- Per aprire un CAF (Centro di assistenza fiscale) bisogna appartenere ad una precisa categoria professionale e ottenere le necessarie autorizzazioni.
- Il costo medio per aprire un CAF è di circa 40.000 euro, ma può essere anche superiore in base al locale scelto e al personale assunto.
- Per aprire un CAF è necessario aprire la Partita Iva con il codice Ateco 69.20.14 – Attività svolta dai Centri di assistenza fiscale.
Per riuscire a gestire tutti gli aspetti fiscali e burocratici occorrerebbe sviluppare una professione apposita, oppure più semplicemente rivolgersi ad un CAF, Centro di Assistenza Fiscale. Poiché la burocrazia italiana è nota per la sua complessità, aprire un CAF può rappresentare un’ottima idea imprenditoriale.
Il CAF è un centro a cui datori di lavoro e lavoratori dipendenti si rivolgono per sbrigare pratiche burocratiche e fiscali, come la dichiarazione dei redditi o la compilazione del modello Isee, ma i CAF offrono anche molti altri servizi utili al cittadino che non riesce in autonomia a sbrigare pratiche delicate, che richiedono le dovute conoscenze.
Non tutti possono aprire un CAF, infatti sono richiesti particolari requisiti e ottenere le dovute autorizzazioni. Inoltre, è richiesta l’apertura della Partita Iva e l’ottenimento della qualifica di sostituto d’imposta. Vediamo, quindi, quali sono i requisiti previsti per poter aprire un CAF, i costi da sostenere e la procedura da seguire.
Indice
CAF: cos’è e a cosa serve
Come ogni attività commerciale, anche per l’apertura di un CAF è necessario effettuare un investimento iniziale, che in questo caso dipende principalmente dal locale scelto da destinare all’attività e al personale assunto.
I Centri di Assistenza Fiscale, o CAF, sono organizzazioni che si occupano di offrire assistenza fiscale a datori di lavoro e lavoratori.
Infatti, vi sono principalmente due tipologie di CAF:
- CAF lavoratori dipendenti: offrono assistenza fiscale ai lavoratori dipendenti;
- CAF datori di lavoro: uffici che si rivolgono ai datori di lavoro.
I principali servizi forniti dai CAF sono:
- compilazione del modello 730, del modello RED;
- compilazione del modello ISEE, del modello ISEU;
- dichiarazione IMU;
- visure catastali;
- registrazione di contratti di affitto;
- gestione delle successioni;
- gestione delle volture;
- stipula di contratti per lavoro domestico;
- la trasmissione telematica dei modelli compilati o precompilati tramite il canale Entratel.
Ma vediamo ora come aprire un CAF e i requisiti necessari.
Aprire un CAF: i requisiti
Per poter aprire un CAF, il soggetto deve appartenere a una delle seguenti categorie:
- associazioni sindacali di categoria fra imprenditori istituite da almeno dieci anni, presenti nel Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro;
- associazioni sindacali di categoria fra imprenditori, istituite da almeno dieci anni se ne è riconosciuta la rilevanza nazionale con riferimento al numero degli associati e all’esistenza di strutture organizzate in almeno 30 province;
- organizzazioni aderenti alle associazioni di cui sopra, previa delega della propria associazione nazionale;
- organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e pensionati con almeno 50.000 aderenti;
- sostituti di imposta con almeno 50.000 dipendenti;
- associazioni di lavoratori promotrici di istituti di patronato riconosciuti con almeno 50.000 aderenti.
I soggetti autorizzati ad aprire un CAF sono:
- dottori commercialisti iscritti all’ODCEC;
- esperti contabili iscritti all’ODCEC;
- consulenti del lavoro;
- studi associati con almeno un professionista di cui sopra;
- società di servizi, sempre con almeno un professionista nella compagine societaria;
- lavoratori dipendenti;
- pensionati.
Ma ci sono requisiti indispensabili anche per gli operatori dipendenti del CAF. Infatti, per lavorare al CAF è importante essere competente in materia di imposte, di formazione del bilancio, di dichiarazione dei redditi e di tutto ciò che concerne contabilità e fisco.

La procedura per aprire un CAF
La procedura per aprire un CAF è disciplinata dal capo V del Decreto n. 241 del 1997, poi sottoposto a modifica dal d.lgs. 490 del 1998.
Prima di tutto è indispensabile ottenere l’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, a meno che non si decida di associarsi ad un CAF già esistente e di sfruttare la licenza già ottenuta dal CAF a cui ci si affilia.
Per ottenere l’autorizzazione dell’Agenzia delle Entrate bisogna presentare la domanda in cui devono essere indicati:
- codice fiscale e Partita Iva della società richiedente;
- i dati dei membri del consiglio di amministrazione;
- i dati e requisiti dei CAF;
- le sedi ed eventuali uffici distaccati;
- copia dell’atto costitutivo della società;
- copia della polizza assicurativa stipulata per responsabilità civile;
- relazione tecnica sul rispetto dei requisiti minimi sull’adeguatezza tecnica ed organizzativa del CAF.
La procedura da seguire, poi, prevede:
- apertura della Partita IVA e scelta del regime fiscale, ottenendo la qualifica di sostituto d’imposta;
- ottenimento dell’autorizzazione dall’Agenzia delle Entrate;
- iscrizione all’Albo dei Centri di Assistenza Fiscale;
- comunicazione di avvio attività al Comune almeno 30 giorni prima dell’apertura;
- stipula delle assicurazioni contro la responsabilità civile;
- apertura delle posizioni INPS e INAIL degli eventuali dipendenti;
- messa a norma degli impianti, le postazioni di lavoro e l’intero ufficio.
È anche obbligatorio per il CAF costituirsi come società di capitali e designare uno o più responsabili dell’assistenza fiscale tra i soggetti iscritti nell’albo dei dottori commercialisti, o in quello dei ragionieri liberi professionisti.
Per aprire la Partita Iva si può effettuare la procedura telematica indicando anche il regime contabile a cui aderire, a scelta tra:
- semplificato;
- ordinario.
Altro elemento necessario per l’apertura della Partita Iva è il codice Ateco che, nel caso dei Centri di Assistenza Fiscale è il codice Ateco 69.20.14: “Attività svolta dai Centri di assistenza fiscale“.
Quanto costa l’apertura di un CAF
Per aprire un Centro di Assistenza Fiscale è necessario effettuare un investimento iniziale. Questo in media è compreso tra i 40.000 euro e i 50.000 euro.
Il costo complessivo necessario per l’apertura del CAF dipende da diversi fattori, tra cui:
- acquisto o affitto di un locale adatto allo svolgimento delle attività;
- allestimento del locale con postazioni di lavoro a norma;
- computer, stampanti, scanner;
- licenze dei software;
- utenze di luce, acqua e gas;
- pubblicità;
- spese per il personale.
Naturalmente, investire in uno studio professionale già avviato per aprire un nuovo ufficio CAF richiede un costo molto più contenuto. In caso di affiliazione, inoltre, i costi sono molto più contenuti.

Quanto guadagna un CAF
Il guadagno che genera un CAF dipende da molti fattori, primo tra tutti dai servizi offerti ai clienti. Bisogna, però, tener conto del fatto che pur offrendo numerosi servizi a pagamento, è responsabilità del CAF rispettare tutte le scadenze previste, che sono un punto chiave della burocrazia italiana.
I CAF possono guadagnare sia dai servizi a pagamento offerti loro clienti, che pagano per alcune prestazioni specifiche, e sia dallo Stato, che riconosce delle somme ai CAF per ogni singola pratica effettuata.
Aprire un CAF in franchising
Anche nel settore fiscale e burocratico è possibile scegliere la strada dell’affiliazione, o franchising. Infatti, coloro i quali sono in possesso dei requisiti che abbiamo visto di sopra hanno la possibilità operare in questo settore all’interno di realtà già riconosciute dal Ministero delle Finanze attraverso l’affiliazione.
In questo caso non si tratta quindi del franchising tradizionale, poiché non vi sono fee d’ingresso da pagare o royalty. Tuttavia, si tratta di una tipologia di affiliazione che prevede importanti vantaggi e agevolazioni, molto simili ad un qualunque altro contratto di affiliazione commerciale.
I principali vantaggi sono;
- concessione di software e gestionali;
- database e programmi per la gestione dell’attività e per l’erogazione dei servizi;
- convenzioni ed agevolazioni per la realizzazione della sede;
- formazione del professionale gratuita o con riduzioni;
- corsi di aggiornamento costanti;
- assistenza e consulenza;
- affiancamento costante con linee dedicate da remoto;
- supporto per le operazioni di marketing e promozione;
- supporto per la selezione del personale e la formazione;
- supporto per gli adempimenti burocratici;
- sfruttamento delle licenze;
- supporto nella gestione ordinaria e straordinaria dell’attività;
- monitoraggio dell’andamento dell’attività;
- riduzione dei costi di avvio e di gestione;
- accesso al know-how e alle modalità gestionali e organizzative consolidate e collaudate.
L’investimento richiesto per aprire un CAF in affiliazione è minimo. Infatti, essendo un’attività di servizi e consulenza, che può essere svolta anche in uno spazio di piccole dimensioni o direttamente da remoto, il costo necessario ad aprire uno studio fiscale è molto basso. L’investimento minimo iniziale parte da appena 4.000 euro.
Aprire un CAF – Domande frequenti
Per aprire un CAF bisogna appartenere ad una delle categorie stabilite dalla normativa. Leggi la guida per sapere quali sono i soggetti che possono aprire un CAF e la procedura da seguire.
Per aprire un Centro di Assistenza Fiscale è necessario affrontare un costo iniziale di circa 40.000- 50.000 euro. Il costo è molto più basso in caso di affiliazioni.
Si, uno dei passaggi obbligatori quando si apre un CAF è l’apertura della Partita Iva scegliendo il regime contabile da adottare e il codice Ateco: 69.20.14 – Attività svolta dai Centri di assistenza fiscale.
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