Bankitalia boccia rottamazione e ISTAT critica taglio IRPEF: quanto rischia di perdere lo Stato

È quanto emerso durante l’audizione sulla legge di Bilancio davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

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Bankitalia boccia rottamazione

In audizione sulla manovra 2026, in presenza congiunta delle commissioni Bilancio di Camera e Senato, Bankitalia boccia la rottamazione quinquies prevista dalla nuova Finanziaria, la Corte dei conti suggerisce il rischio – con l’incremento della cedolare secca sugli affitti brevi – degli affitti in nero e l’ISTAT sostiene che il taglio IRPEF avvantaggi i redditi più alti. Per il ministro Giorgetti, invece, la legge di Bilancio 2026 supporta ceto medio, famiglie, natalità e sanità, “facendo però quadrare i conti”.

Perché Bankitalia boccia la rottamazione quinquies

Fabrizio Balassone, vice capo del dipartimento di Economia e Statistica di Bankitalia, ha espresso perplessità sulla nuova rottamazione dei debiti fiscali prevista dalla manovra 2026. La rottamazione quinquies è stata presentata dal Governo come una boccata d’ossigeno per i contribuenti con debiti pregressi e, al contempo, come una fonte di rapido incasso per lo Stato. Tuttavia, questa visione ottimistica si scontra ora con il parere tecnico della Banca d’Italia.

Ma Balassone ha spiegato che la rottamazione quinquies non assicura risultati efficaci nel recupero dei crediti fiscali. E anche di sortire effetti negativi sui conti pubblici e sulla credibilità del sistema fiscale. Questo perché già le precedenti definizioni agevolate non hanno rafforzato la capacità di incasso dello Stato. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, ricordati alle commissioni, solo circa la metà delle somme dovute è stata effettivamente versata e quindi recuperata dall’erario. Questo significa che una larga parte delle entrate previste non si è mai realizzata.

La reputazione del sistema tributario

Un altro rischio evidenziato da Bankitalia riguarda la reputazione del sistema tributario. Le rottamazioni ripetute nel tempo, ha ribadito Balassone, trasmettono l’idea che chi non paga possa sempre aspettarsi una nuova sanatoria in futuro, minando la fiducia dei contribuenti che invece rispettano le scadenze fiscali. Questo può generare un effetto “boomerang” che, anziché migliorare la compliance, riduce l’incentivo a essere regolari nei pagamenti.

Infine, viene sottolineato che le rottamazioni, in quanto interventi temporanei e non strutturali, offrono un sollievo immediato a chi ha debiti, ma non risolvono il fenomeno evasione fiscale e le difficoltà di riscossione.
Per contrastare davvero questi problemi, secondo l’istituto di via Nazionale, servono riforme più organiche.

Rottamazione quinquies, quanto rischia di perdere lo Stato

Secondo le stime di Bankitalia, la nuova rottamazione comporterà una perdita di entrate di circa 1,5 miliardi di euro nel 2026. Successivamente, per i due anni dopo (2027 e 2028), la perdita si attesterà in media a mezzo miliardo di euro all’anno. Si tratta di risorse che lo Stato rinuncia a incassare, aggravando la pressione sui conti pubblici in un momento in cui le finanze devono restare sotto controllo per rispettare gli obiettivi europei di bilancio.

ISTAT sul taglio IRPEF: “Risorse a fasce alte”

A essere oggetto di critica, questa volta da parte dell’ISTAT, è pure il taglio dell’IRPEF che “coinvolgerebbe poco più di 14 milioni di contribuenti, con un beneficio annuo pari in media a circa 230 euro. Le famiglie beneficiarie sarebbero circa 11 milioni (44% delle famiglie residenti) e il beneficio medio di circa 276 euro (in ogni famiglia ci può essere più di un contribuente)”, sottolinea il presidente, Francesco Maria Chelli nell’audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.   

“Ordinando le famiglie in base al reddito disponibile equivalente e dividendole in cinque gruppi di uguale numerosità – ha proseguito – emerge come oltre l’85% delle risorse siano destinate alle famiglie dei quinti più ricchi della distribuzione del reddito: sono infatti interessate dalla misura oltre il 90% delle famiglie del quinto più ricco e oltre due terzi di quelle del penultimo quinto. Il guadagno medio va dai 102 euro per le famiglie del primo quinto ai 411 delle famiglie dell’ultimo. Per tutte le classi di reddito il beneficio comporta una variazione inferiore all’1% sul reddito familiare”

La risposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti

Il ministro Giorgetti, dal canto suo, rivendica il fatto che la manovra 2026 tuteli per lo più i redditi medi, coerentemente con quanto promesso, “per un valore del beneficio medio atteso di 218 euro all’anno”, che arriva a toccare i “440 euro” per la fascia più alta. E rivendica anche l’intervento su famiglie, soprattutto quelle numerose, genitorialità, sanità e imprese, “in un quadro conginturale incerto nel cui l’attenzione sulle politiche di bilancio perseguita dagli Stati è molto elevata. Una politica di bilancio attenta a garantire la sostenibilità del debito e in linea con le regole di governance Ue può garantire una stabilità economica finanziaria del nostro Paese che si trova a rinnovare ogni anno 400 miliardi titoli debito pubblico”.

Il ministro dell’Economia tiene a suffragare il buon esito delle politiche economiche con il recente miglioramento del rating e dei titoli di debito pubblico. “I risultati riflettono la crescente credibilità sui mercati conquistati dall’Italia di cui hanno beneficiato anche le istituzioni finanziarie e le aziende”, precisa.

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1 commento su “Bankitalia boccia rottamazione e ISTAT critica taglio IRPEF: quanto rischia di perdere lo Stato”

  1. Buongiorno,
    Bankitalia boccia la rottamazione quinquies perchè lo stato ci perde; a parere mio non è proprio così, perchè il debito non è sparito, tolgono solo sanzioni esagerate, interessi e sul pagamento rateale addirittura ci attaccano il 4% di interesse che oggi il costo del denaro è 2,15%. Faccio un esempio una multa con fermo amministrativo di poco superiore alle 500 euro diventa duemila euro, vi sembra normale in questo paese… Secondo me è giusto pagare il debito originario con interessi e basta… Nella vita può capitare e capita di passare un periodo nero e non si riesce a far fronte ai debiti e allora dovete crocefiggere le persone…

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