti, che provengono dalle aziende in crisi.

La Legge di Bilancio 2022 ha previsto esplicitamente questa agevolazione ed ha provveduto ad estendere lo sgravio anche alle assunzioni di giovani con un’età inferiore a 36 anni.

L’esonero contributivo si applica ai lavoratori subordinati di qualsiasi età, che vengano assunti con un contratto a tempo indeterminato. Devono necessariamente provenire da imprese nelle quali sia stato aperto e risulti attivo un tavolo di confronto per gestire la crisi aziendale.

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Esonero contributivo: gli altri casi

Hanno la possibilità di accedere a questo particolare sgravio anche le imprese che decidano di assumere con un contratto a tempo indeterminato i lavoratori licenziati per riduzione di personale. Il licenziamento deve essere avvenuto nel corso dei sei mesi precedenti, e possono accedere a questo sgravio anche le assunzioni che abbiano coinvolto dipendenti impiegati all’interno di rami d’azienda che sono oggetto di trasferimento.

È importante sottolineare, però, che questa disciplina rappresenta a tutti gli effetti un’estensione della normativa prevista per l’assunzione dei lavoratori under 36.

Questo significa che ne possono beneficiare tutti i datori di lavoro privati. Questa agevolazione, a differenza dell’esonero previsto per i giovani, non è sottoposta alla formale autorizzazione da parte della Commissione Europea. Ma soprattutto non rientra nella disciplina degli aiuti di Stato.

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Quando spetta l’agevolazione

È possibile ottenere l’incentivo per:

  • le nuove assunzioni;
  • le trasformazioni a tempo indeterminato;
  • i trasferimenti.

Queste operazioni devono essere effettuate tra il 1° gennaio 2022 ed il 31 dicembre 2022. Perché l’azienda possa richiedere l’esonero contributivo, il lavoratore dovrà rientrare in una delle seguenti casistiche:

  • essere un dipendente con un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • deve essere stato licenziato per una riduzione di personale nel corso dei sei mesi precedenti;
  • essere impiegato in un ramo d’azienda che è oggetto di trasferimento.

Non sarà possibile richiedere l’esonero contributivo nel caso in cui il rapporto di lavoro sia: 

  • intermittente;
  • occasionale;
  • domestico;
  • apprendistato e relativi;
  • personale con qualifica dirigenziale.

Esonero contributivo: i requisiti nei dettagli

La misura permette alle aziende di ottenere un vero e proprio sgravio totale dei contributi previdenziali. È possibile ottenere un esonero contributivo pari a 6.000 euro ogni anno, che equivalgono a 500 euro mensili.

Ricordiamo che non è possibile ottenere l’esonero nei seguenti casi:

  • premi e contributi da versare all’Inail;
  • contributo al Fondo TFR;
  • contributo ai Fondi di solidarietà, al Fondo di solidarietà territoriale intersettoriale della provincia autonoma di Trento e al Fondo di solidarietà bilaterale della provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige;
  • contributo per il finanziamento dei Fondi interprofessionali per la formazione continua;
  • contribuzioni che non hanno natura previdenziale.

Nel caso in cui ci si trovasse di fronte ad un lavoro part time, i massimali dell’esonero contributivo dovranno essere calcolati e ridotti in proporzione.

Sarà possibile ottenere ed usufruire dell’esonero contributivo per un massimo di 36 mesi, dal giorno in cui il lavoratore è stato assunto. La misura non risulta essere compatibile con altri tipi di agevolazioni di tipo economico o contributivo, nemmeno con la Naspi.

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Risorse stanziate per questa misura

Uno dei punti fondamentali e più importanti di questa iniziativa sono le risorse stanziate. L’agevolazione sarà erogata rispettando i limiti dei fondi messi a disposizione del legislatore. La Legge di Bilancio 2022 ha previsto i seguenti limiti di spesa:

  • 2022: 2,5 milioni di euro;
  • 2023: 5 milioni di euro;
  • 2024: 5 milioni di euro;
  • 2025: 2,5 milioni di euro;

Per poter accedere a questo particolare contributo, i diretti interessati dovranno presentare il modulo di domanda ES119, che l’Inps provvederà a mettere a disposizione all’interno del proprio sito istituzionale, all’interno del Portale delle Agevolazioni.

Esonero contributivo – Domande frequenti

Quando è possibile richiedere l’esonero contributivo in caso di una nuova assunzione?

Nel momento in cui il lavoratore proviene da un’azienda in crisi o quando sta lavorando in un ramo d’azienda, oggetto di un trasferimento. Ecco cosa sapere.

A quanto ammonta il contributo di esonero contributivo?

L’esonero contributivo è pari a 6.000 euro, con limite a 500 euro ogni mese. Può essere concesso al massimo per tre anni.

A quanto ammontano le risorse stanziate per l’esonero contributivo?

Per il 2022 il legislatore ha stanziato 2,5 milioni di euro, che salgono a 5 milioni di euro nel 2023.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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