Firmato il nuovo CCNL per i professionisti sanitari non medici, ovvero infermieri, tecnici, personale amministrativo, ostetriche e tutte le altre figure che ruotano intorno al sistema sanitario nazionale. L’accordo è stato preso il 18 giugno 2025 tra diversi sindacati e l’ARAN, ma CGIL e UIL non l’hanno siglato.
Di fatto questo rinnovo, atteso da tempo, andrà a garantire per questi lavoratori una cifra aggiuntiva mensile in busta paga, in riferimento agli anni 2022-2024. Ma c’è chi è scontento: per alcuni sindacati infatti i lavoratori non sono valorizzati e sono state impiegate poche risorse per l’aggiornamento.
Nuovo CCNL infermieri: quali sono gli aumenti
Con il nuovo Contratto collettivo nazionale del lavoro, tutti i professionisti che ruotano intorno al SSN, circa 580.000 persone, sono coinvolti in alcuni cambiamenti, in primis per ciò che riguarda la paga. Il triennio preso in considerazione va dal 2022 al 2024 e l’accordo è stato siglato da Nursind, Cisl, Fials e Nursing Up con ARAN (Agenzia rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni).
L’aumento complessivo è stimato tra 150 e 172 euro mensili, per 13 mensilità secondo il CCNL. Ma non è tutto, perché oltre a questi aumenti è prevista anche l’erogazione degli arretrati, per il periodo in cui non era stato aggiornato il contratto.
In particolare, si parla di una cifra fino a 1.970 euro per gli assistenti sanitari, che può salire a 2.100 euro per i professionisti. La novità si traduce quindi in un incremento medio dello stipendio del 7% e con diverse nuove indennità per i lavoratori di questo comparto.
CISL FP evidenzia anche altri tipi di interventi inclusi nell’aggiornamento, come:
- possibilità di accesso all’elevata qualificazione per lavoratori con laurea triennale o titoli similari, con almeno 7 anni di esperienza;
- prestazioni aggiuntive pagate 50 euro all’ora;
- incremento degli incarichi nella sanità fino a 1.500 euro;
- ferie solidali estese;
- parità di guadagno tra ostetriche e infermieri;
- buoni pasto anche per chi lavora in smart working;
- maggiore accesso agli incarichi per chi è assunto a tempo parziale;
- formazione continua e mobilità volontaria.
Ma si punta l’attenzione anche verso i liberi professionisti, con tutele rafforzate dall’accordo e una paga più alta per gli autisti soccorritori e per i lavoratori della sanità penitenziaria. Si introduce la proposta di esonero dai turni notturni per i lavoratori over 60 e un sostegno psicologico per chi è vittima di aggressioni.
Nuovo CCNL infermieri: il no di CGIL e UIL
Mentre i sindacati visti prima confermano il proprio appoggio al nuovo contratto, questo non è stato siglato da CGIL e UIL, che si vedono nettamente in posizione contraria a questo tipo di aggiornamento. Il nuovo contratto infatti non valorizzerebbe abbastanza questa categoria di lavoratori, penalizzandoli anche dal punto di vista economico, come spiega FP CGIL:
“Con responsabilità e fermezza, abbiamo ribadito ad ARAN la nostra indisponibilità a sottoscrivere un rinnovo contrattuale che non garantisce diritti esigibili, tutele concrete e, soprattutto, un adeguato riconoscimento economico e che quindi non valorizza il personale sanitario e socio-sanitario. Al contrario, chi firma accetta supinamente di certificare la programmata riduzione del potere di acquisto della lavoratrici e dei lavoratori della sanità.”
I salari non sarebbero quindi ancora adeguati per gli infermieri e per tutte le figure professionali intorno al SSN, per cui questi sindacati hanno rifiutato di firmare questo contratto, ribadendo che le risorse messe in campo sono ancora troppo limitate.
Lo stanziamento complessivo per questo aggiornamento è di circa 1,78 miliardi di euro, ancora una cifra troppo bassa per rispondere alle reali esigenze dei lavoratori secondo questi sindacati.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it