Testo unico IVA, via libera del Cdm, le operazioni esenti e cosa cambia per i centri scommesse

La decorrenza è stabilità dal 1° gennaio 2026. Niente più dubbi pure sulle aliquote da applicare nel settore alimentare.

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Il Consiglio dei ministri approva in esame preliminare il testo unico IVA che si occupa dell’imposta con 171 articoli, condensando tutte le disposizioni vigenti. Il documento chiarisce dubbi frequenti nel settore del gioco e delle scommesse. Adesso si attende il passaggio in parlamento.

Testo unico IVA, le operazioni esenti IVA

Chirurgia estetica, negoziazione dei crediti, le assicurazioni, l’oro in lingotti, il trasporto urbano, le pompe funebri, le prestazioni educative di infanzia e gioventù sono soltanto alcune delle operazioni che compaiono tra le esenti IVA nella bozza del Testo unico, agli articoli 37 e 38.

Il documento riporta le nuove regole di territorialità per gli eventi in streaming, l’uscita dal 1° luglio 2025 delle società quotate al Ftse Mib dal regime dello split payment, il regime transfrontaliero di franchigia per i soggetti minori. E c’è anche l’insieme di norme che regolano emissione, trasmissione e conservazione della fattura elettronica, nonché la trasmissione telematica dei dati corrispettivi e la predisposizione della precompilata.

Il gioco e le scommesse

Per fugare i frequenti dubbi degli operatori del settore dei giochi e delle scommesse, tra le attività con esplicita esenzione IVA quelle di raccolta del gioco, delle scommesse e degli apparecchi da intrattenimento, soggette a imposizione erariale propria.

Sono comprese le attività di lotto, lotterie nazionali, concorsi pronostici e giochi di abilità riservati allo Stato, inclusi totalizzatori e scommesse regolamentate, nonché le attività svolte per mezzo degli appositi apparecchi e i rapporti contrattuali tra concessionari e terzi.

Per gli scontrini e i documenti fiscali dei giochi pubblici previsto un sistema di archiviazione dedicato, così da ridurre i costi di gestione per gli operatori. Sogei non potrà appaltare a terzi l’attività di conservazione, per tutelare la sicurezza dei dati. Se il testo dovesse essere approvato in via definita, gli imprenditori o gli aspiranti tali del settore potrebbero finalmente dire addio alle note incertezze.

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