L’inflazione sale in Europa e con lei i timori per l’aumento dei tassi di interesse. Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della BCE, conferma questa possibilità: l’incremento dovrebbe arrivare già a partire dalle prossime settimane. Dopo due mesi di stabilità, il costo di mutui e prestiti potrebbe quindi salire di nuovo.
Cosa significa per i mutui e per i prestiti
Se i tassi di riferimento salgono, anche i mutui variabili (o quelli con revisione periodica) diventano più costosi. Le rate mensili potrebbero quindi aumentare, rendendo più caro il costo del debito. Anche i finanziamenti concessi da banche e istituti di credito potrebbero vedere un incremento dei tassi applicati, disincentivando nuovi prestiti o rendendo più oneroso il ricorso al credito.
In generale, un aumento del costo del denaro rende meno attraenti gli investimenti basati su indebitamento, sia da parte di famiglie che di imprese, con possibili riflessi su consumo, investimenti e crescita economica. Chi vuole quindi richiedere un mutuo o rifinanziare un debito, potrebbe trovarsi ad affrontare condizioni più onerose rispetto a pochi mesi fa, con rate sensibilmente più alte rispetto al periodo dei tassi bassi.
Perché la BCE sta pensando di alzare i tassi di interesse
Come spiegato da Schnabel in una recente intervista, la valutazione dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea è connessa allo stato di salute dell’economia. L’economia europea, negli ultimi mesi, ha retto infatti a tensioni commerciali globali, guerre tariffarie e politiche, dimostrando una resilienza maggiore del previsto. E questa solidità economica, inevitabilmente, influenza la valutazione dei tassi. Ovvero, se l’economia è robusta, mantenere i tassi troppo bassi (o abbassarli ulteriormente) rischia di configurarsi come una politica monetaria troppo espansiva. Da qui, la necessità di adeguarli, alzandoli ulteriormente.
Inoltre, secondo gli analisti, la probabilità che in futuro l’inflazione aumenti è maggiore della probabilità che diminuisca. Per questo motivo, mentre in precedenza alcuni membri della BCE consideravano i tassi adeguati contro la spinta inflazionistica, ora mantenerli bassi potrebbe tradursi in una politica monetaria troppo espansiva. Con il rischio di erode il valore reale della moneta e il potere di acquisto delle famiglie.










Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it