Lotta alla contraffazione online: Amazon e Viminale uniscono le forze

Amazon e il Viminale si uniscono contro la contraffazione online per salvaguardare i consumatori, le piccole e medie imprese nazionali e tutelare il Made in Italy.

di Laura Pellegrini

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  • Il contrasto e la lotta alla contraffazione online sono gli obiettivi principali della collaborazione nata tra Amazon e il Viminale.
  • La partnership tra pubblico e privato permette di proteggere la proprietà intellettuale, salvaguardare consumatori e imprese e tutelare il Made in Italy.
  • Mentre Amazon ha contribuito con un investimento in denaro, il Viminale ha rafforzato i controlli e ha bloccato numerose attività fraudolente nell’ultimo anno.

In concomitanza con lo sviluppo e la crescita del commercio online, in particolare dal periodo di pandemia, quando bisognava andare incontro alle esigenze dei consumatori e soddisfare le loro richieste, anche il fenomeno della contraffazione online ha registrato un incremento ed è riuscito ad adattarsi velocemente ai cambiamenti del mercato.  

La sinergia tra enti pubblici e privati è fondamentale per contrastare il fenomeno: da qui è nata la collaborazione tra Amazon e Polizia di Stato nella lotta alla contraffazione. Il colosso dell’e-commerce ha investito oltre 1,2 miliardi di euro nel 2023 e impiegato più di 15.000 persone a tal fine; mentre il Viminale ha rafforzato i controlli in questo senso.

La collaborazione tra Amazon e il Viminale ha come obbiettivi primari la salvaguardia dei consumatori, delle piccole e medie imprese nazionali e la tutela del Made in Italy.

Contraffazione online: il report di Amazon con il Viminale

Nel report “La contraffazione online – Analisi del fenomeno, modi operandi e attività di contrasto1“, realizzato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale insieme al colosso dell’e-commerce mondiale Amazon, vengono analizzate le modalità, i canali e la crescita della contraffazione online.

Al progetto ha partecipato anche Indicam, l’associazione di imprese per la tutela della proprietà intellettuale e la prevenzione delle pratiche di commercio sleale.

Nel biennio in cui la pandemia ha avuto il suo maggiore impatto (2020-2021), il commercio online si è sviluppato in maniera molto rapida per soddisfare le esigenze dei consumatori: al contempo, però, è cresciuto anche il fenomeno della contraffazione online, come vediamo dal primo grafico inserito nel report.

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Le violazioni di natura penale hanno registrato una considerevole crescita tra il 2019 e il 2021, con una flessione nel 2022 e un nuovo trend in salita nel corso del 2023. Le violazioni amministrative hanno seguito lo stesso andamento statistico, con un aumento tra il 2019 al 2021, una successiva diminuzione nel 2022 e un nuovo forte incremento nel 2023.

In risposta a tale incremento della contraffazione, a partire dal 2019 e fino al 2023, sono state rafforzate le operazioni di prevenzione e contrasto al commercio online di beni contraffatti, incrementando gli interventi da 11 a 135 in ambito penale e da 2 a 374 in ambito amministrativo.

Nel corso del 2023, inoltre, la Polizia di Stato ha bloccato più di 700mila tentativi di creazione fraudolenta di account e trovato e rimosso più di 7 milioni di prodotti contraffatti.

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I canali di diffusione della contraffazione online

Sempre all’interno del report vengono analizzati i principali canali utilizzati per la promozione, la pubblicizzazione e la recensione di prodotti contraffatti: chiaramente il web è lo strumento principale per la diffusione di questi prodotti che somigliano in tutto e per tutto a quelli originali, ma sono stati contraffatti.

Ai primi posti, tra i mezzi e le modalità più utilizzate per la sponsorizzazione della merce contraffatta ci sono  i social network, come Facebook, Instagram e Twitter: tramite queste piattaforme è semplice inviare messaggi, immagini e video dei prodotti, oltre a ricevere un riscontro diretto da parte dei potenziali acquirenti.

E nell’ottica di uno scambio di informazioni veloce e istantaneo si inseriscono anche i canali di messaggistica come WhatsApp e Telegram, piattaforme molto utilizzate in Italia e nel mondo che permettono una comunicazione diretta tra venditori e acquirenti.

Una tecnica un po’ più affinata e altrettanto utilizzata dai malfattori riguarda lo sviluppo di siti fraudolenti che replicano i canali ufficiali delle aziende e che sono del tutto simili ai siti ufficiali, se non per piccoli e impercettibili dettagli.

Cos’è il Memorandum of Understanding

Secondo la Polizia di Stato spesso i contraffattori si nascondono dietro l’anonimato del web, sfruttando sistemi sempre più all’avanguardia per aggirare le indagini e i controlli.

A tal fine nell’ottobre 2023, grazie allo sforzo del Viminale e di Amazon è stato firmato il Memorandum of Understanding, uno strumento che permette lo scambio dei dati e informazioni sulla contraffazione online, oltre a promuovere la sensibilizzazione dell’argomento tra i cittadini.

  1. La contraffazione online “analisi del fenomeno, modi operanti e attività di contrasto”, Ministero dell’Interno e Amazon, interno.gov.it ↩︎
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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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