- L’Ue propone la registrazione unificata dell’Iva a livello europeo.
- La nuova misura permetterà di far risparmiare 8,7 miliardi di euro alle PMI.
- Allo studio anche l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria a livello europeo.
Registrazione unificata dell’Iva in tutta l’Unione europea: è questa la proposta lanciata dalla Commissione Europea. L’ipotesi al vaglio è quella di basarsi sul modello, che oggi è già esistente ed operativo, utilizzato dalle società di acquisti online.
A spiegare in cosa consista la proposta di una registrazione unificata dell’Iva ci ha pensato Paolo Gentiloni, Commissario Europeo all’Economia, il quale ha sottolineato che molte imprese si ritrovano in difficoltà nel vendere i propri prodotti ai consumatori in più paesi membri.
Questo perché sono bloccati da vari ostacoli amministrativi e di conformità, nel momento in cui devono procedere alla registrazione Iva separatamente in ogni paese.
Iva, come cambiano le operazioni
Gentiloni ha sottolineato che l’intenzione è quella di estendere il nuovo sistema online già di successo per l’Iva sul commercio elettronico, che è entrato in vigore in modo massiccio nel corso del 2021, alle altre imprese, le quali hanno intenzione di vendere i propri prodotti ed i propri servizi ai consumatori europei.
Gentiloni ha poi spiegato che la proposta permetterà, ad un numero maggiore di imprese, di registrarsi una volta soltanto ai fini Iva e, quindi, di poter svolgere la propria attività in tutta l’Unione europea. I diretti interessati, in questo modo, avranno la possibilità di adempiere ai propri obblighi Iva attraverso un unico portale online.
Questo permetterà, soprattutto alle piccole e medie imprese, di risparmiare, nel corso dei prossimi dieci anni, qualcosa come 8,7 miliardi di euro.
Oggi come oggi, le aziende, che hanno intenzione di vendere i propri prodotti in un paese dell’Unione Europea diverso dal proprio, sono tenute a registrarsi in questi paesi ai fini dell’Iva.
La stessa procedura deve essere effettuata dalle imprese che hanno intenzione di trasferire le scorte in un altro paese europeo per immagazzinarle. Queste operazioni richiedono tempo e denaro: la spesa minima da affrontare per ogni stato membro è di 1.200 euro.
Stiamo parlando di un costo difficilmente sostenibile dalle piccole e medie imprese e dalle start-up. Ma soprattutto per le aziende che hanno intenzione di crescere.
Ampliare lo sportello unico, darà la possibilità alle imprese di adempiere agli obblighi Iva utilizzando un unico portale online, disponibile in un’unica lingua. Questo nuovo meccanismo, inoltre, permette alle piattaforme online di riscuotere l’Iva per le vendite effettuate attraverso il loro canale.
La riscossione avverrà tramite le piattaforme degli operatori commerciali stabiliti nell’Unione Europea, provvedendo, in questo modo, a semplificare ulteriormente gli obblighi dei diretti interessati.
La gestione delle scorte
Nel momento in cui le imprese dovessero avere delle scorte in un altro paese dell’Unione Europea, sarà possibile vendere i propri prodotti ad un’altra impresa presente nel paese in questione.
L’azienda destinataria dei prodotti provvederà a contabilizzare l’Iva in quello Stato, utilizzando il meccanismo inverso, senza che il fornitore sia obbligato a registrarsi separatamente per la gestione dell’Iva.
In questo momento, le imprese che si trovano in questa particolare situazione, sono obbligate a registrarsi ai fini Iva negli altri stati membri, solo per riuscire a vendere le proprie scorte ad un’altra impresa.
Saranno, ovviamente, poi le amministrazioni finanziarie nazionali a dover accettare l’applicazione del meccanismo dell’inversione contabile, nel momento in cui ci sia un fornitore che non è stabilito nello Stato membro nel quale l’Iva teoricamente è dovuta, e nel quale stia effettuando delle cessioni di beni a persone identificare ai fini Iva.
Iva tracciata con la fatturazione elettronica
All’orizzonte spunta anche l’ipotesi della fatturazione elettronica europea: ogni transazione intracomunitaria, che abbia come oggetto dei beni, deve essere accompagnata da una e-fattura, che dovrà essere trasmessa attraverso una banca dati europea. Queste nuove regole sono molto importanti perché, come ha sottolineato lo stesso Gentiloni:
“gli attuali obblighi di comunicazione dell’Iva sono obsoleti, frammentari e insufficienti per consentire agli Stati membri di contrastare efficacemente le frodi penali in materia di Iva. Questo tipo di frode è possibile perché l’attuale dichiarazione Iva è semplicemente troppo lenta perché gli Stati membri possano tenere il passo con il commercio intra-Ue, con informazioni che a volte arrivano mesi dopo una transazione.”
Il nuovo sistema di fatturazione elettronica permetterà agli stati membri di recuperare qualcosa come 11 miliardi di euro di entrate nel corso dei prossimi dieci anni.
Registrazione Iva unificata – Domande frequenti
Per il momento è solo una proposta e non vi è alcun obbligo. È necessario attendere che la proposta diventi una legge europea.
Tutte le aziende, grandi o piccole. Per le PMI comporterà un risparmio di almeno 8,7 miliardi di euro nel corso dei prossimi dieci anni.
È molto probabile, dato che la Commissione Europea sembra intenzionata a muoversi per la sua introduzione. Ecco come funzionerebbe.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista