Ivan Lo Bello, figura di spicco dell’imprenditoria siciliana e nazionale, è scomparso all’età di 62 anni a seguito di una lunga malattia. Ex presidente di Confindustria Sicilia, l’ha guidata tra il 2006 e il 2012, distinguendosi per il suo impegno contro la mafia e in particolare promuovendo la lotta contro il pizzo tra le imprese.
Ha ricoperto la carica di vice presidente di Confindustria a livello nazionale con delega all’Educazione, arrivando infine a Unioncamere. Simbolo della lotta alle mafie per la Sicilia e in particolare per Palermo, lascia in eredità il suo messaggio a tutte le imprese.
Addio a Ivan Lo Bello: il suo impegno
Ivan Lo Bello nel tempo ha ricoperto diverse cariche di rilievo nel panorama imprenditoriale siciliano e italiano, a partire da Confindustria Sicilia fino ad arrivare a Unioncamere (dal 2015 al 2028). Tra i suoi traguardi, la nomina a soli 35 anni a consigliere di amministrazione del Banco di Sicilia.
L’imprenditore, nato a Catania nel 1963, ha iniziato la sua carriera a Catania nelle vesti di avvocato, diventando poi presidente dell’azienda a conduzione familiare Lo Bello Fosfovit Srl, specializzata nella produzione di prodotti alimentari per l’infanzia.
Il suo impegno nella lotta contro la mafia è stato chiaro quando nel 2007 ha portato avanti un vero e proprio codice etico che garantiva l’espulsione da Confindustria Sicilia di tutti gli imprenditori che pagavano il pizzo. In questo senso si è fatto promotore di un’imprenditoria pulita, apportando una svolta nel territorio siciliano.
Lo Bello si spegne per malattia all’età di 62 anni lasciando in eredità a tutte le imprese un messaggio di trasparenza e lotta alle mafie, in particolare per le aziende siciliane ma in generale per tutto il paese.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it