Dazi Trump al 50% su acciaio e alluminio, che impatto avranno sulle aziende italiane

Trump ha confermato l'innalzamento dei dazi su acciaio e alluminio, per cui verrà coinvolta anche l'Italia. Le conseguenze.

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Non si ferma la corsa ai dazi dell’amministrazione Trump, per cui viene innalzata la percentuale di tassazione su acciaio e alluminio importati negli USA dagli altri paesi, passando dal 25% al 50%. Una percentuale elevata che limiterà l’acquisto di questi materiali dall’estero per soggetti americani, ma che impatterà anche sul commercio internazionale e sull’economia degli altri paesi.

Questa decisione è stata approvata alle ore 6:00 italiane, raddoppiando di fatto le tasse per le esportazioni in America, per tutti i paesi del mondo. Il provvedimento colpisce anche l’Europa e l’Italia, dove, va ricordato, è ancora attiva la sospensione momentanea dei dazi reciproci fino al 9 luglio 2025.

Dazi raddoppiati su acciaio e alluminio: le motivazioni

I dazi su acciaio e alluminio vengono di fatto raddoppiati: la decisione di aumentarli al 25% era arrivata a marzo, ma ora sono nuovamente al centro dell’attenzione del presidente Trump, con percentuale al 50%. Ma perché proprio su questi materiali sono aumentati i dazi in modo esponenziale?

La motivazione sta nella politica economica del presidente, che mira a incentivare la produzione e l’acquisto di questi materiali direttamente in territorio USA, disincentivando di contro le importazioni. L’intenzione è quella di contrastare la produzione a basso costo proveniente da altri paesi del mondo, pericolosa per la sostenibilità delle industrie situate in America.

L’obiettivo quindi è di rafforzare il comparto industriale dell’acciaio e dell’alluminio in territorio USA, andando a introdurre sostanziali svantaggi a chi importa dall’estero. Una strategia di chiusura che per molti economisti potrebbe portare ad un effetto opposto, dato che le aziende americane difficilmente potrebbero coprire il fabbisogno di questo materiale senza ricorrere alle importazioni.

La guerra commerciale dei dazi quindi continua, rendendo instabili gli scambi internazionali che riguardano soprattutto questi materiali, largamente utilizzati da diversi settori: automotive, industria in generale, edilizia, trasporti, imballaggi, elettronica e così via.

Dazi Trump: l’effetto sulle aziende italiane

I dazi al 50% su acciaio e alluminio vanno a colpire tutti i paesi del mondo, inclusa l’Italia. Al momento viene lasciato fuori il Regno Unito, per cui era in vigore un accordo precedente. Mentre alcuni stati, come la Corea del Sud, sono pronti a siglare nuovi accordi, non si esclude la possibilità, soprattutto da parte dell’Europa, che vengano imposti dazi a contrappeso sui prodotti importati dagli USA.

Per ciò che riguarda l’Italia, allo stesso modo degli altri paesi è coinvolta dalle pesanti tariffe intorno all’export. Tutti i dazi imposti o annunciati da Trump infatti impatterebbero sul Made in Italy e in generale sulle vendite verso gli USA. Va tenuto presente che solo nel 2024 il valore dell’esportazione in America del bel paese è stato di 64.708,78 milioni di euro.

Le aziende dovranno quindi tenere conto dei nuovi dazi nell’apporre i prezzi ai prodotti esportati, scegliendo altri paesi dove focalizzarsi o cambiando strategia. Bankitalia di recente ha messo in guardia dai dazi, rilevando come questi avranno un impatto considerevole su tutto il PIL mondiale.

Per ciò che riguarda acciaio e alluminio, l’Italia esporta largamente negli USA, per cui le industrie del settore verrebbero coinvolte dai nuovi dazi: si parla di un giro d’affari di alcuni miliardi di dollari.

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