Intelligenza artificiale: in Italia il mercato cresce in modo esponenziale. Tutti i dati 2024

Il mercato dell'Intelligenza Artificiale è in crescita in Italia: scopriamo l'evoluzione dei sistemi di AI per le imprese e per i cittadini.

di Laura Pellegrini

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  • Il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia ha raggiunto un valore di 760 milioni di euro nel 2023, con una crescita del +52% rispetto all’anno precedente.
  • Quasi tutti gli italiani conoscono o hanno sentito parlare dell’AI, ma c’è ancora molta confusione sul concetto di Generative AI.
  • Sei imprese su dieci hanno avviato dei progetti con l’AI, almeno in sperimentazione; mentre solo il 5% degli investimenti riguarda la Generative AI.

Il valore del mercato dell’intelligenza artificiale in Italia cresce in maniera impetuosa, ma l’utilizzo di questa nuova tecnologia spaventa ancora moltissimi italiani: nonostante nel 2023 sia stato registrato un incremento del 52% rispetto all’anno precedente, ci sono ancora persone e imprese che restano scettiche di fronte a questa innovazione.

Secondo una ricerca realizzata dall’Osservatorio Artificial Intelligence di Milano1, da qui a 10 anni l’intelligenza artificiale potrebbe andare a sostituire quasi 3,8 milioni di lavoratori. Ma questo non ci deve spaventare, perché le previsioni demografiche potrebbero rendere necessaria la spinta all’automazione.

Sei imprese su dieci hanno già avviato dei progetti con l’AI, mentre moltissimi italiani hanno iniziato a provare i prototipi di ChatGPT e Bard: ecco qual è stata l’evoluzione del mercato dell’intelligenza artificiale in Italia e quali sono le prospettive per il futuro.

Intelligenza artificiale in Italia: l’evoluzione

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Come possiamo notare dal grafico realizzato dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, l’intelligenza artificiale in Italia ha registrato una crescita enorme a partire dal 2018 fino a oggi.

In particolare, nel 2023 il mercato dell’AI in Italia ha raggiunto un valore pari a 760 milioni di euro, con una crescita del +52% rispetto all’anno precedente, quando era stata descritta una crescita del 32%.

Nell’ultimo anno, con il lancio di diversi sistemi e prototipi di AI come ChatGPT o Bard, l’intelligenza artificiale è entrata nel linguaggio comune delle persone: infatti, il 98% degli italiani ne ha sentito parlare, mentre il 29% ha una conoscenza piuttosto ampia dell’argomento.

Nonostante ci siano attrazione e interesse verso i nuovi sistemi di intelligenza artificiale, c’è ancora un po’ di confusione sul concetto di “Intelligenza Artificiale Generativa“: con questo termine si intende l’utilizzo dell’AI per la creazione di nuovi contenuti, come testo, immagini, musica, audio e video.

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Il mercato dell’AI è in crescita: i dati

La maggior parte della crescita legata al mercato dell’intelligenza artificiale (90%) riguarda le grandi imprese, mentre la restante parte è suddivisa equamente tra PMI e Pubblica Amministrazione.

Basti pensare che il 61% delle grandi imprese ha già avviato dei progetti con l’AI (almeno in sperimentazione) e la percentuale scende al 18% per le piccole e medie imprese. La suddivisione del mercato dell’intelligenza artificiale in Italia è la seguente:

  • 29%: soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (Data Exploration & Prediction, Decision Support & Optimization Systems);
  • 27%: progetti di interpretazione del linguaggio, scritto o parlato (Text Analysis, Classification & Conversation Systems);
  • 22%: algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (Recommendation Systems);
  • 10%: analisi di video ed immagini,
  • 7%: Process Orchestration Systems;
  • 5%: Generative AI.

Imprese e intelligenza artificiale

Analizzando il rapporto tra imprese e AI notiamo un mercato in crescita e un balzo in avanti notevole soprattutto negli ultimi anni.

Stando ai dati, sei grandi imprese su dieci hanno avviato qualche progetto con l’intelligenza artificiale, mentre due imprese su tre hanno già discusso sulle possibili applicazioni delle Generative AI. Tra queste ultime, una su quattro ha avviato delle sperimentazioni.

I maggiori investimenti delle imprese nell’AI riguardano:

  • sistemi di analisi e interpretazione dei testi per la ricerca semantica;
  • sistemi di classificazione, sintesi e spiegazione di documenti;
  • prototipi di agenti conversazionali tradizionali.

La ricerca è andata ad analizzare anche i livelli di maturità delle aziende nel percorso di adozione dell’AI, arrivando a riconoscere diversi profili.

Profilo di maturitàDescrizionePercentuale
AvanguardistaAziende che hanno raggiunto la maturità a livello tecnologico, organizzativo e gestionale nell’adottare le AI11% del totale
ApprendistaAziende che hanno dei progetti avviati, ma senza metodologie strutturate e fanno ricorso a soluzioni standard23% del totale
In camminoAziende con pochi progetti di AI attivi29% degli osservatori

Nel 66% dei casi si possono evidenziare delle situazioni eterogenee: per esempio, ci sono delle aziende che non percepiscono il tema dell’AI come rilevante e non dispongono di un’infrastruttura tecnologica adeguata alla gestione di grandi quantità di dati. Possiamo definire questa categoria di imprese come “osservatori”.

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Intelligenza artificiale e automazione: le prospettive per il futuro

Bisogna sottolineare che c’è una buona parte di italiani che è intimorita dai rischi dell’intelligenza artificiale, in particolare riguardo il possibile impatto dell’automazione sul lavoro umano: il 77% degli intervistati guarda con timore l’AI, mentre il 17% è contrario alla sua applicazione nell’ambito lavorativo.

Ad oggi, comunque, l’impatto dell’automazione sul lavoro umano è piuttosto ridotto, con un potenziale del 50% dei posti di lavoro equivalenti.

Da qui a dieci anni, però, la situazione potrebbe cambiare: le macchine “intelligenti” potrebbero andare a sostituire il lavoro svolto da 3,8 milioni di persone in Italia.

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Ma tale prospettiva, seppur spaventosa, diventa una necessità considerando, come spiegato da Giovanni Miragliotta, il Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence, che le previsioni demografiche prevedono un gap di 5,6 milioni di posti di lavoro da qui a dieci anni, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione.

Va sottolineato, comunque, che i lavori a rischio con l’intelligenza artificiale sono un numero ridotto rispetto a tutte le professioni esistenti, che non potranno mai essere svolte da sistemi di AI. In ogni caso si renderà sempre necessaria la supervisione di una persona umana alle attività di una macchina.

Le criticità che riguardano l’AI

Prima dell’adozione dell’AI all’interno delle attività produttive, comunque, occorre approvare a livello comunitario o nazionale una serie di norme e regolamenti che possano accompagnare lo sviluppo tecnologico riducendo i rischi connessi.

Ad oggi sono tre le principali criticità che riguardano l’AI, come ha spiegato Nicola Gatti, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence:

  • garantire che i risultati dei sistemi di AI siano corretti (la cosiddetta robustezza);
  • garantire che le decisioni prese siano spiegabili alle persone (explainability);
  • certificare che i sistemi di AI rispettino le regolamentazioni Europee e che siano contenuti i rischi.

Intelligenza artificiale in Italia – Domande frequenti

Quanto vale il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia?

Il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia ha registrato una crescita record nell’ultimo anno, raggiungendo un valore complessivo di 760 milioni di euro (+52% rispetto all’anno precedente).

Qual è il futuro dell’intelligenza artificiale?

Secondo le ipotesi più accreditate, è probabile che nei prossimi decenni l’intelligenza artificiale e la robotica saranno completamente integrate all’interno delle operazioni aziendali e che avranno un forte impatto sull’efficienza delle organizzazioni.

Dove ci porterà l’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale ci aiuta a esplorare, ci spinge a scoprire delle innovazioni e dei luoghi che senza l’utilizzo della tecnologia non avremmo mai scoperto. Ma l’AI facilita anche una serie di operazioni macchinose e dispendiose, in termini economici ed energetici; agevola il lavoro e rende più efficienti alcuni processi operativi.

  1. Intelligenza artificiale, crescita record del mercato in Italia: +52%“, comunicato stampa Osservatorio Artificial Intelligence, Politecnico di Milano, osservatori.net ↩︎
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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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