Psicologo di base, legge bloccata per mancanza di fondi ma alcune Regioni non attendono: novità 2026

Mancano almeno 90 milioni di euro all'appello, per questo la legge per l'istituzione dello psicologo di base è bloccata in Parlamento. Possibili novità dal 2026.

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psicologo di base legge bloccata
  • Ad oggi sono undici le Regioni italiane che hanno attivato il servizio dello psicologo di base o per il quale è in atto la fase di implementazione. Urge l’uniformazione e la regolamentazione a livello nazionale.
  • Il punto è che la proposta di legge è pronta in commissione parlamentare ma non c’è una copertura finanziaria sufficiente per avviare e garantire il servizio.
  • Ipotizzando un’approvazione in bilancio per la fine del 2025, bisognerebbe attendere che le case di comunità siano pronte e quindi partire in maniera effettiva dal 2026 in poi.

La richiesta da parte di coloro che chiedono un aiuto psicologico è in aumento: tra il 2020 (dopo lo scoppio della pandemia) e il 2024, si è registrato un +10%, passando dal 29% dei richiedenti all’attuale 39%. Lo confermano i dati della ricerca “Il lavoro psicologico, la vita di chi lo svolge e le speranze di chi lo cerca1“, commissionata dall’Enpap.

E sono circa 5 milioni le persone2 che vorrebbero intraprendere un percorso terapeutico e ottenere un sostegno psicologico ma non possono permetterselo, da un punto di vista economico.

Il punto è che la proposta di legge è pronta in commissione parlamentare ma il ministero della Salute non può dare il via all’approvazione, in quanto al momento non c’è una copertura finanziaria sufficiente per avviare e garantire il servizio. Intanto, alcune Regioni provvedono da sé.

Psicologo di base, la legge è in attesa di copertura finanziaria

La figura dello psicologo di base andrebbe ad affiancare quella del medico di base e del pediatra di base. Si tratta dunque di un professionista (per la precisione, dello psicologo dell’assistenza primaria) che andrebbe a lavorare in collaborazione con il sistema sanitario nazionale (SSN) per garantire un primo intervento psicologico, laddove medico di famiglia, pediatra di base o altri specialisti lo ritengano opportuno.

La proposta di legge in realtà è ferma dallo scorso novembre 2023 presso la commissione affari sociali della Camera, nell’attesa che si stanzino i fondi necessari per l’attuazione del servizio. Si stima che occorrano 90 milioni di euro per finanziare inizialmente la misura.

A onor del vero, non si tratta di una necessità formalizzata solo a seguito dello scoppio della pandemia. Infatti, già quindici anni fa, nel 2010 con in carica il quarto governo Berlusconi, si depositò proprio una proposta simile a quella attuale. 

Rimasta senza seguito nella discussione, a più riprese negli anni le varie forze politiche in campo hanno avanzato le proprie proposte, che sono state poi unificate in un unico testo proprio a novembre 2023. Da allora, nonostante i deputati abbiamo presentato vari emendamenti, il procedimento di esame si è bloccato, perché il governo non può assicurare la copertura finanziaria del provvedimento.

Quando ci sarà lo psicologo di base

In virtù di queste motivazioni, non è dunque possibile stabilire una data certa a oggi. Sbloccare l’impasse significa innanzitutto trovare i fondi necessari da stanziare in occasione dell’approvazione della nuova legge di bilancio annuale, per poi riprendere in mano il testo da approvare in via definitiva, tra Camera e Senato.

Ipotizzando un’approvazione in bilancio per la fine del 2025, bisognerebbe attendere che le case di comunità siano pronte e quindi partire in maniera effettiva dal 2026 in poi.

L’istituzione della figura dello psicologo di base ha carattere di urgenza, secondo l’ordine degli psicologi, anche alla luce del fatto che alcune regioni hanno deciso autonomamente di procedere in tal senso e quindi urge l’uniformazione e una regolamentazione, a livello nazionale.

Pionieri nell’approvazione di una legge regionale in merito, sono state Puglia e Campania già nel 2020, prevedendo l’implementazione di tale servizio presso le aziende sanitarie locali.

A oggi sono undici le Regioni italiane (Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) che hanno attivato il servizio dello psicologo di base

Chi potrà usufruire dello psicologo di base

Come avviene per il medico di famiglia o il pediatra di base, ogni cittadino avrebbe diritto a usufruire di consulenze e di colloqui gratuiti, grazie allo psicologo di base.

In tal caso però, la segnalazione dovrebbe arrivare dal medico o dal pediatra, qualora ritengano opportuno che l’adulto, il bambino o l’adolescente in questione, necessiti di un sostegno psicologico, in via preventiva.

L’obiettivo della misura infatti è proprio quello di intercettare col massimo anticipo eventuali criticità da questo punto di vista, in maniera tale da poter prevenire atti estremi o comunque il peggioramento delle condizioni della salute mentale del paziente.

Chi invece decida autonomamente di voler contattare lo psicologo, potrà farlo senza necessità di richiedere la prescrizione medica.

Psicologo di base, i requisiti per i professionisti

Secondo le ipotesi, l’istituzione degli elenchi avverrà a livello regionale. Gli aspiranti psicologi di base, che chiederanno di potersi iscrivere, dovranno possedere i seguenti requisiti:

  • laurea magistrale o specialistica in psicologia;
  • iscrizione all’albo degli psicologi,
  • non essere titolare di assunzione a tempo indeterminato presso una struttura del servizio sanitario nazionale;
  • attestato di abilitazione rilasciato dalla regione dopo la frequenza e il superamento dell’esame finale di un corso annuale.

Lo psicologo di base svolgerà il proprio lavoro all’interno delle case di comunità (Ddl Ciocchetti). Si tratta di strutture adibite all’assistenza sociale e sanitarie, organizzate a livello locale e distribuite sull’intero territorio nazionale.

Nella fattispecie di parla di 1.038 case di comunità finanziate grazie alle risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Ancora in via di definizione, il numero di psicologi di base necessari all’interno di una casa di comunità. La stima presentata nella proposta di legge fa riferimento a uno psicologo di base ogni 4-7 medici di medicina generale o pediatri di libera scelta.

Ogni comunità dovrebbe contarne almeno tre ma a ogni modo la Regione di competenza potrà richiedere eventuali integrazioni.

Al via il bonus psicologo 2025

Risulta approvato e finanziato invece il bonus psicologo per il 2025. Introdotto per la prima volta nel 2022 dal governo Draghi, quale misura temporanea in risposta all’emergenza post-covid 19, di fatto è diventato strutturale, dal momento che il governo Meloni ha continuato a trovare la copertura finanziaria necessaria, nel corso dell’approvazione delle varie leggi di bilancio annuali.

Si tratta di un aiuto economico del valore di 1.500 euro al massimo a richiedente, erogato dall’Inps sulla base della valutazione del reddito Isee, destinato a chi è affetto da disturbi come la depressione o vive in stato di stress, ansia e fragilità.

Senza dubbio si tratta di un contributo importante per chi ha la necessità di preservare la propria salute mentale o il proprio benessere psicologico, considerando anche il fatto che oggigiorno c’è maggiore consapevolezza attorno alla questione e meno vergogna nel richiedere aiuto, da parte di chi ne ha bisogno.

Il punto è che, in assenza di uno psicologo di base, al momento ognuno deve provvedere a proprie spese e sicuramente solo una minoranza  può permettersi di intraprendere un percorso terapeutico privatamente.

Che ben venga l’erogazione del bonus psicologo dunque, che però interviene nel momento in cui il disturbo è già conclamato o comunque sussistono una serie di problematiche accertate.

L’istituzione di una figura professionale quale quella dello psicologo di base invece giocherebbe un ruolo determinante nella prevenzione, potendo contare su equipe mediche multidisciplinari in grado di intercettare situazioni potenzialmente critiche, prima che esplodino.

  1. Il lavoro psicologico, la vita di chi lo svolge e le speranze di chi lo cerca, ENPAP, enpap.it ↩︎
  2. Psicologo di base: 5 milioni di persone hanno bisogno d’aiuto e non possono permetterselo, Consiglio nazionale ordine psicologi, psy.it ↩︎

Autore
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Natalia Piemontese

Giornalista

Giornalista pubblicista, sono laureata con Master in selezione e gestione delle Risorse Umane e specializzata in ricerca attiva del lavoro. Fondatrice dell'Academy di Mamma Che Brand, per l'empowerment femminile e la valorizzazione delle soft skills in particolare dopo la maternità, insegno le competenze digitali che servono per lavorare online.

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