Aprire un distributore di benzina: costi e requisiti per avviare una stazione di rifornimento

Per aprire un distributore di benzina bisogna investire un capitale importante e ottenere una serie di permessi e licenze. Scopri qual è l’iter da seguire, i costi necessari e come aprire un distributore Premium.

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  • Per aprire un distributore di benzina si può scegliere tra distributori Premium, affiliati a società petrolifere internazionali, o distributori indipendenti privi di loghi;
  • Il costo per aprire un distributore di benzina si aggira intorno ai 500mila euro.
  • Il titolare del distributore di benzina non deve avere dichiarazioni di fallimento o condanne.

Aprire un distributore di benzina può rappresentare un investimento conveniente, considerando il numero di veicoli in circolazione in Italia. Ma cosa bisogna fare per aprire una stazione di rifornimento?

Le stazioni di rifornimento non sono solo solamente distributori di benzina, ma forniscono anche diesel, GPL, metano, bio diesel, etanolo, idrogeno e combustibile ibrido.

Avviare questo tipo di attività comporta notevoli costi iniziali e, di conseguenza, un consistente investimento economico. Ma si traduce, poi, in un’attività redditizia?

In questa guida vedremo quanto costa aprire un distributore di benzina, come fare per aprire una stazione di rifornimento e tutti gli aspetti burocratici e fiscali da considerare per avviare l’attività.

Aprire un distributore di benzina: come fare

Tra i beni che oggi consideriamo di prima necessità oggi rientrano anche i carburanti per i veicoli, auto, camion, moto e altri mezzi.

Ad oggi, infatti, sono poco meno di 40 milioni i veicoli attualmente in circolazione in Italia, di cui la maggior parte è alimentata a benzina, a diesel e a GPL.

Il numero dei veicoli presenti sulle strade italiane è in aumento, e questo ci fa facilmente intuire che l’idea di aprire un distributore di benzina può essere un’ottima idea imprenditoriale.

Ma qual è la procedura da seguire per aprire una stazione di rifornimento? Prima di tutto occorre capire quali sono le tipologie di distributori di benzina che si possono aprire in Italia.

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Stazioni di rifornimento: quali sono le tipologie

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Per cominciare occorre fare una distinzione tra:

  • distributori Premium: affiliati a società petrolifere internazionali, con marchi conosciuti in tutto il mondo, tengono generalmente prezzi più elevati e forniscono anche ulteriori servizi;
  • distributori indipendenti: anche noti come “pompe bianche”, sono autonomi e privi di loghi famosi. Possono tenere prezzi più competitivi, ma raramente forniscono ulteriori servizi.

Questi ultimi possono, tuttavia, essere affiliati a reti locali. Vi sono, poi, ulteriori classificazioni, come quella relativa al target di riferimento. Infatti, si possono distinguere tra:

  • distributori a uso privato, che riforniscono ditte ed esercizi commerciali;
  • distributori a uso pubblico, che riforniscono qualsiasi tipo di veicolo.

Una volta stabilita la tipologia di stazione di rifornimento da aprire, si conosce il mercato di riferimento.

Aprire un distributore di benzina: i requisiti

Scelto il tipo di pompa di benzina da aprire, è importante stabilire il luogo in cui avviare l’attività. Per fare ciò è necessario che la presenza del distributore sia espressamente prevista dal piano regolatore del Comune di riferimento.

Ma ci sono anche altri requisiti indispensabili per poter aprire questo tipo di attività. Infatti, il titolare della pompa di benzina deve rispettare alcuni requisiti personali e professionali, ovvero non deve avere dichiarazioni di fallimento e condanne.

Per poter aprire questo tipo di attività, inoltre, occorre:

  • ottenere la licenza petrolifera;
  • ricevere la concessione edilizia;
  • ottenere dal Comune l’attestazione sull’idoneità dell’area;
  • ricevere l’autorizzazione del progetto dai Vigili del Fuoco;
  • ottenere l’autorizzazione sui carburanti in vendita;
  • richiedere la verifica dell’Asl per l’installazione elettrica;
  • collaudare l’impianto con il Comune, l’Asl e con l’U.T.I.F..

In genere, per disbrigare tutte queste pratiche occorre circa un anno, ma le tempistiche dipendono anche dal Comune.

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Aprire un distributore di benzina: quanti soldi servono

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Per capire quanto costa aprire un distributore di benzina bisogna prendere in considerazione diversi fattori. Infatti, è importante tenere presente il tipo di colonnina installata, il tipo di carburante offerto, i lavori necessari per realizzare il distributore di benzina, e se si tratta di un distributore autonomo o Premium.

I costi sono, tuttavia, molto più contenuti qualora la pompa di benzina si rileva, e quindi non si va a realizzare da zero. Tra i costi da considerare quando si apre una nuova pompa di benzina ci sono:

  • costi per licenze, registrazione società e pratiche burocratiche;
  • spese per costruzione e ristrutturazione dei locali;
  • acquisto di attrezzature per il funzionamento della stazione;
  • acquisto di mobili per l’area amministrativa;
  • allaccio delle utenze;
  • capitale circolante.

In generale, possiamo considerare che per aprire un distributore bisogna investire circa 500mila euro. Se si decide di aprire un distributore di benzina self service i costi per il personale possono essere più bassi nella gestione dell’attività. Tuttavia, è sempre necessario assumere del personale per gestire anche i servizi accessori, ove previsti.

Come aprire un distributore di benzina in franchising

Aprire un distributore Premium, ovvero in franchising, offre una serie di vantaggi, tra cui:

  • assistenza continua;
  • benefici pubblicitari a costo zero;
  • logo conosciuto;
  • luogo ben illuminato situato in zone di alta densità di passaggio.

Per aprire un distributore di benzina Premium occorre affiliarsi ad un marchio e, quindi, stipulare un contratto. Sarà, quindi, necessario ottenere la licenza petrolifera, senza la quale non è possibile avviare l’attività, oltre ad avere una concessione edilizia dell’area da parte del comune. Ma vediamo nel dettaglio come aprire un distributore di benzina con i principali distributori internazionali.

1. Aprire un distributore di benzina Q8

q8

Kuwait Petroleum International, anche nota come Q8, è una delle principali società che distribuisce carburanti. Per aprire un distributore di benzina Q8 le alternative disponibili sono diverse. Infatti, la società offre tre opzioni:

  • diventare gestore;
  • diventare appaltatore Segit;
  • prendere in affidamento attività commerciali non oil.

In tutti e tre i casi bisogna andare sul sito ufficiale, registrarsi e inviare il proprio curriculum vitae con le informazioni richieste.

Per diventare appaltatore, è disponibile una serie di annunci per precise posizioni lavorative. Invece, per quanto riguarda diventare gestore di un punto Q8, la società specifica che si tratta di un contratto di comodato d’uso gratuito con fornitura.

2. Aprire un distributore di benzina Eni

eni

Anche Eni prevede la possibilità di diventare gestore delle Eni Live Station. Sul sito è possibile compilare un form per candidarsi per tale posizione.

Sul sito ufficiale sono, inoltre, disponibili punti Eni che ricercano la posizione di gestore. In alternativa è possibile inoltrare una candidatura spontanea.

Anche in questo caso per diventare gestore è prevista la stipula di una serie di contratti specifici, e sono richieste competenze commerciali e spirito imprenditoriale.

3. Prendere in gestione un distributore di benzina IP

ip

Il Gruppo api permette di prendere in gestione un distributore di benzina IP o prendere in affidamento un’attività già avviata.

Le tipologie contrattuali proposte da IP sono:

  • contratto di cessione gratuita delle attrezzature petrolifere, il cosiddetto comodato, con un contratto di fornitura in esclusiva di prodotti carburanti e lubrificanti;
  • contratto di appalto per i servizi accessori e complementari alla vendita dei carburanti;
  • contratti di affitto di ramo d’azienda o locazione per l’affidamento delle attività commerciali non oil.

Per inoltrare la candidatura per gestire un distributore di benzina IP bisogna registrarsi sul sito e inserire i dati richiesti.

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Aprire un benzinaio: guadagni

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Visto come si apre un distributore, ci si chiede: quali sono i guadagni di una pompa di benzina? Per conoscere il guadagno dei distributori di benzina occorre capire quali sono i costi alla fonte del prezzo dei carburanti. Questo, infatti, è composto da tre fattori:

  • il Platts: è un’istituzione privata dove si incontrano domanda e offerta di carburanti a livello internazionale, che comunica il valore dei carburanti a livello internazionale, che corrisponde al guadagno delle compagnie petrolifere;
  • il margine industriale lordo determinato dal mercato: determina il guadagno dei distributori e dei benzinai;
  • la tassazione: le famose accise, ossia tasse indirette, e l’IVA, ovvero tutto ciò che va nelle tasche dello Stato.

In genere, i benzinai Premium non hanno margini di manovra sul prezzo, di conseguenza devono adeguarsi ai prezzi stabiliti dalle grandi multinazionali. Invece, le pompe di benzina autonome possono apportare leggere variazioni.

Il guadagno medio va dai 3 ai 6 centesimi al litro di carburante venduto. Vi sono, poi, i guadagni derivanti dalle eventuali attività accessorie, come ad esempio il cambio gomme, la sostituzione dell’olio e della batteria, servizio di autolavaggio, o persino il bar.

Aprire un distributore di benzina – Domande frequenti

Quanto costa aprire un distributore benzina?

Per costruire e realizzare un impianto nuovo, il costo da calcolare è di almeno 500mila euro, a cui si aggiungono ulteriori spese per tutti gli allacciamenti necessari per l’attività. Invece, il costo per rilevare una pompa di benzina esistente dipende da numerosi fattori.

Quanto si guadagna con una stazione di benzina?

Il guadagno di una stazione di benzina dipende dal margine su ogni litro di carburante venduto. Bisogna, quindi, considerare che il prezzo di vendita dipende dal Platts, dal margine industriale lordo determinato dal mercato e dalla tassazione.

Cosa ci vuole per aprire una pompa di benzina?

Per aprire una stazione di benzina occorre ottenere la licenza petrolifera, la concessione edilizia, l’autorizzazione dei Vigili del Fuoco, l’autorizzazione comunale sui carburanti da commercializzare e, inoltre, servono il collaudo dell’impianto e le verifiche delle installazioni elettriche.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

11 commenti su “Aprire un distributore di benzina: costi e requisiti per avviare una stazione di rifornimento”

    • Buongiorno,
      dovrebbe presentare una SCIA al Comune consegnando l’autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane. Quest’ultima autorizzazione è rilasciata, solitamente, con l’assistenza della compagnia petrolifera che da in concessione l’utilizzo della stazione di servizio.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  1. Io girando per la Sicilia vedo tante aree di servizio chiuse e abbandonate anche in autostrada come si fa per gestire un’area di servizio realizzando un profitto grazie.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      consigliamo di contattare la compagnia che gestisce l’area servizio o il comune dove ricade il distributore per avere maggiori info.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Salve,
    Sono un dottore in legge, abilitato avvocato,
    Ho un terreno da 10ml mq su una strada abbastanza trafficata e, non vi sono altri distributori di carburante.

    Vorrei sapere quali sono i requisiti ed i relativi costi per disporre un distributore di benzina, se il termine sia corretto.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      per la relativa autorizzazione dovrebbe interpellare la Agenzia delle dogane e il comune dove si dovrebbe attivare il distributore di carburante.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
    • Buongiorno,
      dovrebbe contattare l’azienda che fornisce il marchio, per verificare la disponibilità.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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