Sanzioni ritenute appalti: come funzionano e quali codici tributo usare

In caso di sanzioni per omesso versamento delle ritenute negli appalti, i committenti pagano una sanzione: ecco quali codici tributo usare e cosa dice la norma.

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Sanzioni ritenute appalti
  • L’Agenzia delle Entrate tramite risoluzione n.21 del 10 maggio 2023 chiarisce quali sono i codici tributo da utilizzare le somme corrispondenti alle sanzioni sugli omessi versamenti delle ritenute per gli appalti.
  • Il versamento deve essere effettuato tramite modello F24 Elide.
  • Per effettuare il versamento correttamente, è necessario utilizzare i codici tributo indicati dall’Agenzia delle Entrate.

Recentemente l’Agenzia delle Entrate ha comunicato nei dettagli come procedere al versamento delle sanzioni per omesse ritenute fiscali, secondo quelli che sono i nuovi obblighi per committenti, appaltatori, subappaltatori, affidatari e altri soggetti con rapporti negoziali.

Queste sanzioni rientrano tra le misure a contrasto del mancato o insufficiente versamento delle ritenute fiscali, e relativo utilizzo in compensazione. In particolare si fa riferimento all’articolo 17-bis del D. Lgs. 9 luglio 1997, n. 241, che aveva introdotto nuovi obblighi in ambito appalti.

Si tratta principalmente dell’obbligo, per i committenti che affidano un servizio, di verificare le ritenute fiscali che sono trattenute e di conseguenza versate dagli appaltatori verso i lavoratori impiegati nel lavoro. In caso di mancato versamento a favore dei lavoratori, vengono previste specifiche sanzioni.

Ritenute negli appalti: cosa prevede l’obbligo

Facciamo un passo indietro, andando a vedere nel dettaglio come funziona l’obbligo per i committenti a proposito delle ritenute negli appalti. Le norme prevedono che il committente vada a verificare che appaltatori, subappaltatori e affidatari rispettino le regole in materia di versamento di contributi, imposte e premi assicurativi a favore dei lavoratori impiegati nelle opere.

In particolare, l’impresa appaltatrice deve trasmettere al committente diverse informazioni, ovvero i modello F24 per il versamento delle ritenute fiscali, l’elenco dei lavoratori impiegati nel mese precedente nelle opere affidate dal committente, i dettagli delle ore lavorate, la retribuzione e tutte le informazioni sulle ritenute.

Da queste operazioni, l’impresa può anche procedere a richiedere il DURC, il Documento Unico di Regolarità Contributiva, che prova l’effettivo rispetto di tutti gli obblighi verso i lavoratori, e attesta l’affidabilità dell’impresa. Come specifica la recente risoluzione n.21 del 10 maggio 2023 dell’Agenzia delle Entrate, il mancato rispetto dell’obbligo porta ad una sanzione:

“In caso di inottemperanza agli obblighi previsti dai commi 1 e 3, il committente è obbligato al pagamento di una somma pari alla sanzione irrogata all’impresa appaltatrice o affidataria o subappaltatrice per la violazione degli obblighi di corretta determinazione delle ritenute e di corretta esecuzione delle stesse, nonché di tempestivo versamento, senza possibilità di compensazione.”

In caso di omessi o insufficienti versamenti, a risponderne sono i committenti o appaltatori, e per il pagamento delle somme viene utilizzato il modello F24 Elide, con specifici codici tributo.
Può anche interessarti la lettura dell’articolo: “Nuovo codice degli appalti“.

Codici tributo sanzioni appalti
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Codici tributo per il pagamento delle sanzioni

L’Agenzia delle Entrate chiarisce quali sono i codici tributo da utilizzare per il pagamento delle sanzioni, in caso di omesso o insufficiente versamento delle ritenute obbligatorie. Per il pagamento di utilizza il modello F24 Elide, ovvero “F24 Versamenti con elementi identificativi“.

I codici tributo da inserire nel documento sono i seguenti:

  • codice tributo 8119: sanzioni per l’inottemperanza agli obblighi previsti dai commi 1 e 3 dell’articolo 17-bis del D. Lgs. 9 luglio 1997, n. 241;
  • codice tributo 9600: spese di notifica.

L’Agenzia delle Entrate spiega poi come compilare il modello, per la colonna relativa a “importi a debito versati”.

Sanzioni ritenute appalti, come compilare l’F24 Elide

Per la compilazione del modello F24 Elide, vanno inseriti tutti i dati del contribuente, ovvero va inserito il codice fiscale, oltre ai dati anagrafici, del soggetto che deve effettuare il versamento, nella sezione “Contribuente“.

Nella sezione “Erario ed altro” invece vanno inserite le seguenti informazioni:

  • nel campo “tipo”, la lettera “R”; 
  • nel campo “elementi identificativi”, per il codice tributo 8119, in caso di pagamento a rate si inserisce il numero della rata, in caso di pagamento in un’unica soluzione, il campo è valorizzato con “0101”. Nessun valore va inserito per il codice tributo 9600; 
  • nel campo “codice”, uno dei codici tributo istituiti con la presente risoluzione; 
  • nel campo “anno di riferimento”, si inserisce il dato riportato nell’atto emesso dall’Ufficio;
  • nei campi “codice ufficio” e “codice atto”, si inseriscono le informazioni riportate negli atti emessi dall’Ufficio.

Sanzioni ritenute appalti – Domande frequenti

Quali sono gli obblighi in merito alle ritenute per i committenti negli appalti?

I committenti che affidano un servizio, devono verificare le ritenute fiscali che sono trattenute e di conseguenza versate dagli appaltatori per i lavoratori impiegati nel lavoro.

Quali sono le conseguenze per il mancato versamento delle ritenute negli appalti?

In questi casi il committente deve pagare delle sanzioni specifiche, secondo le normative attuali: ecco di cosa si tratta.

Quali codici tributo si utilizzano per le sanzioni per mancato versamento ritenute negli appalti?

Si utilizzano il codice tributo 8119 e il codice tributo 9600, nel modello F24 Elide.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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