Bando Più artigianato Sicilia: pubblicate le linee guida, chi sono i beneficiari e qual è il contributo

Con il bando Più artigianato, le imprese siciliane possono accedere ad un sostegno sui finanziamenti, rispettando questi requisiti.

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Con l’articolo 41 della legge regionale 18 febbraio 1986 n. 3, viene pubblicato l’avviso pubblico della Regione Sicilia e CRIAS per l’erogazione di contributi e finanziamenti per la realizzazione di investimenti specifici. L’iniziativa è a favore delle imprese artigiane del territorio siciliano, con una dotazione finanziaria che è stata incrementata a 70.000.000,00 euro.

Possono richiedere il sostegno le imprese artigiane della Sicilia che stipulano contratti di finanziamento con le banche, accedendo a contributi in conto interesse, in conto capitale o in conto esercizio. Le imprese possono ottenere questi sostegni per l’acquisto di macchine e attrezzature, ma anche per terreni e per lavori di ristrutturazione.

Più artigianato: a chi sono rivolti i contributi

I sostegni sono rivolti alle imprese artigiane del territorio siciliano che rispettano i requisiti:

  • non trovarsi in liquidazione o fallimento;
  • essere nel diritto di ricevere sostegni, in base al codice antimafia;
  • rispettare le norme sulla sicurezza e la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
  • rispettare le norme contrattuali del lavoro e del rispetto dell’ambiente;
  • essere in regola con il versamento dei contributi e delle tasse;
  • essere situate in Sicilia e iscritte all’Albo delle imprese artigiane della CCIAA della regione;
  • aver stipulato contratti di finanziamento con le banche o contratti di leasing finanziario. Sono concessi finanziamenti con soggetti del microcredito.

L’obiettivo del bando è proprio quello di sostenere le imprese del settore artigianato sul territorio, che negli ultimi anni hanno subito le conseguenze prima della pandemia e poi della crisi economica.

Quali sono i contributi erogati dal bando

Il bando propone diversi tipi di contributi:

  • contributi in conto interessi;
  • contributi in conto canoni su operazioni di locazione finanziaria, ovvero leasing;
  • contributi in conto capitale;
  • contributo in conto esercizio.

I contributi sostengono i finanziamenti richiesti dalle imprese per spese connesse all’attività, con divieto di doppio finanziamento. Questo contributo rispetta le regole del regime de minimis previsto per le imprese. I finanziamenti devono essere di almeno 5.000 euro e durare un minimo di 12 mesi.

Il contributo in conto interessi è al 60% del tasso di riferimento, e sale all’80% se il finanziamento è effettuato dai Confidi. La durata del contributo varia in base alla spesa specifica, da 5 a 12 anni.

Quali sono le spese agevolabili

L’iniziativa prevede che i sostegni vengano dirottati alle spese specifiche che l’impresa sostiene su diversi fronti:

  • acquisti di terreni su cui costruire o ampliare fabbricati per l’impresa, con agevolazione del 10%;
  • spese per acquistare, costruire o ristrutturare fabbricati già esistenti, anche conducendo lavori di innovazione in termini di sicurezza sul lavoro e ambiente;
  • spese per comprare attrezzature e impianti di vario tipo;
  • costo per l’acquisto di autoveicoli ad uso esclusivo dell’impresa artigiana;
  • spese per software, brevetti e licenze, inclusa la progettazione di siti web per far conoscere l’impresa;
  • materie prime con spesa massima di 200.000 euro.

Le spese sono agevolabili anche se pregresse, a non più di sei mesi di distanza dall’accesso al bando. Le imposte non sono agevolabili, come altri tipi di spese (ad esempio le commissioni interne, penali o interessi passivi, spese per il notaio e di rappresentanza).

Come accedere a Più artigianato

Per accedere al bando le imprese devono rispettare tutti i requisiti visti sopra, utilizzando la modalità telematica: si accede al portale www.crias.it, tramite credenziale digitale SPID o CIE.

Le richieste possono essere presentate dalle ore 11:00 del 30 giugno 2025 e sono ammesse fino al termine delle risorse disponibili. In base al caso specifico e alla tipologia di finanziamento, si devono presentare una domanda per investimenti o una domanda per scorte.

Per presentare la domanda è necessaria la firma del legale rappresentante dell’impresa artigiana, copia del contratto di finanziamento e delle spese, come altri documenti in base alla situazione specifica (ad esempio la planimetria degli immobili, la delibera Confidi oppure le fatture in lingua italiana).

La procedura prevede una valutazione a sportello e l’impresa deve tenere le comunicazioni con CRIAS nel caso di cambiamenti nei requisiti che determinano la sospensione del contributo.

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