Bonus IPO per la quotazione in Borsa delle PMI: come funziona il credito di imposta

Il bonus IPO consente alle PMI di ottenere un credito di imposta fino al 50% per coprire le spese relative alla quotazione in Borsa: scopriamo come funziona e come richiederlo.

di Laura Pellegrini

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  • Il Decreto Milleproroghe ha confermato il bonus IPO per il 2024 e 2025 fissando un plafond di 10 milioni di euro per quest’anno e 6 milioni per il prossimo.
  • Grazie al bonus IPO le PMI possono ottenere un credito di imposta per coprire le spese per la quotazione sui mercati regolamentati.
  • Il tetto massimo del credito di imposta è confermato a 500mila euro, nella misura del 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024.

Il bonus IPO è stato confermato nel Decreto Milleproroghe: le PMI italiane possono richiedere anche quest’anno il credito di imposta per la copertura al 50% delle spese relative alla quotazione sui mercati regolamentati. Il fondo a disposizione è di 10 milioni di euro fino al 31 dicembre 2024 e sale a 6 milioni di euro per il 2025.

Secondo l’Osservatorio Euronext Growth Milan di IR Top Consulting1, nel quinquennio 2018-2022 il bonus ha favorito oltre 120 IPO: l’utilizzo complessivo della misura da parte delle PMI è stato di circa 50 milioni di euro. Nel 2022, invece, le IPO sono state 25 con un credito di imposta complessivo pari a 9,4 milioni di euro.

Questi numeri hanno contribuito alla decisione di confermare il bonus IPO anche per il 2024, con limite a 500mila euro di costi ammissibili ed erogazione di un credito di imposta al 50% delle spese: scopriamo i dettagli su requisiti, importi e come richiedere l’incentivo fiscale.

Cos’è il bonus IPO e come funziona per le PMI

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Il bonus IPO, o bonus quotazione PMI, è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 e ha trovato conferma anche per il 2024 e il 2025, grazie a un nuovo finanziamento previsto dal decreto Milleproroghe.

Grazie a questo incentivo fiscale, le piccole e medie imprese italiane che hanno avviato la procedura per la quotazione sui mercati regolamentati, o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea, o dello Spazio economico europeo, possono ottenere un credito di imposta al 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 500mila euro.

Il rinnovo per il 2024 ha sostanzialmente confermato i requisiti, gli importi e i limiti dell’incentivo fiscale per le PMI, che ne potranno fruire fino al 31 dicembre 2024.

Cosa significa IPO

IPO è l’acronimo di Initial Public Offering, che fa riferimento all’Offerta pubblica iniziale dei titoli azionari con la quale una società colloca parte di tali titoli per la prima volta sul mercato borsistico regolamentato.

Il procedimento di quotazione è lungo e tortuoso per le imprese, al punto che spesso molte realtà rinunciano ad avviare la procedura proprio per il dispendio energetico ed economico.

Da qui è nata l’idea di promuovere un bonus quotazione PMI per poter elargire un credito di imposta a sostegno delle spese sostenute per la quotazione (con copertura fino al 50%) delle società.

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Gli importi e i limiti del bonus IPO

Grazie al bonus quotazione PMI, le piccole e medie imprese possono ottenere un credito di imposta in compensazione (a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello della quotazione) per la copertura delle spese di consulenza sostenute per il completamento della procedura di quotazione presso:

  • mercati regolamentati;
  • in sistemi multilaterali di negoziazione di uno degli Stato Membri della UE o dello Spazio Economico Europeo.

Il credito di imposta è pari al 50% delle spese sostenute, entro un limite massimo di 500mila euro.

I requisiti e le spese ammesse per ottenere il credito di imposta

Il bonus IPO per le imprese confermato dal Milleproroghe, dovrebbe mantenere i medesimi requisiti previsti per gli scorsi anni, ovvero rispettare la normativa prevista dal decreto MISE del 20182.

Il focus principale riguarda le varie spese ammesse per la richiesta del credito di imposta, che comprendono:

  • tutte le attività iniziali sostenute per l’avvio delle procedure di quotazione in Borsa o comunque necessarie per raggiungere l’obiettivo (controllo di gestione, ingresso nel mercato, verifiche di idoneità);
  • le attività svolte nella fase di ammissione (documenti per l’ingresso e il collocamento);
  • le attività necessarie per il collocamento delle azioni presso investitori o consulenti;
  • le attività di consulenza (legale, fiscale e contrattualistica) necessarie per concludere il processo di quotazione;
  • le attività di comunicazione e promozione, per garantire la massima visibilità all’impresa.
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Come richiedere il bonus IPO nel 2024

La domanda per il bonus IPO si può presentare a partire dal 1° ottobre 2024 direttamente sul sito web del MISE: ci sarà tempo fino al 31 marzo 2025 per completare la richiesta.

Il credito di imposta, infine, si potrà utilizzare dal decimo giorno lavorativo del mese successivo a quello in cui è stata comunicata la concessione.

Bonus IPO per PMI – Domande frequenti

Cosa si intende per IPO?

IPO, acronimo di Initial Public Offering, indica l’offerta pubblica iniziale di titoli azionari con cui una società colloca parte di tali titoli per la prima volta sul mercato borsistico, con l’offerta al pubblico degli investitori.

Come funziona il bonus IPO?

Con il bonus IPO è possibile ottenere un credito d’imposta (in compensazione) pari al 50% dei costi di consulenza sostenuti per la quotazione di un’impresa fino al limite di 500mila euro.

Quali sono le tre principali forme di IPO (Offerta Pubblica Iniziale)?

L’Offerta Pubblica Iniziale è caratterizzata da numerose fasi e può svolgersi attraverso diversi metodi: le principali categorie di collocamento sono book building, offerta a prezzo fisso e asta.

  1. Comunicato stampa del 3 gennaio 2024, Osservatorio Euronext Growth Milan di IR Top Consulting, osservatorio-ecm.com ↩︎
  2. Credito d’imposta per la quotazione delle PMI, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, mimit.gov.it ↩︎
Autore
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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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