Resto al Sud: come funziona e quanto costa aprire una pratica

Come funzionano i contributi a fondo perduto di Resto al Sud? E quanto costa aprire una pratica? Lo scopriamo in questo articolo.

revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Resto al Sud
  • I contributi Resto al Sud incentivano la nascita di nuove imprese nelle regioni del sud Italia.
  • I finanziamenti possono essere richiesti dagli under 56 residenti in una delle regioni del sud.
  • Per ottenere i contributi è necessario presentare apposita domanda.

Attraverso i contributi dell’iniziativa Resto al Sud, il legislatore ha voluto incentivare la nascita di nuove imprese nel Centro Italia e nel Mezzogiorno. Per promuovere le attività imprenditoriali sono previsti contributi economici fino a 200.000 euro.

Questi contributi possono essere richiesti da soggetti che abbiano non più di 55 anni, e sono riservati a quanti vogliano scommettere sui territori dimenticati del nostro paese.

Ma cerchiamo di scoprire meglio cosa si nasconde dietro a Resto al Sud 2022: quali sono le imprese che ne possono fare richiesta, quali sono i requisiti necessari per accedervi e come si deve presentare la domanda. Vediamo anche quali sono i costi, che devono essere sostenuti per partecipare al bando.

Resto al Sud: una misura che compie cinque anni

Ad introdurre gli incentivi legati a Resto al Sud è stato il Decreto Legge n. 91 del 20 giugno 2017, che ha voluto esplicitamente creare una serie di interventi mirati a promuovere e a favorire la crescita economica nel Mezzogiorno.

Uno dei punti di forza di questo progetto è quello di prevedere una serie di azioni, il cui scopo è quello di sostenere la nascita e la crescita di imprese nel Sud Italia. Ma non solo: l’intenzione è anche quella di favorire l’imprenditoria giovanile, grazie ai contributi economici, che in parte saranno a fondo perduto. Sarà direttamente Invitalia S.p.A. a gestire tutti i finanziamenti della misura.

Attualmente i fondi disponibili per questa misura sono di 1 miliardo e 250 milioni di euro, e non ci cono particolari scadenze per parteciparvi. Tuttavia vanno rispettati alcuni requisiti che vedremo tra poco.

Accedere a Resto al Sud
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Chi può chiedere i contributi di Resto al Sud

Dal 2017 ad oggi, attraverso alcuni interventi normativi del 2019 e del 2021, la misura è stata estesa a più beneficiari. E sono stati anche allargati i territori, nei quali può essere richiesta. Diamo un’occhiata a quelle che sono le novità più rilevanti:

  • beneficiari: grazie alla Legge di Bilancio 2021 è stata allargata la platea di quanti possono richiedere i contributi. Adesso possono aderirvi anche quanti hanno compiuto i 55 anni. In un primo momento, la misura era rivolta unicamente a chi avesse un’età compresa tra i 18 ed i 35 anni, per poi permettere anche agli under 46 di accedervi, insieme ai liberi professionisti. Adesso potranno aderirvi quanti hanno meno di 56 anni;
  • cratere sismico: la possibilità di accedere a Resto al Sud è stata estesa anche ai territori del cratere sismico;
  • commercio ed isole minori: un ulteriore passo avanti è stato compiuto con la possibilità di accedere alla misura anche per le attività commerciali e quelle presenti nelle isole minori del Centro-Nord Italia.

Potranno accedere, quindi, alla misura Resto al Sud i residenti dei seguenti territori:

  • Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
  • comuni del cratere sismico situati in Lazio, Marche e Umbria;
  • isole minori marine;
  • isole lagunari e lacustri.

Resto al Sud: i requisiti per accedervi

Vediamo quali sono i requisiti per poter accedere ai contributi economici previsti per Resto al Sud. I richiedenti devono rispettare le seguenti caratteristiche:

  • avere un’età compresa tra i 18 ed i 55 anni;
  • essere residenti nei territori che sono stati elencati in precedenza. In alternativa vi si dovranno trasferire entro 60 giorni dal momento in cui la richiesta di finanziamento è stata accolta;
  • non avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
  • non devono essere titolari di un’altra attività in esercizio;
  • se sono dei liberi professionisti, non devono risultare titolari di una Partita Iva nel corso dei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda, per un’attività analoga a quella per la quale richiedono le agevolazioni;
  • nel corso degli ultimi tre anni i richiedenti non devono risultare beneficiari di altre misure a favore dell’autoimprenditorialità.

Nel caso in cui a fare la richiesta dei contributi sia una società già costituita, la sua costituzione deve essere avvenuta successivamente al 21 giugno 2017. Nel caso in cui ci sia una società costituenda, la sua apertura deve avvenire entro 60 giorni dall’esito positivo dell’istruttoria. Inoltre possono accedervi anche i liberi professionisti che non sono stati titolari di Partita Iva nei 12 mesi precedenti per svolgere una attività analoga.

Incentivi Resto al Sud
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Attività finanziabili dagli incentivi

Gli interessati a richiedere i contributi, devono necessariamente fare riferimento ad una attività che rientra nei seguenti settori:

  • commercio;
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • turismo;
  • attività libero professionali;
  • attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura.

Le attività agricole e qualsiasi attività commerciale, sia quelle al dettaglio che quelle all’ingrosso, sono escluse dalla possibilità di chiedere i contributi.

Resto al sud: i costi coperti

Grazie ai fondi ottenuti con Resto al Sud è possibile coprire le spese per:

  • (fino al 30%) ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili;
  • macchinari ed attrezzature;
  • informatica;
  • telecomunicazione
  • (fino al 20%) spese di gestione, come materie prime e materiale di consumo.

I contributi ottenibili con Resto al Sud permettono di coprire fino al 100% delle spese sostenute (eccetto dove indicato diversamente), fino ad un importo massimo di 50.000 euro per ogni singolo richiedente.

La cifra può lievitare a 200.000 se a richiedere il contributo sono delle società composte da quattro soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un unico soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro.

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Quanto costa aprire una pratica Resto al Sud

Per poter presentare la richiesta dei contributi per resto al Sud è necessario realizzare un business plan, compilare una serie di documenti e presentare direttamente la domanda ad Invitalia. Sarà necessario prepararsi anche al colloquio. 

Fermo restando che quanti abbiano interesse a presentare la domanda lo possono fare in totale autonomia, una delle strade per riuscire a presentare tutta la documentazione nel modo migliore è quella di appoggiarsi a dei professionisti. In questo caso sarà necessario preventivare dei costi per questa consulenza, che possono arrivare anche a 1.200 euro.

Per presentare la domanda di accesso ai contributi, dovrai indicare che tutti i requisiti sono rispettati per l’accesso, in base al funzionamento della misura.

Resto al Sud – Domande frequenti

Chi può richiedere i contributi previsti da Resto al Sud?

Tutti i cittadini Italiani, abitanti nel Mezzogiorno e nelle Isole, che abbiano un’età compresa tra i 18 ed i 55 anni possono chiedere l’accesso ai contributi previsti da Resto al Sud. Scopri come, qui.

Quali costi vengono coperti da Resto al Sud?

Tra i principali costi che possono essere coperti dalla misura, ci sono quelli per i macchinari e la ristrutturazione degli immobili. Scopri di più nell’articolo.

Quanto costa aprire una pratica con Resto al Sud?

Il costo per aprire una pratica per richiedere gli incentivi di “Resto al Sud” può arrivare anche a più di 1.200 euro, per appoggiarsi ad un professionista.

Autore
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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.
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dottore commercialista giovanni emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 1 Luglio 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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