- Il Bonus Export Digitale finanzia le attività di internazionalizzazione delle microimprese.
- Il contributo è riservato alle imprese manifatturiere.
- La domanda può essere fatta in pochi minuti telematicamente.
Viene ampliata la platea dei potenziali beneficiari del Bonus Export Digitale. La misura, che è stata appositamente prevista per le microimprese manifatturiere, dallo scorso 14 dicembre 2022 è stata estesa anche alle aziende con meno di cinquanta dipendenti e con un fatturato annuo, o con un totale nel bilancio annuo, inferiore a 10 milioni di euro.
Progetto nato dalla collaborazione del Ministero degli Esteri con l’Agenzia ICE, il Bonus Export Digitale è stato creato per incentivare l’internazionalizzazione delle imprese. Eroga un contributo a fondo perduto pari a 4.000 euro a fronte di spese documentate, che non devono essere inferiori a 5.000 euro, per acquistare delle soluzioni digitali.
Nel caso in cui a richiedere il contributo siano reti o consorzi, l’importo erogato è pari a 22.500 euro, a fronte di spese ammissibili che non devono essere inferiori a 25.000 euro.
Bonus Export Digitale: in cosa consiste
In cosa consiste il Bonus Export Digitale? La misura è, a tutti gli effetti, un contributo a fondo perduto che viene erogato all’interno dell’ambito del regolamento de minimis. Il suo obiettivo è quello di sostenere le microimprese manifatturiere nelle loro attività di esportazione e internazionalizzazione.
Le aziende potranno raggiungere questo scopo utilizzando delle soluzioni digitali per lo sviluppo dell’export, che vengono offerte da particolari fornitori, i quali devono essere in possesso di alcuni requisiti, oltre ad essere iscritti in un determinato elenco.
Nel corso del mese di luglio 2022, il fatto che vi fossero ancora delle risorse finanziarie disponibili, rispetto a quelle complessive messe a disposizione dall’ICE, grosso modo trenta milioni di euro, aveva dato la possibilità di riaprire i termini per la presentazione delle domande.
Queste, è bene ricordarlo, devono essere presentate unicamente in via telematica, sul sito di Invitalia. La novità più importante, che è arrivata proprio nel corso di queste settimane, è stata l’estensione della misura alle piccole imprese manifatturiere, che possono essere costituite anche sotto forma di reti o consorzi.
Cosa finanzia il Bonus Export digitale
Il Bonus Export Digitale consiste in un contributo a fondo perduto del valore di 4.000 euro, che deve essere utilizzato per acquistare soluzioni digitali utili all’internazionalizzazione per almeno 5.000 euro.
La misura è stata realizzata dal Ministero degli Esteri in collaborazione con l’Agenzia ICE. Il suo scopo è quello di sostenere microimprese manifatturiere nelle proprie attività di internazionalizzazione, che devono essere raggiunte attraverso le seguenti soluzioni digitali:
- lo sviluppo e la realizzazione di siti e-commerce e di app mobili;
- lo sviluppo e la successiva realizzazione di strategie di comunicazione, informazione e promozione, per amplificare la presenza online, attraverso delle attività di web marketing;
- l’acquisto di servizi di consulenza per sviluppare processi organizzativi e di capitale umano;
- iscrizione o abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing.

A chi è rivolto il sussidio
Il Bonus Export Digitale è un contributo destinato alle piccole e microimprese, che devono essere iscritte al registro delle imprese come:
- consorzi;
- reti;
- artigiani;
- ditte individuali;
- società.
Ricordiamo che viene definita come microimpresa, un’impresa che ha meno di 10 dipendenti e il cui fatturato o bilancio totale sia inferiore a due milioni di euro. Le piccole imprese sono, invece, quelle che hanno meno di cinquanta dipendenti, con un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo che sia inferiore a 10 milioni di euro.
Per quanto riguarda, invece, le attività manifatturiere, le principali sono le seguenti:
- industrie alimentari;
- industria del legno e dei mobili;
- confezione di articoli di abbigliamento, di articoli in pelle e pelliccia;
- fabbricazione di prodotti in metallo;
- altre attività manifatturiere: gioielli, macchinari e apparecchiature, stampa, pelle, gomma, plastiche, chimici, elettronica, elettromedicali.
Contributi erogati con il Bonus Export Digitale
Ricordiamo che il Bonus Export Digitale è un contributo concesso in regime de minimis per i seguenti importi:
- 4.000 euro alle imprese a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 5.000 euro;
- 22.500 euro alle reti e consorzi a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 25.000 euro.
Il contributo è erogato in un’unica soluzione, dopo che è stata presentata una rendicontazione delle spese, che sono state sostenute presso i fornitori.
Come richiedere il contributo
Presentare la richiesta del Bonus Export Digitale è abbastanza semplice e particolarmente veloce. Sono sufficienti alcuni minuti per compilare e trasmettere la domanda.
Per poter accedere al contributo è necessario accede con lo SPID e accedere al link www.asso-padigitale.invitalia.it/account/login dove sarà necessario selezionare la misura Bonus Export Digitale.
A questo punto la procedura informatica è completamente guidata: accedendo alla sezione: “Presenta la Domanda” è possibile sfogliare i manuali guida per compilare e trasmettere la domanda.
Bonus Export Digitale – Domande frequenti
Vi possono accedere le microimprese del settore manifatturiero, secondo le recenti proroghe alla misura per il 2023.
Il contributo è pari a 4.000 euro, a fronte di una spesa minima di 5.000 euro. Ecco tutte le specifiche e come presentare domanda di accesso.
Le domande devono essere inviate telematicamente, sul sito di Invitalia.
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