Tredicesima: come funziona e cosa comporta per le imprese

Quando deve essere pagata la tredicesima? Ma soprattutto come funziona e cosa comporta per le aziende? Scopriamolo insieme.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Tredicesima imprese
  • Entro il 25 dicembre i datori di lavoro o sostituti di imposta devono erogare la tredicesima.
  • Il calendario di erogazione è differente per i diversi lavoratori in base al CCNL di riferimento e alcuni ricevono anche la quattordicesima mensilità.
  • Per il 2023 viene previsto un bonus tredicesima per chi riceve una pensione minima.

Nel corso del mese di dicembre arriverà la tredicesima. Questa mensilità retributiva aggiuntiva coinvolge i lavoratori dipendenti in base al CCNL di riferimento, ma anche i pensionati.

I primi, in ordine cronologico, a riceverla, saranno i pensionati, che la incasseranno a partire dal primo giorno del mese di dicembre. I dipendenti pubblici e privati, invece, la riceveranno nel corso delle settimane successive.

Escludendo i pensionati, non c’è una data unica per il pagamento della tredicesima: i tempi possono variare da azienda ad azienda. Il calendario risulta differenziato per i lavoratori: ci sarà chi la riceve prima e chi la riceve in un secondo momento.

Tredicesima, quando viene pagata

La tredicesima, sostanzialmente, è una gratifica natalizia. È una somma che deve entrare nella disponibilità del lavoratore entro il giorno di Natale. Quindi entro il 25 dicembre.

Oltre a questa certezza, non vi è alcuna regola che imponga una data precisa universale entro la quale debba essere pagata. L’unico riferimento è che questa gratifica consiste in una mensilità aggiuntiva, per i contratti per cui è prevista, che debba essere riconosciuta in occasione delle feste natalizie.

Per i dipendenti statali, a differenza di quanto avviene nel settore privato, il pagamento della tredicesima avviene in una data fissa. Le regole, in questo caso, sono state disciplinate dall’allegato 1 del Decreto Legge n. 350/20011.

Questo decreto ha fissato nella prima metà del mese la data entro la quale deve essere corrisposta la gratifica natalizia per i dipendenti pubblici. In questo caso la gratifica viene corrisposta con le seguenti scadenze:

  • 14 dicembre 2023: insegnanti delle scuole materne ed elementari;
  • 15 dicembre 2023: personale amministrato dalle direzioni provinciali del Tesoro con ruoli di spesa fissa;
  • 16 dicembre 2023: personale insegnante supplente temporaneo e per gli altri dipendenti pubblici.
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Come calcolare la tredicesima

La tredicesima mensilità, come abbiamo visto, è una sorta di gratifica natalizia. A tutti gli effetti consiste nella tredicesima parte dell’intera retribuzione annua. Questa somma matura anche quando ci sono delle assenze per malattie o infortuni sul lavoro. Non viene condizionata da un’eventuale maternità.

Per sapere a quanto ammonta la tredicesima è sufficiente fare un calcolo:

Retribuzione mensile X Mesi lavorati / 12 = Importo tredicesima

Sono esclusi dalla tredicesima i lavoratori straordinari discontinui e coloro che svolgono un lavoro notturno e festivo. Non vengono conteggiate ai fini della gratifica le indennità per ferie non godute, le somme una tantum ed i rimborsi spese.

La tredicesima deve essere pagata direttamente dal datore di lavoro, o dal sostituto di imposta, che deve effettivamente calcolarla come una percentuale sulla retribuzione mensile versata. Deve, inoltre, includerla nel calcolo del TFR.

Calcolo tredicesima

Per quanto riguarda le assenze dal lavoro, alcune sono utili per la maturazione della tredicesima, altre invece non ne comportano la maturazione. In caso affermativo, intervengano al versamento enti come INPS e INAIL.

Il datore di lavoro dovrà applicare le percentuali previste dalla normativa, perché le quote versate ai lavoratori non sono soggette ai contributi previdenziali. Nel dettaglio devono essere applicate le seguenti aliquote:

  • aziende con meno di 15 dipendenti si applica il 1,101201%;
  • con più di 15 dipendenti invece è 1,104851%;
  • per gli apprendisti l’1,062022%.

Tredicesima per lavoratori part-time e colf

La tredicesima spetta anche ai lavoratori part time. In questo caso l’importo che spetta viene determinato dalla busta paga, ovvero dal numero di ore effettivamente lavorate.

Ricordiamo che la tredicesima può essere erogata solamente nel caso in cui il lavoratore abbia svolto almeno 15 giornate di lavoro.

Lo stesso ragionamento vale per colf e badanti. Nel caso in cui le ore risultino distribuite in più luoghi di lavoro e per più datori di lavoro, si ha comunque il diritto ad ottenere la tredicesima. Il calcolo deve essere effettuato seguendo lo stesso schema previsto per i lavoratori part time.

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Come si matura la tredicesima

Gli strumenti necessari ed indispensabili per procedere con il calcolo della tredicesima sono i seguenti:

  • premi di produttività annuali;
  • indennità per maneggio denaro;
  • straordinari forfetizzati o continuativi;
  • super minimo;
  • assegno ad personam;
  • provvigioni;
  • cottimo;
  • indennità sostitutiva di mensa.

La tredicesima non matura per assenze non utili del lavoratore, come:

  • congedo parentale;
  • malattia e infortunio oltre il periodo previsto dal contratto;
  • malattia bambino;
  • congedo straordinario biennale;
  • congedo per gravi e documentati motivi familiari;
  • sospensione dal lavoro per provvedimento disciplinare;
  • assenze e permessi non giustificati.

Bonus tredicesima per le pensioni

Anche i pensionati ricevono la tredicesima mensilità, che gli viene corrisposta dall’INPS. Quest’anno chi riceve una pensione minima si vedrà accreditare degli importi superiori: si tratta del bonus tredicesima, che equivale a 154,94 euro in più.

Questa somma verrà accreditata a dicembre a coloro che percepiscono una pensione minima, ovvero che durante l’anno 2023 non abbiano ricevuto più di 7.327,32 euro.

L’aumento non sarà previsto per chi riceve invece delle indennità da particolari trattamenti assistenziali, come gli assegni sociali o le pensioni sociali, oppure le somme destinate agli invalidi civili. Sono escluse anche le pensioni erogate agli ex lavoratori dipendenti di enti creditizi, ex dirigenti di azienda e tutti coloro che ricevono sostegni diversi dalla pensione.

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Tredicesima detassata: tutte le novità

Da diverse settimane si parla della possibilità di detassare la tredicesima mensilità erogata ai lavoratori dipendenti. Tuttavia secondo le ultime bozze del testo della manovra 2024, questo intervento non ci sarà, per il 2023. Si moltiplicano i dubbi sulla sua introduzione per il prossimo anno.

L’ipotesi era stata presa in considerazione con la riforma fiscale, con la prospettiva di detassare anche altre somme che le imprese corrispondono ai lavoratori, come i premi di produttività. Tuttavia, a causa dei costi elevati di questi interventi, si è deciso di non introdurli.

Si attende di sapere se il governo deciderà di riproporre nuovamente questo intervento, per il prossimo anno. Quello che è certo è che la detassazione per il 2023 non ci sarà.

Cosa comporta per le imprese la tredicesima nel 2023

Bisogna considerare che per le imprese la tredicesima mensilità rientra nei costi da sostenere per i propri lavoratori dipendenti. Le aziende infatti sostengono diverse spese per i lavoratori, non solo quelle dedicate agli stipendi netti.

Le imprese infatti versano le tasse e i contributi per ogni lavoratore assunto, le tredicesime, in alcuni casi le quattordicesime e possono scegliere di erogare diversi benefit. Inoltre le aziende devono accantonare le somme destinate al TFR, il Trattamento di Fine Rapporto. A questi costi si aggiungono quelli per le eventuali assicurazioni.

I costi sostenuti dalle imprese per i dipendenti sono molteplici e possono comportare diverse difficoltà in un momento storico come quello attuale, in cui l’inflazione è ancora alta.

Tredicesima – Domande frequenti

Entro quando deve essere pagata la gratifica natalizia?

La normativa non prevede una data fissa, ma deve essere nella disponibilità dei lavoratori entro il 25 dicembre. Ecco tutte le informazioni sulla tredicesima.

A quanto ammonta la tredicesima?

Il calcolo per conoscere l’importo che deve essere erogato è molto semplice: basta moltiplicare per i mesi lavorati la retribuzione mensile e dividere per dodici.

La tredicesima spetta di diritto a tutti i lavoratori dipendenti?

Sì, anche a quelli che lavorano part time, alle colf e alle badanti. Ecco come funziona e come il datore di lavoro deve effettuare il calcolo.

  1. Allegato 1 Decreto Legge 350/2001, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it ↩︎
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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 20 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

2 risposte a “Tredicesima: come funziona e cosa comporta per le imprese”

  1. Avatar Samanta
    Samanta

    Buongiorno, chissa se qualcuno può darmi una mano, se la busta paga al datore di lavoro costa più o meno il doppio, per la tredicesima è uguale? Per il datore di lavoro è un costo doppio?
    Grazie

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buongiorno,
      la tredicesima mensilità è una mensilità aggiuntiva Il datore di lavoro nel mese di dicembre sostiene un costo doppio rispetto alle normali mensilità. La tredicesima è calcolata proporzionalmente al numero di mesi lavorati durante l’anno solare e in base all’ammontare dello stipendio fisso del lavoratore.
      Grazie per averci scritto

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