CCNL: come scegliere quello più adatto per i propri dipendenti

Cosa sono i CCNL, come funzionano e come i datori di lavoro possono sceglierli, tutte le indicazioni specifiche.

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CCNL come sceglierli
  • Il CCNL è il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro in Italia, che stabilisce quali sono le regole specifiche per determinati settori da applicare tra lavoratori e datori di lavoro.
  • Il CCNL regolamenta diversi aspetti del lavoro, come la retribuzione, le ore complessive, il trattamento di particolari indennità e l’accesso a fondi per la sanità.
  • Scegliere il giusto CCNL da applicare per i propri dipendenti è un passaggio importantissimo per le imprese che intendono assumere personale.

Il CCNL è il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, che stabilisce con precisione le linee guida per i rapporti di lavoro tra imprese e dipendenti. Attualmente in Italia i diversi CCNL sono il risultato della contrattazione collettiva tra lavoratori (e quindi rappresentanze sindacali) e le associazioni dei datori di lavoro.

Questi contratti vanno a regolamentare il lavoro in diversi settori, dall’industria al turismo, dal settore alimentare al commercio, dal terziario fino all’artigianato. Vanno a stabilire con precisione il contenuto dei contratti di lavoro da applicare per i lavoratori dipendenti, con diritti e doveri delle parti coinvolte.

Generalmente questi contratti hanno una validità di tre anni, e definiscono diversi aspetti importanti per i dipendenti come la retribuzione, le ferie, le regole intorno alla malattia, alla formazione e la soluzione di eventuali controversie. Vediamo nell’articolo come un datore di lavoro può scegliere il CCNL giusto.

Cos’è il CCNL

Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro ha origine in Italia nel 1927 e attualmente va a regolamentare il lavoro dipendente in Italia. I datori di lavoro che intendono assumere del personale per la propria impresa devono informarsi opportunamente per scegliere il contratto da applicare nel caso specifico.

I CCNL tengono conto di diversi fattori, a partire dal settore in cui lavora il dipendente, ed è possibile scegliere tra una grande varietà di tipologie di contratti. Anche all’interno dello stesso settore è possibile individuare moltissimi contratti di tipi diversi.

Questi contratti sono redatti in base a precisi accordi presi tra i sindacati che tutelano il lavoro dei dipendenti e le associazioni dei datori di lavoro, e regolamentano diversi aspetti dello svolgimento del lavoro e dei rapporti tra datore e dipendente, ovvero:

  • tipologia contratto e settore;
  • orario settimanale di lavoro;
  • come funzionano i periodi di infortunio;
  • come funziona il periodo di prova;
  • qual è la retribuzione giornaliera e oraria, casi particolari;
  • speciali indennità;
  • scatti di merito;
  • come funziona il lavoro part-time;
  • come funziona il contratto a tempo determinato;
  • erogazione di tredicesima e eventuale quattordicesima;
  • come gestire ferie, permessi e malattia;
  • come gestire gli straordinari;
  • maggiorazioni e altre informazioni.

Queste informazioni sono utili sia al datore di lavoro che al lavoratore per regolamentare il rapporto di lavoro, per cui il datore deve scegliere il contratto più consono alla situazione specifica.

Come funzionano i CCNL
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Il CCNL è obbligatorio?

Una domanda che può sorgere ad un datore di lavoro che si appresta ad assumere riguarda l’obbligatorietà del CCNL. Ovvero, è sempre obbligatorio applicarlo? Anche se tendenzialmente è preferibile applicare questi contratti, non sono sempre obbligatori.

Sono obbligatori solamente in alcuni casi specifici, cioè quando il datore di lavoro risulta iscritto ad una associazione di datori di lavoro, come Confcommercio o Confindustria. L’adesione ai CCNL in questi casi è automatica.

Se invece il datore di lavoro non è iscritto ad una di queste associazioni, non è tenuto ad applicare il CCNL. Tuttavia anche in questo caso alcuni obblighi si applicano sempre, come le norme che regolano le retribuzioni minime dei dipendenti. In questo caso è necessario sempre fare riferimento al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro.

Questo perché in ogni caso il datore di lavoro è tenuto a rispettare gli obblighi di legge stabiliti in base all’articolo 36 della Costituzione. Anche se non è obbligatorio il CCNL, seguire le sue regole retributive è necessario quando si assume personale.

Esempi di CCNL in Italia

Vediamo una lista di possibili Contratti Collettivi Nazionali del lavoro tra cui i datori possono scegliere:

  • CCNL Alimentari;
  • CCNL Alimentari Industria;
  • CCNL Commercio Terziario;
  • CCNL Impianti Sportivi e Attività Sportive;
  • CCNL Metalmeccanico Artigianato;
  • CCNL Multiservizi;
  • CCNL Trasporti;
  • CCNL Turismo.

Questi sono solo alcuni dei Contratti nazionali tra cui è possibile scegliere, e all’interno dello stesso settore se ne possono trovare anche di diversi e più specifici. Per prima cosa, per scegliere quello da applicare è necessario individuare qual è l’area di competenza dell’impresa, il settore in cui si muove e i servizi o beni che produce o vende, anche tramite la scelta del Codice Ateco per la Partita IVA.

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Come scegliere il CCNL più adatto

Per scegliere il CCNL più adatto è consigliato rivolgersi ad un professionista esperto, o un intermediario. La scelta parte dal settore in cui opera l’azienda, con le specifiche caratteristiche del lavoro del dipendente.

Il codice Ateco in cui si muove l’impresa è il principale dato di cui tenere conto quando si deve scegliere il CCNL specifico per i propri dipendenti. Se l’attività ha più codici Ateco, si deve tenere presente che potrebbe essere necessario l’impiego di diversi contratti collettivi del lavoro per diverse aree del personale, in base all’area specifica.

Molti dei principali CCNL indicano nel regolamento quali sono i codici Ateco a cui sono rivolti, tuttavia non sempre la scelta è così semplice e immediata. Bisogna prestare attenzione alla categoria professionale specifica in cui ci si muove. Il datore di lavoro può comunque chiedere il supporto a professionisti del settore, in grado di consigliare il contratto più adatto nel caso specifico.

Ci sono realtà per cui è molto semplice individuare il contratto più adatto, mentre in altri casi può essere più complesso: pensiamo ad esempio alle professioni emergenti, come quelle digitali. I fattori da considerare per la scelta quindi sono:

  • codice o codici Ateco della Partita Iva dell’impresa;
  • area professionale in cui opera l’impresa;
  • area professionale in cui opera il lavoratore;
  • specifiche informazioni presenti nei CCNL;
  • valutare la consulenza di un professionista.

Va considerato che esiste una precisa gerarchia per l’efficacia di tali contratti per i lavoratori. Al primo gradino si trova la Costituzione, successivamente le leggi nazionali, che confluiscono poi nei vari CCNL, e infine i contratti individuali di lavoro.

Quanto dura un CCNL

Quanto dura un CCNL

Qual è la durata di validità di un CCNL? Secondo la legge la durata è di tre anni, e a questa scadenza il contratto non è più vincolante come in precedenza. Tuttavia rimane l’obbligo per il datore di lavoro di rispettare le regole che riguardano la retribuzione, contenute sul contratto.

Generalmente il rinnovo di questo tipo di contratti viene svolto tre mesi prima della loro naturale scadenza, per cui possono essere rivalutati i contenuti dal dibattito tra sindacati e associazioni dei datori di lavoro.

In questi tre mesi non è possibile per le rappresentanze indire manifestazioni, scioperi o utilizzare altre forme di lotta sindacale. Il rinnovo dei contratti tiene conto delle proposte delle diverse rappresentanze, ed è stabilito un periodo massimo per le trattative, di sette mesi.

Se il CCNL cambia, il datore di lavoro può decidere di recedere da questo tipo di contratto, ma dovrà poi aderire ad un altro, più in linea con le esigenze dell’impresa. Recedere da questo contratto senza una causa non è invece possibile.

CCNL – Domande frequenti

Cos’è il CCNL?

Si tratta del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, che regolamenta i rapporti tra datori di lavoro e dipendenti. Ecco come funziona.

Quali sono in Italia i principali CCNL?

Ci sono diversi CCNL, tra cui quello per il commercio, per il turismo, l’agricoltura, il settore farmaceutico, e così via per i diversi settori.

Quanto dura un CCNL?

Ogni CCNL ha durata di tre anni, e poi può essere rinnovato da un accordo tra le organizzazioni sindacali e le associazioni di datori di lavoro.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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