Con il decreto ministeriale del 4 settembre 2025 sono state ridefinite le procedure per la concessione delle agevolazioni del decreto 31 dicembre 2021. Nell’ambito degli accordi per l’innovazione stipulati dalle imprese con il ministero e con le regioni, le province autonome e le altre amministrazioni pubbliche, sono stati messi a disposizione 731 milioni di euro. L’obiettivo è quello di sostenere i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale delle imprese in Italia.
Indice
Accordi per l’innovazione: i beneficiari
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda, che esercitano attività industriali e di trasporto. Rientrano tra queste quelle artigiane e i centri di ricerca.
Ciascuna impresa può presentare una sola domanda in qualità di singolo soggetto proponente o in qualità di capofila di un progetto congiunto, di massimo cinque soggetti.
I progetti
Il progetto che può essere finanziato tramite gli accordi per l’innovazione deve essere un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, purché di rilevante impatto tecnologico e realizzato tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs). Significa che il progetto deve portare a un cambiamento nello stato dell’arte della tecnologia, del settore o del processo produttivo dell’impresa. Il costo complessivo deve essere invece compreso tra un minimo di 5 milioni di euro e un massimo di 40 milioni di euro.
Accordi per l’innovazione: come calcolare il beneficio
Grazie agli accordi per l’innovazione promossi dal MIMIT, le imprese possono beneficiare di un contributo a fondo perduto sui costi ammissibili pari al:
- 50% per gli organismi di ricerca per le attività di ricerca in senso stretto e 25% per le attività di sviluppo industriale;
- 45% per le piccole imprese;
- 35% per le medie imprese;
- 25% per le medie imprese.
È previsto un aumento di 15 punti percentuali aggiuntivi se il proponente del progetto è una PMI o se è prevista la realizzazione del progetto nelle regioni del Sud Italia (Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia). La stessa premialità spetta se è prevista la collaborazione coinvolge organismi di ricerca. In aggiunta al contributo a fondo perduto, i soggetti beneficiari potranno ottenere anche un finanziamento agevolato fino al 20% delle spese ammesse.
Le spese ammissibili
Le spese ammissibili – tra 5 e 40 milioni di euro – includono: personale impiegato in attività di ricerca e sviluppo; strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione; servizi di consulenza; acquisizione o licenza di risultati di ricerca, brevetti e know-how; spese generali e materiali (in forma forfettaria).
Accordi per l’innovazione, come fare domanda
Le domande dovranno essere inviate esclusivamente tramite lo sportello online attraverso la piattaforma fondocrescitasostenibile.mcc.it, gestita da Mediocredito Centrale S.p.A., in qualità di gestore del Fondo crescita sostenibile (FCS ). Può essere inoltrata dalle ore 10 del 14 gennaio 2026 fino alle ore 18 del 18 febbraio 2026. L’ammissione all’istruttoria non avviene in base all’ordine cronologico di arrivo, ma tramite una graduatoria basata sul punteggio ottenuto in relazione a indicatori aziendali di solidità finanziaria.
Si raccomanda di consultare il sito ufficiale FCS per accedere alla modulistica completa, alle linee guida dettagliate e a eventuali FAQ, in modo da preparare la documentazione necessaria con largo anticipo rispetto all’apertura dello sportello.













Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it