Aumenta il numero dei lavoratori autonomi in Italia, ma i giovani lavorano sempre meno: i dati 2025

Il mercato del lavoro mostra segnali di consolidamento e dinamismo, in particolare per quanto riguarda il lavoro indipendente, che continua a crescere. Ma i giovani sono i più penalizzati.

Adv

Numero lavoratori autonomi in aumento in Italia

Secondo l’ultimo report pubblicato dall’ISTAT il 2 dicembre 2025, in Italia il numero di lavoratori autonomi è aumentato. Questo andamento ha contribuito a far aumentare, da settembre a ottobre 2025, anche il tasso di occupazione generale. Ma la crescita non ha coinvolto tutti nello stesso modo: alcune fasce d’età, infatti, risultano essere più penalizzate di altre e, ancora, escluse dal mercato del lavoro.

finom business

Lavoratori autonomi in aumento in Italia

Nel mese di ottobre 2025 i lavoratori autonomi in Italia sono in tutto 5 milioni 227 mila, in aumento sia rispetto al mese precedente, sia rispetto all’anno scorso. Nel dettaglio, a settembre 2025 i lavoratori autonomi erano in tutto 5 milioni 204 mila unità. L’incremento registrato in soli 30 giorni è stato quindi di 23 mila unità. Se si prendono come riferimento gli ultimi 12 mesi, invece, la crescita è stata più marcata. A ottobre 2024, infatti, il numero totale di autonomi ammontava a 5 milioni 104 mila unità. L’incremento registrato nel corso di un anno intero (ottobre 2024 – ottobre 2025) è stato di 123 mila unità.

In questa categoria l’ISTAT fa rientrare coloro che svolgono la propria attività lavorativa senza vincoli formali di subordinazione. Sono cioè imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi, coadiuvanti nell’azienda di un familiare (se prestano lavoro nell’impresa senza il corrispettivo di una retribuzione contrattuale come dipendenti), soci di cooperativa, collaboratori (con e senza progetto) e prestatori d’opera occasionali.

Grazie anche all’aumento dei lavoratori indipendenti, il numero totale di occupati in Italia è salito in un anno a 224 mila. Tuttavia, c’è da dire che i lavoratori dipendenti permanenti hanno contribuito maggiormente a questa crescita, registrando un aumento numericamente superiore (+288 mila).

wallester business

Cala il numero dei disoccupati, ma resta stabile quello degli attivi

A ottobre 2025 l’ISTAT ha registrato anche una diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6% (in flessione di 0,2 punti percentuali su base mensile). Stabile invece il tasso di inattività, fermo al 33,2%. Questo andamento generale (occupazione in aumento, disoccupazione in calo e inattività stabile) rafforza l’idea di una ripresa attiva del mercato del lavoro, in cui un numero maggiore di persone trova collocazione senza che la platea degli inattivi subisca variazioni significative nel breve periodo. Tuttavia, le dinamiche sono diverse e a volte penalizzanti se si guarda alla fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni.

hype business

I giovani i più penalizzati dal mercato del lavoro

L’incremento degli occupati, sia su base mensile che annua, è diffuso e coinvolge uomini e donne, di diverse età. Guardando i dati ISTAT, tuttavia, emerge una sola eccezione: questo trend positivo non coinvolge i giovani. Ad ottobre 2025, infatti, il numero di occupati 25-34enni si attesta a 4 milioni 214 mila unità, 30 mila unità in meno in un mese (-0,7% da settembre 2025). Inoltre, rispetto a ottobre 2024, gli occupati in questa fascia sono 51 mila in meno (-1,2%), mentre il tasso di occupazione è sceso al 68,2% (-0,7% rispetto al 2024). È l’unico caso, tra tutte le fasce d’età, in cui c’è stata una contrazione, sia sul mese che sull’anno.

Un dato che completa il quadro negativo è l’andamento della disoccupazione e, soprattutto, dell’inattività. Il numero di disoccupati 25-34enni è in calo, sia mensilmente che annualmente, portando il relativo tasso all’8,3%. Tuttavia, questo calo della disoccupazione non è dovuto a un fortunato passaggio all’occupazione. Al contrario, il fenomeno è associato a un aumento del numero di inattivi, cioè coloro che non lavorano e non cercano attivamente un impiego. Gli inattivi tra i 25 e i 34 anni sono aumentati di 47 mila unità in un solo mese, portando il loro tasso al 25,6% (+1,2 punti percentuali su base annua).

Autore
Foto dell'autore

Redazione

Il team editoriale di Partitaiva.it

Siamo un team di giornalisti, consulenti, commercialisti e altri professionisti che ogni giorni si occupano di temi legati al lavoro, fisco, economia, previdenza e finanza.

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.