Rivoluzione per Medicina in università tra qualche mese, più precisamente da settembre. E’ pronto il decreto del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che stabilisce le nuove regole per entrare in Medicina.
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Le regole per entrare in Medicina, le novità
Dal prossimo anno accademico (2025/2026), dunque, l’accesso alla facoltà di Medicina sarà (all’inizio) aperto a tutti. Nessun test di ingresso sarà richiesto per frequentare il primo semestre della facoltà di medicina ma ci sarà un semestre filtro che porterà alla vera selezione posticipata all’inizio del secondo.
A fissare le nuove regole è, come detto, un decreto firmato dalla ministra dell’Università Anna Maria Bernini, attuativo della legge delega 26/2025, che riforma in modo profondo il percorso di ammissione ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. L’obiettivo è formare 30.000 nuovi medici nei prossimi sette anni.
Via i test d’ingresso
Dal primo settembre 2025 chi vorrà intraprendere la strada per diventare medico, odontoiatra o veterinario non avrà alcun sbarramento. Tuttavia, l’ammissione al secondo semestre sarà subordinata al superamento di tre esami scritti nazionali, che faranno da nuovo spartiacque. Le prove si terranno in contemporanea in tutti gli atenei italiani tra la seconda metà di novembre e la prima di dicembre.
Gli esami obbligatori
I tre esami, obbligatori, riguarderanno Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia. Ciascuna prova durerà 45 minuti e conterrà 31 domande: 15 a risposta multipla (con cinque opzioni tra cui scegliere) e 16 a completamento (dove lo studente dovrà inserire il termine corretto). Il punteggio massimo per ciascun test è di 31 punti, con risposte corrette che valgono un punto, errate -0,25, e zero le non date. Per essere considerati idonei bisognerà raggiungere l’equivalente di 18/30 in ciascuna prova. Gli esami potranno essere ripetuti fino a due volte, a distanza di almeno due settimane l’uno dall’altro.
La graduatoria nazionale
I risultati dei test andranno a comporre una graduatoria nazionale, che determinerà chi potrà proseguire nel secondo semestre e chi invece dovrà scegliere un percorso alternativo. In totale, i punteggi potranno arrivare a un massimo di 93.
Chi non riuscirà a rientrare nei posti disponibili potrà comunque usare i crediti acquisiti per altri percorsi formativi. Se confluiranno in un corso “affine”, e dunque nelle aree biomedica, sanitaria, veterinaria o farmaceutica, tutti i crediti saranno pienamente riconosciuti (sei per ciascun esame, per un totale di 18) e includono le lauree triennali in Biotecnologie, Scienze biologiche, Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali, e la magistrale a ciclo unico in Farmacia e Farmacia industriale
. Rientrano anche le Professioni sanitarie con un basso rapporto iscritti/posti disponibili (inferiore a 0,9), come Assistenza sanitaria, Infermieristica, Educazione professionale, Podologia, Ortottica, Terapia occupazionale, tra le altre.
Come ci si potrà iscrivere
Le iscrizioni per il semestre aperto dovranno essere effettuate entro luglio, esclusivamente online attraverso la piattaforma Universitaly. Già al momento dell’iscrizione, lo studente dovrà indicare la sede in cui intende frequentare il primo semestre e selezionare fino a dieci preferenze per il secondo, oltre a identificare anche un corso affine di riserva.
Le università dovranno predisporre percorsi formativi specifici per il primo semestre di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, e garantire che questi si concludano entro il 30 novembre. Ogni ateneo, nel rispetto della propria autonomia, potrà decidere come organizzare la didattica. Dal 2026/2027 anche i corsi affini dovranno essere adeguati per riconoscere i crediti e facilitare eventuali passaggi.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it