Manovra fiscale 2026, taglio IRPEF, rottamazione cartelle e riforma ISEE: novità e bonus in arrivo

Il vicepremier Matteo Salvini chiede che dal calcolo ISEE esca la prima casa.

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manovra fiscale 2026

Negli ultimi giorni, la manovra fiscale 2026 è al centro del dibattito politico. Tante le misure sul tavolo su cui si sta discutendo: dalla riduzione dell’IRPEF alla nuova rottamazione quinquies, passando al tema delle pensioni  alle misure di sostegno della natalità. Vediamo nel dettaglio quali sono, almeno in via preliminare, i principali interventi possibili.

Un nuovo taglio dell’IRPEF per il ceto medio

Il governo punta sul taglio dell’IRPEF, riducendo l’aliquota intermedia dal 35% al 33% e ampliando lo scaglione fino a 60 mila euro di reddito annuo. Un’ipotesi alternativa potrebbe essere una soglia a 50 mila euro. Oggi le aliquote IRPEF sono: 

  • 23% fino a 28 mila euro;
  • 35% tra 28mila e 50 mila euro;
  • 43% oltre i 50 mila euro. 

L’intenzione sarebbe quindi quella di abbassare l’aliquota di mezzo, includendo anche chi guadagna fino a 60 mila euro. I benefici sarebbero quasi nulli per chi guadagna 30 mila euro, mentre salirebbero a circa 440 euro all’anno per chi ha un reddito da 50 mila euro. Se viene confermato, chi ha un reddito di 60 mila euro all’anno potrebbe pagare circa 1.400 euro di tasse in meno. Il costo di questa misura potrebbe ammontare a circa 4 miliardi di euro.

Rottamazione quinquies: obiettivi e requisiti

Tra i temi fiscali oggetto c’è quello che riguarda una riedizione della rottamazione quinquies delle cartelle di pagamento. Si tratta di una misura di definizione agevolata delle cartelle esattoriali che consente di beneficiare di sconti su sanzioni e interessi, riducendo così l’importo complessivo dovuto e permettendo una gestione più sostenibile del debito. Questa misura permette a chi ha accumulato debiti con il Fisco tra il 2000 e il 2023 di saldarli in fino a 120 rate mensili uguali, pertanto in dieci anni. Senza decadere se salta fino a otto rate.

Sulla nuova rottamazione, però, ancora delicati nodi da scogliere: sono infatti previsti paletti per escludere i cosiddetti “furbetti”. Potranno accedere solo i contribuenti “in buona fede” (esclusi i cosiddetti “recidivi seriali”) e chi dimostri reali difficoltà economiche. Possono presentare domanda sia persone fisiche che giuridiche, comprese le imprese e i professionisti. Inoltre, per verificare se un determinato debito rientra nella “rottamazione quinquies”, il contribuente può avvalersi di diversi strumenti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, sia online che attraverso consulenze dirette. I passaggi da seguire per evitare errori nella presentazione della domanda sono i seguenti:

  • accedere all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione;
  • richiedere il documento “estratto di ruolo” che offre un recap dettagliato delle pendenze fiscali;
  • utilizzare il servizio online di simulazione del calcolo che permette di calcolare l’ammontare dovuto nel caso di adesione alla definizione agevolata;
  • contattare il servizio di assistenza dell’Agenzia in caso di dubbi o necessità.

Manovra fiscale 2026 e riforma ISEE

Il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto un intervento riguardo la revisione del calcolo ISEE. Il vicepremier ha ribadito che l’attuale sistema penalizza le famiglie proprietarie della prima casa, con il risultato di escluderle da molti bonus e agevolazioni. La proposta è quindi quella di escludere l’abitazione principale dalla dichiarazione. “Perché altrimenti i bonus vanno sempre ai soliti, mentre quelli che lavorano e dichiarano tutto se la prendono sempre in saccoccia”, ha sottolineato.  Inoltre, non ha perso l’occasione per ricordare altre due sue battaglie: “Bisogna aumentare il tetto della flat tax e indicizzare l’aumento delle pensioni, che sicuramente di questi tempi è fondamentale, non solo per le minime”, ha aggiunto

Quali sono i bonus confermati 

I bonus che potrebbero essere confermati fino al 2027 sono quelli edilizi legati alla ristrutturazione, con aliquote ridotte al 36% per la prima casa e del 30% per le seconde case, bonus giovani e donne per agevolare le assunzioni e bonus madri lavoratrici, ma con una versione aggiornata. In scadenza il bonus mobili che probabilmente sembra destinato a uscire di scena alla fine del 2025. 

Manovra fiscale 2026 e pensioni: cosa cambia

Il governo valuta nella manovra 2026 la possibilità di andare in pensione a 64 anni (e non 67) facendo leva sul Tfr. La proposta è stata presentata dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. L’obiettivo è quello di bloccare l’aumento dell’età pensionabile di tre mesi, che scatterebbe a inizio 2027. L’iter, anche se ancora in fase di studio, potrebbe coinvolgere sia i lavoratori interamente contributivi (post 1996) e “misti” (parte retributivo e parte contributivo).

Al momento, la norma prevede la possibilità di andare in pensione a 64 anni soltanto per i lavoratori che utilizzano il sistema contributivo e che hanno maturato una pensione pari ad almeno tre volte l’assegno sociale, cioè 1.616 euro. Questa soglia può essere raggiunta sommando anche una rendita maturata da un altro fondo di previdenza. 

Sostegno alla natalità

È previsto un focus specifico anche sul tema della natalità. Secondo le ultime indiscrezioni, si parla di rafforzamento dell’assegno unico e di ulteriori risorse a favore delle lavoratrici madri. Quindi non un contributo economico, ma un maxi-sgravio che, peraltro, spetterebbe solamente alle lavoratrici madri. 

Lavoro, con la manovra 2026 minimi retributivi più alti

Ci sono novità riguardo anche al mondo del lavoro. Il governo sta pensando di contrastare i contratti pirata con l’innalzamento dei minimi retributivi, la detassazione dei rinnovi contrattuali, la detassazione di straordinari e premi di produzione, su base volontaria per il datore di lavoro e il potenziamento del welfare aziendale. Inoltre, si valuta anche una super deduzione per le assunzioni e una proroga dei fringe benefits fino al 2027.

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Cristina Siciliano

Giornalista e scrittrice

Giornalista pubblicista, classe ‘97, con una solida formazione classica. Dopo la laurea conseguita con lode in Filologia Moderna, ho frequentato un Master in giornalismo politico-economico multimediale presso la 24ORE Business School. Ho collaborato con testate nazionali, come Leggo.it, e locali. Sono autrice del libro Breviario del silenzio: tra anima e parole, edito da Affiori, marchio di Giulio Perrone Editore.

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