- La Cassazione ha recentemente confermato che un titolare di partita IVA deve emettere fattura a seguito dell’erogazione di un servizio anche se non ha ancora ricevuto il pagamento da parte del cliente.
- L’obbligo di emettere la fattura scatta per gli autonomi nel momento in cui si procede all’erogazione di un bene o di un servizio, per cui eventuali ritardi possono essere sanzionati.
- I soggetti IVA sono obbligati a emettere fattura (elettronica) anche verso clienti non IVA, ovvero clienti privati.
La Cassazione è intervenuta con la sentenza n. 10693 del 23 aprile 2025 a chiarire che i titolari di partita IVA che erogano un servizio (o un prodotto) ad un cliente sono sempre obbligati ad emettere la fattura. Questo anche se il cliente non ha ancora pagato per quel servizio.
La risposta è arrivata intorno a una vicenda che ha coinvolto una società di gestione del servizio idrico a livello municipale, ma tale indicazione è valida in generale per tutte le partite IVA.
Indice
Le partite IVA devono sempre emettere la fattura
La fattura è obbligatoria per tutti i professionisti, autonomi o imprese dotate di partita IVA. Questo documento ha valenza fiscale e legale e deve essere emesso ogni qual volta che viene eseguito un servizio. Il momento della fatturazione quindi coincide con quello in cui è erogata una prestazione.
Il professionista (o l’impresa) non può quindi aspettare che il cliente abbia saldato il pagamento per emettere la fattura, ma deve inviarla immediatamente al momento dell’erogazione del servizio. Questo perché la prestazione eve essere documentata dal punto di vista fiscale, ma anche perché la transazione va registrata per avere un valore legale.
L’articolo 21, comma 4, del D.p.r. 633 del 19721 spiega infatti che:
“La fattura è emessa entro dodici giorni dall’effettuazione dell’operazione determinata ai sensi dell’articolo 6.”
Le tempistiche però possono variare in base alla tipologia di servizio, come indicato dalla legge, ad esempio nel caso di cessioni di beni svolte dal cessionario verso un soggetto terzo con il tramite del proprio cedente, la fattura può essere emessa entro il mese successivo al momento della consegna o della spedizione.
Attendere il pagamento della fattura da parte del cliente non è consentito quindi, per cui se la fattura non viene emessa l’Agenzia delle entrate potrebbe intervenire per omesso invio o per il ritardo superiore al tempo di legge.
Partite IVA, fatture e imposte
Emettere la fattura significa quindi dichiarare al fisco anche qual è la tassazione che si andrà a pagare sul guadagno specifico. La legge dice che l’imposta, l’IVA, deve essere pagata al fisco solamente una volta che il denaro è stato incassato, ma questo non vuol dire che si può aspettare il pagamento per emettere la fattura.
La prestazione infatti va in ogni caso documentata tramite la fattura. Oggi inoltre è obbligatorio procedere con la fatturazione elettronica, ovvero tramite software che invia i dati direttamente all’Agenzia delle entrate. Vi sono pochi casi di esclusione da quest’obbligo, ad esempio i professionisti sanitari.
La regola dell’emissione obbligatoria della fattura vale per qualsiasi tipo di partita IVA, ovvero sia per coloro che adottano il regime forfettario che l’ordinario. A cambiare sono le aliquote fiscali che si applicano ai ricavi o le modalità di calcolo dell’IVA, ma l’obbligo è lo stesso per tutti.
Le partite IVA sono tenute a rispettare questo adempimento anche nel momento in cui erogano un servizio ad un cliente privato, ovvero ad un soggetto sprovvisto a sua volta di partita IVA.
Conseguenze per la mancata fatturazione
In caso di ritardo o omissione della fattura, il fisco può intervenire con sanzioni specifiche. Non adempiere a questo obbligo infatti può essere equiparato ad un atto di evasione fiscale, per cui l’Agenzia delle entrate può applicare sanzioni in denaro di varia misura e procedere con ulteriori controlli.
La multa può variare dal 90% al 180% dell’importo evaso o della somma non registrata. Anche se non vi sono sostanziali situazioni di evasione, può essere applicata una multa da 250 fino a 2.000 euro. Liberi professionisti e autonomi devono quindi fare attenzione ed emettere la fattura entro i tempi di legge.
Usare un software apposito e appoggiarsi eventualmente ad un consulente come un commercialista può aiutare il professionista a rispettare tutti gli obblighi per tempo.
- Decreto del Presidente della Repubblica del 26/10/1972 n. 633, DEF, def.finanze.it ↩︎
Valeria Oggero
Giornalista