Global minimum tax, arriva il decreto ministeriale: cos’è e come funziona

Il decreto fornisce le indicazioni per la compilazione di modulo standard, che le aziende che rientrano nella flat tax devono usare per comunicare i dati fiscali all'Agenzia delle Entrate e non incorrere in multe.

Adv

global minimum tax italia
  • A livello europeo sono state date direttive specifiche per la global minimum tax, una tassa minima da applicare alle aziende multinazionali.
  • L’Europa ha introdotto nel 2022 una apposita normativa sulla tassazione minima da applicare alle grandi multinazionali globali.
  • Il 1 luglio 2024 è stato siglato il decreto attuativo che riguarda l’imposta minima nazionale applicabile per le multinazionali in Italia.
  • Il 17 ottobre 2025 il ministero dell’Economia e delle Finanza ha pubblicato il decreto ministeriale che fornisce disposizioni attuative sulla presentazione della cosiddetta “comunicazione rilevante“, specificando quali imprese sono tenute a presentarla.

L’Europa già da tempo ha dato precise direttive sull’introduzione di una global minimum tax, ovvero una imposizione fiscale minima da applicare alle grandi aziende o multinazionali che operano nel continente europeo.

Si tratta della direttiva UE 2022/2523 del Consiglio del 14 dicembre 2022, a cui è seguita una comunicazione alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, la comunicazione L 328/2022 del 22 dicembre 2022.

La disposizione è inserita nella delega fiscale dell’attuale governo e il decreto è stato sottoposto a consultazione pubblica. Il 1 luglio 2024 è stato siglato il decreto attuativo che riguarda uno dei punti di partenza di questa nuova tassazione, ovvero l’imposta minima nazionale. Il decreto ministeriale del 16 ottobre 2025, invece, fornisce le istruzioni a tutti i grandi gruppi societari italiani (o con presenze in Italia), il cui fatturato supera una certa soglia e che sono soggetti alla global minimum tax, su come adempiere all’obbligo di comunicazione previsto dalla nuova normativa.

tot bonifici istantanei

Cos’è la global minimum tax

Si parla di global minimum tax in riferimento all’applicazione di una tassa minima generale alle aziende, nazionali e internazionali, definite come multinazionali o di grosse dimensioni in base ai ricavi percepiti. Si tratta di una disposizione voluta a livello europeo e che tutti i paesi del continente dovranno recepire.

Ad approvare questo intervento, nel 2021, è stato l‘inclusive Framework dell’OCSE, con l’obiettivo di arginare il fenomeno del passaggio degli utili in paesi con fiscalità privilegiata e garantire una concorrenza leale tra stati.

dipartimento finanze global minimum tax

Uno dei problemi intorno alle grosse aziende o multinazionali, riscontrato dagli stati, è proprio quello dei trasferimenti in paesi in cui la tassazione è vantaggiosa o inesistente, a discapito degli altri. Una global minimum tax introdurrebbe una tassa unica per tutte le aziende di questo tipo.

Ma come funzionerà questa tassa? Secondo quanto previsto dall’Unione Europea, le multinazionali o le grandi aziende con ricavi di 750 milioni di euro o superiori, saranno sottoposte ad una tassazione minima del 15% per ogni giurisdizione in cui vanno ad operare.

Si tratta di una disposizione che andrebbe a risolvere le problematiche fiscali esistenti attualmente intorno alle grosse multinazionali. Pensiamo ad esempio a quelle del fintech o che ruotano intorno al settore digitale.

adv

Global minimum tax: l’arrivo dell’imposta minima nazionale in Italia

In Italia il Dipartimento delle Finanze ha comunicato l’inizio della consultazione, lo scorso 11 settembre 2023, a proposito del nuovo decreto per l’applicazione di queste regole e per la ricezione delle disposizioni europee entro la fine dell’anno.

La consultazione pubblica è stata aperta fino al 1 ottobre 2023. Durante il 2024, tutti i paesi europei, inclusa l’Italia, applicano l’adeguamento delle proprie disposizioni in base alle direttive europee.

Il 1 luglio 2024 il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, ha siglato il decreto apposito per l’introduzione dell’imposta minima nazionale, uno dei punti di partenza per la tassazione alle multinazionali.

All’interno del decreto legislativo del 27 dicembre 2023 n.2091 rientra quindi anche questa imposta, tra le riforme previste per il sistema fiscale italiano. Si parla di una tassa al 15% per le multinazionali che si trovano in Italia e al momento versano le tasse con imposizione fiscale molto bassa.

Oltre a questa tassa, si prevede l’applicazione di un’imposta minima supplettiva e una integrativa, tuttavia per il momento sono state date specifiche solo per quella nazionale.

adv

Come funziona la global minimum tax

La tassazione minima unica per le multinazionali viene quindi recepita dai singoli stati in base alle normative già presenti e seguendo le indicazioni europee. La tassa verrà quindi applicata in tutta Europa durante il 2024, arrivando all’adeguamento di tutti gli stati.

Con questa nuova tassa, le multinazionali che al momento hanno ampi profitti, ma versano una quantità esigua di tasse, andranno a versare le imposte agli stati in cui operano. Secondo le stime effettuate da OCSE, questo intervento potrebbe portare complessivamente agli stati UE 150 miliardi di dollari di entrate aggiuntive a livello di tassazione.

global minimum tax come funziona

Secondo le prime decisioni, verranno tenute fuori da questa tassazione tutte le Ong, i fondi pensione e di investimento, oltre agli enti governativi. Ma cosa accadrà nella pratica, alle grandi multinazionali che rientrano in questa tassazione? Dovranno versare almeno il 15% di tasse e questo vuol dire che nel caso in cui attualmente stiano versando una percentuale minore, dovranno pagare la differenza.

Solamente in Italia questa imposizione fiscale potrebbe portare 3 miliardi di euro nelle casse dello stato, sempre secondo previsioni OCSE, che il governo potrebbe utilizzare per coprire alcuni degli interventi messi a punto per la riforma fiscale.

Rimane aperta la questione che riguarda le banche che dovranno provvedere a pagare questa tassa: anche questi istituti, se superano le soglie viste prima, rientrano in questa tassazione. Stessa sorte toccherà a imprese hi-tech oppure a quelle che distribuiscono e vendono energia elettrica o gas.

hype business

Global minimum tax: chi deve compilare il modello per la tassa minima

Come stabilito dal decreto ministeriale del 16 ottobre 2025, l’obbligo di inviare il nuovo modello di comunicazione rilevante riguarda tutte le grandi imprese e i gruppi multinazionali (o nazionali) il cui fatturato supera i 750 milioni di euro che sono soggetti alla global minimum tax. Questo documento serve per lo scambio automatico di informazioni tra i Paesi. L’Italia, in base ad accordi internazionali (DAC 9 in Europa e MCAA nel resto del mondo), condividerà i dati con le altre amministrazioni fiscali, per assicurare trasparenza e permettere alle autorità di verificare che il gruppo non stia eludendo il fisco, concentrando i profitti in paradisi fiscali dove l’aliquota è inferiore al 15%.

Tutte le aziende e le entità basate in Italia che fanno parte di un grande gruppo devono quindi inviare all’Agenzia delle Entrate questo documento, che serve a dimostrare se il gruppo ha pagato o meno l’aliquota minima del 15% in ogni Paese.

Cosa succede se non si invia il modulo? Sono previste multe fino a 100.000 euro per azienda, con un massimo di 1 milione di euro per gruppo, in caso di ritardo o omissione. Per i primi tre anni, tuttavia, queste sanzioni saranno dimezzate per facilitare l’adeguamento.

Scadenze

La Tassa Minima Globale (GMT) è entrata in vigore e i primi obblighi di comunicazione si concentrano sull’esercizio fiscale 2024. Nel dettaglio, il 30 giugno 2026 è il termine ultimo per la presentazione della “comunicazione rilevante”, quella che si riferisce all’esercizio fiscale 2024. Il motivo per cui le aziende hanno avuto ben 18 mesi (un periodo transitorio più lungo) è proprio quello di dare il tempo necessario per adeguare i sistemi contabili a queste nuove e complesse regole internazionali. Quindi, se un’azienda chiude il bilancio al 31 dicembre, avrà tempo fino al 2026 per inviare i dati relativi a tutto il 2024.

A partire dall’esercizio in corso, l’esercizio fiscale 2025 invece, i tempi si accorciano e si stabilizzano. Le imprese avranno 15 mesi (anziché 18) per presentare la documentazione. Pertanto, per l’esercizio del 2025, la scadenza ricadrà il 31 marzo 2027 (ipotizzando sempre un bilancio che chiude a dicembre).

Global minimum tax – Domande frequenti

Cos’è la global minimum tax?

Si tratta di un’imposizione fiscale applicata a tutte le multinazionali o aziende di grande dimensione, disposta dall’Unione europea, arrivata anche in Italia.

Come funzionerà la global minimum tax?

Questa tassa verrà applicata a tutte le grandi imprese o multinazionali, con almeno 750 milioni di euro di ricavi. In Italia attualmente è stato applicato il decreto per l’imposta minima nazionale.

Chi sarà escluso dalla global minimum tax?

Per il momento è chiaro che saranno escluse le Ong, enti governativi, i fondi pensione e di investimento.

  1. Decreto legislativo del 27/12/2023 n. 209, Documentazione Economica e Finanziaria MEF, def.finanze.it ↩︎
Autore
Foto dell'autore

Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.