Vacanze e business non sono più termini antitetici. Da qualche anno il turismo bleisure è diventato sempre più di tendenza: professionisti e imprenditori sempre più frequentemente scelgono di trascorrere il loro tempo libero in luoghi in cui conciliare relax e lavoro è più facile. Partitaiva.it ha analizzato gli ultimi dati disponibili e rintracciato le mete migliori per combinare affari, piacere e networking. Ma anche quelle in cui è possibile incontrare vip in vacanza e trasformare – con un po’ di fortuna – il caso nel più grande viaggio d’affari.
Indice
- Viaggi bleisure, le vacanze di tendenza di professionisti e imprenditori
- Business travel, lo studio: aumentano quelli a lungo raggio, Nord America gettonatissimo
- Destinazioni bleisure: Milano e Roma le mete italiane preferite
- Le destinazioni più scelte dai vip
- Bleisure, anche hotel e resort diventano flessibili
Viaggi bleisure, le vacanze di tendenza di professionisti e imprenditori
Al meritato riposo non ci pensano neanche. Staccare la spina? Non è una loro priorità. Per gli imprenditori con un giro d’affari da capogiro, il tempo è denaro e per fare soldi è sempre il momento giusto. Persino in vacanza. Ed è così che a questo fenomeno è stato dato persino un nome.
I viaggi bleisure fondono insieme due cose che prima erano distinte e separate: gli affari (business) e il tempo libero (leisure). Il termine è stato pubblicato per la prima volta nel 2009 in un rapporto sulle tendenze creato dal Future Laboratory. Al netto della parentesi di stallo causata da pandemia e lockdown, quello del business travel è un settore che è andato progressivamente espandendosi.
Chi sono i viaggiatori bleisure
I viaggiatori bleisure più attivi e dinamici sono certamente gli americani che, nel 2019 – ultimo dato disponibile – hanno speso oltre 1,4 trilioni di dollari in viaggi d’affari. Secondo l’ufficio dei Trasporti degli Stati Uniti, il 77% dei viaggiatori d’affari sono uomini e in media effettuano 6,8 viaggi d’affari all’anno. Il 63% dei viaggiatori d’affari risulta in possesso di una laurea triennale, a dimostrazione dell’elevato livello di istruzione tra coloro che viaggiano frequentemente per lavoro.
Bleisure è diventata la formula magica per antonomasia, una combinazione vincente in grado di creare le condizioni per rilassarsi, ma al contempo per promuovere nuove relazioni con i clienti e opportunità di ricerca, un vantaggio citato dal 62% dei decisori dei viaggi d’affari. Con benefici evidenti anche sullo stile di vita: quasi l’80% dei viaggiatori d’affari afferma che viaggiare per lavoro aumenti la soddisfazione sul lavoro ma anche il benessere della persona, favorendo un equilibrio virtuoso tra lavoro e vita privata. E imprenditori o dipendenti appagati sono certamente anche più efficienti e produttivi nella loro attività professionale.
Business travel, lo studio: aumentano quelli a lungo raggio, Nord America gettonatissimo
Risale allo scorso luglio la pubblicazione dell’ultima edizione del Global Business Travel Forecast annuale, indagine condotta da Carlson Wagonlit Travel (CWT), tra i leader mondiali nell’organizzazione di viaggi d’affari ed eventi per multinazionali e istituzioni pubbliche. Un’indagine vastissima che si basa sull’analisi di 70 milioni di voli, 125 milioni di prenotazioni effettuate in hotel e 35 milioni di noleggi auto. Il rapporto si sofferma sulle dinamiche del turismo bleisure, partendo dall’analisi dell’andamento dei prezzi, poiché essi risultano condizionati fortemente dalla domanda.
Tra le mete più gettonate, a livello globale troviamo in testa il Nord America: un’area che ha registrato nel 2024 l’ATP (Average Ticket Price) più alto a livello globale, pari a 831 dollari, con un aumento del 6,9% su base annua, trainato proprio da una forte domanda e da un aumento dei viaggi a lungo raggio e delle prenotazioni in cabina premium. Si prevede una correzione dei prezzi nel 2025, con un calo del 2,9% a 807 dollari, seguita da una lieve ripresa dell’1,7% a 821 dollari nel 2026.
“Nell’area Europa, Medio Oriente e Africa – si legge nel rapporto – gli ATP sono aumentati del 4,8%, raggiungendo 823 dollari nel 2024, e si prevede un ulteriore incremento dello 0,6% nel 2025 e del 2,1% nel 2026. La regione Asia-Pacifico ha registrato un aumento moderato del 2,9%, raggiungendo 502 dollari nel 2024. È previsto un calo dell’1,8% nel 2025, seguito da un incremento dello 0,8% nel 2026. In America Latina gli ATP sono aumentati dell’1,7% nel 2024, raggiungendo 667 dollari. I prezzi dovrebbero rimanere relativamente stabili, con un calo dello 0,4% nel 2025 e un aumento dell’1,7% nel 2026”.
Destinazioni bleisure: Milano e Roma le mete italiane preferite
Anche Beyond the Borders, l’evento ospitato dalla città di Milano la scorsa estate e dedicato al mondo della mobilità aziendale e dei viaggi d’affari in Italia, ha permesso di snocciolare una serie di dati interessanti legati al mondo del business travel.
L’appuntamento, realizzato con il patrocinio di Aniasa e di Gbta Italy – Global Business Travel Association, è stato infatti l’occasione per la presentazione di una survey telefonica condotta su 102 travel manager (oltre 5.300 schede raccolte), con un focus su quattro settori strategici per il travel: compagnie aeree, trasporto ferroviario, servizi di rent a car e travel management company.
Tra i professionisti, freelance oppure manager, che si tratti di viaggiare in aereo o in treno, a livello nazionale la destinazione più gettonata dai viaggiatori bleisure resta Milano, seguita da Roma. Con riferimento al trasporto aereo, si segnala che il 35% dei voli è interno, a fronte di un 65% di voli internazionali, con la tratta Milano-New York utilizzata dal 7% del campione. Se guardiamo invece al trasporto ferroviario, a sorpresa vengono fuori destinazioni straniere (su tutte Berlino e Monaco) a conferma di come il treno resti un vettore di mobilità altrettanto interessante per la clientela business che deve recarsi all’estero.
Ma alla combinazione tra trasferta lavorativa e relax, si aggiunge sempre più spesso una terza parola chiave: sostenibilità. Ed è proprio il treno il mezzo di trasporto che sembra venire incontro alle esigenze di viaggiatori d’affari sempre più attenti alle tematiche ambientali ma anche più esigenti sotto il profilo del comfort: uno studio di Trainline (2022) ha evidenziato che oltre il 60% dei lavoratori italiani considera il treno il mezzo più produttivo, perché permette di leggere, rispondere a email o preparare riunioni durante il tragitto.
Le destinazioni più scelte dai vip
A volte gli affari nascono per caso, se si incontrano le persone giuste. Così c’è chi preferisce “inseguire” i vip e gli imprenditori di successo in viaggio. Seppure non esista una ricerca specifica sul fenomeno, le mete più gettonate sono ben note:
- chi cerca neve e atmosfera, spesso sceglie il Trentino Alto Adige (in particolar modo Madonna di Campiglio), le Dolomiti (con la loro ambitissima Cortina d’Ampezzo), la Svizzera (soprattutto St. Moritz e Zermatt), l’Austria;
- chi desidera sole e mare, corre in Australia – come a Sudney -, alle Canarie, alle Maldive, ai Caraibi;
- coloro che vogliono fare networking vanno talvolta a New York, Londra, San Francisco, Barcellona;
- chi ama le città e la cultura, preferisce Parigi, Varsavia, Praga, Napoli, Roma;
- coloro che sono alla ricerca di esperienze uniche, vanno in Lapponia per un Natale indimenticabile o, in estate, affittano uno yacht di lusso, magari per raggiungere le Isole Eolie (soprattutto Panarea e Lipari), la Sardegna o la Costa Azzurra;
- coloro che amano viaggiare d’estate, almeno una volta nella vita scelgono destinazioni glamour e di lusso come Porto Cervo, Capri, Forte dei Marmi, Portofino, il lago di Como, il litorale pugliese e le isole greche, soprattutto Mykonos;
- chi vuole evadere dalla routine, va a Bali, in Indonesia, oppure in Polinesia (con la sua gettonatissima Bora Bora).
Nella maggior parte dei casi, i vip alloggiano in resort extra lusso, sinonimo di massima privacy. Questo vale soprattutto se si parla di isole private come Necker Island, Musha Cay e Parrot Cat.
Bleisure, anche hotel e resort diventano flessibili
Di fronte a ciò che non è più solo una moda e men che meno un fenomeno passeggero, quanto piuttosto una tendenza sempre più radicata nell’era della flessibilità e della digitalizzazione, gli operatori del turismo si sono rimboccati le maniche per intercettare esigenze e dinamiche che ruotano attorno al bleisure travel. Come? Offrendo servizi mirati, integrati e più a misura d’uomo (d’affari) che non rinuncia al piacere. Ecco alcuni esempi:
- wi-fi ultraveloce e spazi di lavoro attrezzati nelle camere o in aree comuni;
- pacchetti ibridi che combinano servizi business e leisure (es. day office + spa o tour esperienziali);
- design flessibile con ambienti che passano facilmente da spazi professionali a zone relax;
- partnership con operatori locali per offrire esperienze enogastronomiche, culturali o sportive.
La lenta e graduale trasformazione dei servizi è stata accompagnata da un progressivo adeguamento della comunicazione e del marketing, con la creazione di pacchetti specifici che consentono alle strutture ricettive guadagni extra e che sono pensati per chi, tra un appuntamento di lavoro e l’altro, vuole rilassarsi e, ad esempio, godere delle attrazioni turistiche locali o fare tour, visite a musei o mangiare al ristorante.
Naturalmente, il processo che porta hotel e resort ad adeguarsi alle nuove esigenze dei viaggiatori non può prescindere dalla presenza di personale altamente qualificato in grado di assistere il cliente nella gestione degli impegni e delle esigenze più disparate, da quelle personali a quelle professionali.
Travel manager, una nuova figura professionale a servizio dei viaggiatori bleisure
La crescente attenzione verso il benessere e la sicurezza dei viaggiatori bleisure non è secondaria rispetto all’esigenza, da parte delle aziende che finanziano i viaggi d’affari, di gestire in modo attento e oculato tutte le voci di costo di una trasferta. La necessità di contemperare le esigenze di tutti, sia dei viaggiatori che delle aziende che organizzano i viaggi, ha di fatto determinato la nascita di una nuova figura professionale, quella del travel manager.
Stiamo parlando di colui il quale organizza di fatto i viaggi di lavoro per un’azienda, occupandosi delle varie fasi operative, a cominciare dai trasporti e dagli alloggi fino alla negoziazione di contratti e al monitoraggio delle spese. Una sorta di cabina di regia in cui il ruolo di questo professionista diventa fondamentale perché la redazione e il controllo delle policy di viaggio, l’ottimizzazione dei costi, la gestione degli eventi aziendali e l’assistenza ai viaggiatori consentono di fare la differenza nell’efficienza complessiva del programma di viaggio aziendale.
Lo stipendio medio di un travel manager in Italia varia in base all’esperienza e al ruolo, con una paga media che si aggira intorno ai 37.588 euro all’anno, secondo i dati di Jooble. Ma attenzione: il travel manager non è un passacarte, né una semplice figura amministrativa, ma un professionista con competenze specifiche in grado di declinare in ogni fase dei viaggi d’affari gli obiettivi strategici dell’azienda per la quale lavora. Pianificare i viaggi non significa solo “prendersi cura” di chi affronterà la trasferta lavorativa, ma anche fare gli interessi dell’azienda, ottimizzando i costi.















Patrizia Penna
Giornalista professionista