Che l’accesso alla pensione in Italia fosse sempre più difficoltoso, era chiaro da tempo. Ma una recente ricerca UIL va a comparare la situazione previdenziale del paese con quella di altri stati UE, rilevando profonde differenze. Il segretario confederale del sindacato Santo Biondo ha evidenziato un vero e proprio “disastro italiano” delle pensioni: si accede sempre più in là con l’età e gli importi sono decisamente bassi.
Se al momento attuale si arriva alla pensione all’età di 67 anni, nel 2060 questa potrebbe crescere ancora, almeno fino a 71 anni. Una prospettiva che non piace ai giovani, che si trovano ad accantonare contributi per somme anche elevate ma senza una reale prospettiva di accesso futura. In Europa ci sono pesanti differenze, con paesi in cui l’accesso alla pensione è consentito anche a 62 anni.
Pensioni italiane non sostenibili
Il sistema previdenziale italiano in sé sarebbe poco sostenibile e per i lavoratori questo si traduce nell’ingresso tardivo alla pensione, con importi che non rispondono ai reali costi che i cittadini devono affrontare quotidianamente.
UIL rileva anche poche tutele per tutti coloro che svolgono lavori di tipo usurante, con contratti discontinui e difficoltà di accantonamento dei contributi. Una situazione italiana che vede un peggioramento progressivo delle aspettative dei cittadini, tenendo conto che il governo attuale non ha introdotto modifiche per superare la Legge Fornero.
L’INPS ha evidenziato anche una discesa del 15,7% delle pensioni anticipate nel 2024 rispetto all’anno precedente, segnale di come queste non siano una soluzione effettiva alle difficoltà attuali. E di come sempre più spesso arrivare all’età della pensione risulti particolarmente complesso.
A questo proposito, per garantire un supporto maggiore a donne e lavoratori impegnati in mansioni usuranti, sono state istituite Opzione Donna e l’Ape Sociale, ma in entrambi i casi queste soluzioni non sarebbero adeguate. Questo soprattutto a causa della limitazione agli accessi stabilite dai nuovi requisiti.
Gli importi delle pensioni sono sempre più bassi, senza contare delle difficoltà evidenti di molti lavoratori che terminano il proprio periodo di lavoro senza ricevere in tempi brevi il TFR.
L’età pensionabile in Europa
Negli altri paesi europei la situazione è diversa da quella italiana, anche se in alcuni Stati l’età pensionabile è molto simile a quella del bel paese. In particolare questi sono i paesi in cui l’età di accesso risulta più bassa:
Paese | Uomini | Donne |
Malta | 62 anni | 62 anni |
Repubblica Ceca | 63,3 anni | 62 anni |
Estonia | 63,75 anni | 63,75 anni |
Francia | 64 anni | 64 anni |
Slovacchia | 64 anni | 64 anni |
Lituania | 64,5 anni | 64 anni |
In alcuni casi questi numeri sono destinati a salire: ad esempio Malta prevede un’età aumentata a 67 anni entro il 2027. Ci sono anche alcuni paesi in cui questa soglia è legata anche ad altri fattori, come l’aspettativa di vita e il numero di figli.
Altri Stati presentano situazioni legate all’età simili a quella italiana, ad esempio nei Paesi Bassi, Grecia e Danimarca si accede alla pensione sempre all’età di 67 anni. Uno dei problemi italiani di maggior rilievo è l’aspettativa per il prossimo periodo, per cui le attuali giovani generazioni potranno accedere alla pensione non prima dei 71 anni di età, continuando con le disposizioni di adesso.
Prospettiva che in ogni caso è più ottimistica negli altri paesi UE, per cui l’età potrebbe innalzarsi di qualche anno ma senza toccare questi picchi. UIL chiede quindi al governo un intervento strutturale, ipotizzato in passato ma mai realizzato:
“È fondamentale aprire un confronto strutturato e permanente con il Governo, per una riforma organica delle pensioni, capace di rispondere ai bisogni reali del nostro Paese. È opportuna una pensione flessibile a partire da 62 anni, senza penalizzazioni, con il riconoscimento pieno dei lavori gravosi e usuranti, e la giusta attenzione per le donne e i giovani, che pagano il prezzo della precarietà, della disparità salariale o del lavoro di cura.”
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it