- Il codice tributo 1550 si riferisce al pagamento dell’imposta di registro attraverso il modello F24.
- Si utilizza questo codice tributo per il pagamento dell’imposta di registro del verbale assembleare con cui è disposta la distribuzione degli utili, di contratti di comodato immobiliare e di contratti preliminari di compravendita immobiliare.
- Dal 2 marzo 2020 il modello F24 sostituisce il modello F23 per il versamento delle somme relative alla registrazione degli atti privati indicando i codici tributo istituiti dall’Agenzia delle Entrate.
Il codice tributo 1550 è stato istituito dall’Agenzia delle Entrate nel 2020, con la risoluzione n. 9/E. Infatti, a partire dal 2 marzo 2020, è stato esteso l’utilizzo del modello F24 anche al pagamento delle somme previste per la registrazione degli atti privati. Di questi fanno parte i preliminari di compravendita e i contratti di comodato, pagabili tramite F24.
Oltre al codice tributo 1550, a seconda dei casi, si dovranno aggiungere nel modello F24 anche altri codici tributo relativi alle altre spese previste. Alcuni esempi sono l’imposta di bollo, eventuali sanzioni e gli interessi aggiuntivi.
In questa guida vedremo a cosa si riferisce il codice 1550 nei modelli F24, a quando può ammontare, in quali casistiche si paga e come si compila il modello per il pagamento dei tributi.
Indice
Cos’è il codice tributo 1550
Coloro che sono tenuti a versare l’imposta di registro dovuta per gli atti privati devono inserire il codice tributo 1550 nel modello F24 utilizzato per il pagamento.
Tale obbligo è stato istituito a partire dal 2 marzo 2020, ma fino al 31 agosto dello stesso anno l’Agenzia delle Entrate ha consentito di effettuare i versamenti con modello F23 o con modello F24. Solamente a partire dal 1° settembre 2020 è diventato obbligatorio pagare l’imposta solamente con l’F24.
Con l’introduzione di tali modifiche, l’Agenzia delle Entrate ha anche istituito dei nuovi codici tributo, tra cui proprio il 1550, denominato come: “ATTI PRIVATI – Imposta di registro”. Per la compilazione del modello F24, come vedremo più nel dettaglio di seguito, il codice e il relativo importo andranno inseriti nella sezione “Erario”.
Precisiamo, tuttavia, che questo vale per il modello F24 ordinario e non per il modello F24 Elide (Elementi Identificativi) utilizzato per le locazioni.
Quando si utilizza il codice tributo 1550
Come abbiamo visto, l’obbligo di utilizzo del modello F24 concerne i tributi dovuti per la registrazione di atti privati. Quindi, il modello F24 serve per il versamento dell’imposta di registro dovuta ai fini della registrazione.
Tra gli atti privati che richiedono il pagamento dell’imposta ai fini della registrazione ci sono:
- il verbale assembleare con cui è disposta la distribuzione degli utili da parte delle società di capitali;
- il contratto di comodato immobiliare;
- il contratto preliminare di compravendita immobiliare.
Codice tributo 1550 per l’imposta di registro
Per registrare gli atti privati di cui sopra, è necessario versare l’imposta di registro e l’imposta di bollo. Nel versamento relativo alla registrazione degli atti privati, nel modello F24 possono essere riportati i seguenti codici tributo:
- 1550: codice tributo per l’imposta di registro;
- 1551: codice tributo per la sanzione sull’imposta di registro (ravvedimento);
- 1552: codice tributo per l’imposta di bollo;
- 1553: codice tributo per la sanzione sull’imposta di bollo (ravvedimento);
- 1554: codice tributo per gli interessi.
A differenza del modello F23, dove si poteva versare solamente l’imposta di registro, con il modello F24 è previsto anche il pagamento delle marche da bollo attraverso il codice tributo 1552. Diverse sono le disposizioni previste per i versamenti relativi alla registrazione:
- dei contratti di locazione/affitto di beni immobili: si utilizza il modello F24 Elide con i codici tributo da “1500” a “1506”;
- degli atti costitutivi delle start-up innovative: prevede l’utilizzo del modello F24 con i codici tributo “1540” per l’imposta di registro e “1542” per l’imposta di bollo.
Codice tributo 1550: contratti di comodato
Uno dei casi in cui è previsto il pagamento dell’imposta di registro con il codice tributo 1550 nel modello F24 è il contratto di comodato. Il comodato d’uso è un tipo di contratto con il quale una parte (comodante) consegna all’altra (comodatario) un bene mobile o immobile. Quest’ultimo ha l’obbligo di restituire lo stesso bene ricevuto. Il comodato d’uso è in genere gratuito.
Per registrare il contratto di comodato bisogna presentare presso qualunque ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate il modello 69, ossia il modello di richiesta di registrazione. Questo deve essere presentato in duplice copia insieme alla ricevuta del pagamento di 200 euro per l’imposta di registro effettuato con modello F24.
Il comodato d’uso di beni immobili può essere registrato se redatto o stipulato in una delle seguenti forme:
- forma scritta;
- forma verbale, se enunciato in un altro atto sottoposto a registrazione.
Presso l’Agenzia delle Entrate è anche possibile registrare contratti di comodato gratuito stipulati verbalmente e relativi a immobili. Il contratto di comodato uso gratuito redatto in forma scritta deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrata entro 20 giorni dalla data dell’atto, mentre il termine di registrazione del contratto di locazione è di 30 giorni.
L’importo dell’imposta di registro di un contratto di comodato d’uso gratuito è di 200 euro. Oltre a questo versamento è previsto il pagamento dell’imposta di bollo di 16,00 euro ogni 4 facciate scritte o ogni 100 righe. Tali imposte di bollo vanno versate anche per le eventuali copie del contratto.
In questo caso, quindi, bisogna inserire nel modello F24:
- il codice tributo 1550 (imposta di registro), l’anno di stipula del contratto, l’importo pari a € 200,00;
- codice tributo 1552 (imposta di bollo), l’anno di stipula del contratto, l’importo € 16,00 per ogni 4 facciate scritte e ogni 100 righe.
In alternativa al pagamento dell’imposta di bollo tramite modello F24, è possibile acquistare le marche da bollo presso i tabacchi.
Il ravvedimento operoso
La registrazione dei contratti di comodato deve essere effettuata entro 20 giorni, come abbiamo già visto. Ma si può registrare il contratto anche oltre tale termine attraverso il ravvedimento. In tal caso, quindi, bisogna pagare la sanzione e gli interessi legali maturati.
La sanzione per omesso versamento dell’imposta di registro per registrare un comodato è pari a 200 euro. Nel caso di ravvedimento, la sanzione prevista per l’imposta di registro varia in base a quando viene effettuata l’operazione. Di conseguenza:
- entro 30 giorni è di 20 euro (1/10 di 200);
- dai 31 ai 90 giorni è di 24 euro (il 12% di 200);
- entro 1 anno è pari a 30 euro (15% di 200 euro);
- entro 2 anni è di 34,28 euro (17,14% di 200 euro);
- oltre 2 anni è pari a 40 euro (il 20% di 200);
Invece, per calcolare la sanzione relativa all’imposta di bollo i termini previsti sono:
- entro 30 giorni 1/10 del bollo;
- dai 31 ai 90 giorni il 11,11% di del bollo;
- entro 1 anno il 12,5% del bollo;
- entro 2 anni il 14,28% del bollo;
- oltre 2 anni il 16,66% di del bollo;
Il calcolo degli interessi legali decorre a partire dal ventunesimo giorno successivo alla data dell’inizio del contratto, fino alla data di registrazione dell’atto. Gli interessi vengono applicati all’imposta di registro.
Esempio calcolo con ravvedimento operoso
A titolo di esempio, ipotizzando che il contratto di comodato di un immobile è stato registrato a distanza di 68 giorni dalla data di stipulazione, la sanzione prevista da versare ammonterà a 24 euro, perché il ritardo è compreso tra 30 e 90 giorni. In questa fattispecie, quindi, il pagamento del modello F24 prevede i codici tributo con le seguenti informazioni:
- codice tributo 1550 (imposta di registro): importo di 200 euro e anno di stipula del contratto;
- codice tributo 1551 (sanzione imposta di registro): importo di 24 euro e anno di stipula del contratto;
- codice tributo 1552 (imposta di bollo): importo di 16,00 euro per ogni 4 facciate scritte e, comunque, ogni 100 righe;
- codice tributo 1553 (sanzione imposta di bollo): importo 1,78 euro e anno di stipula del contratto;
- codice tributo 1554 (interessi legali): importo di 0,05 euro e anno di stipula del contratto.
Compilazione F24 con codice tributo 1550
Per la compilazione del modello F24 per il versamento delle imposte di un atto privato bisogna concentrarsi sulla sezione erario. I campi da compilare nel modello per la registrazione degli atti di cui sopra sono:
- sezione contribuente: con i dati anagrafici della parte acquirente;
- sezione erario: con le imposte da corrispondere.
Le colonne da compilare sono tre:
- il codice tributo 1550: “ATTI PRIVATI – Imposta di registro”: è necessario per indirizzare correttamente il pagamento;
- l’anno di riferimento: in cui si specifica l’anno in corso per esteso;
- importi a debito versati: con la cifra del pagamento.
Esempio compilazione F24 codice tributo 1550
Di seguito proponiamo un esempio di compilazione del modello F24 relativo al versamento dell’imposta di registro per atti privati.
- importo: 6.000,00 Euro
- anno di formazione dell’atto: 2022
Informazione da compilare | Esempio di compilazione |
codice tributo: | 1550 |
rateazione/regione/prov/mese rif: | non compilare |
anno di riferimento: | 2022 |
importi a debito versati: | € 6.000,00 |
importi a credito compensati: | non compilare |
TOTALE A: | somma degli importi a debito indicati nella Sezione Erario |
TOTALE B: | somma degli importi a credito indicati nella Sezione Erario, non compilare se non sono presenti importi a credito |
SALDO (A – B): | indicare il saldo (TOTALE A – TOTALE B) |
codice ufficio: | non compilare |
codice atto: | non compilare |
Codice tributo 1550 – Domande frequenti
Il codice tributo 1550 deve essere indicato nel modello F24 per i versamenti dell’imposta di registro dovuta per la registrazione degli atti privati. Scopri come, qui.
Il codice tributo 1550 è denominato come: “ATTI PRIVATI – Imposta di registro” e si riferisce al pagamento dell’imposta di registro di atti privati presso l’Agenzia delle Entrate.
L’imposta di registro è prevista nel momento in cui un soggetto decide di registrare un atto scritto presso un registro pubblico. Ciò avviene, ad esempio, nella registrazione di contratti di comodato d’uso, come abbiamo visto nella guida.
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