Prima dell’Agi, l’Intelligenza artificiale generale, Google potrebbe lanciare un assistente IA in grado di gestire in autonomia le caselle di posta elettronica. Lo scrive il Guardian, che riporta un intervento di Demis Hassabis, a capo della divisione IA di Google, DeepMind, nel corso del festival Sxsw di Londra.
Le parole di Hassabis
“Pagherei migliaia di dollari al mese – ha detto – per potermi liberare del peso delle email. Un assistente IA universale che aiuti le persone a svolgere le attività quotidiane». Nello specifico, Hassabis ha confermato il lavoro del suo team su «un’intelligenza artificiale che permetta di capire quali sono le email più comuni e di rispondere con lo stile dell’utente, prendendo decisioni più semplici. La cosa che voglio davvero – e su cui stiamo lavorando – è se possiamo avere una posta elettronica di nuova generazione”, ha detto.
Il potenziale della “posta elettronica autonoma”
Sottolineando il potenziale dell’IA, il manager ha espresso l’idea che la corsa agli algoritmi sia stata “sopravvalutata sul breve termine” ma alla fine sarà come «una nuova rivoluzione industriale”. Proprio sul tema dell’Agi, l’amministratore delegato di DeepMind ha invitato Stati Uniti e Cina a collaborare. “Spero che almeno sul piano scientifico e di sicurezza si possa trovare un terreno comune – si legge sul Guardian – è per il bene di tutti, visto l’impatto che avrà”.
La potenza dell’IA nei video
Negli ultimi giorni l’IA sta facendo parlare di se anche per altro. Instagram, TikTok e X si sono riempiti di video che mostrano scene quotidiane estremamente realistiche, ma realizzati in realtà con il nuovo modello di intelligenza artificiale presentato da Google la scorsa settimana, Veo 3.
Hanno generato velocemente reazioni tanto entusiaste quanto allarmate, perché in molti casi anche per gli occhi più allenati può essere difficile riconoscere che le persone rappresentate non esistono davvero. Un filone particolarmente popolare di questi video mostra uomini e donne creati e animati dal software mentre negano di essere prodotti dell’intelligenza artificiale, con effetti particolarmente inquietanti.
L’incredibile realismo
Per il realismo e la nitidezza delle immagini prodotte Veo 3 è sembrato da subito superiore a servizi simili offerti dalla concorrenza, come Sora di OpenAI. Funziona come un normale chatbot: all’utente basta digitare una descrizione testuale del video che vuole ottenere (detta prompt), e in un paio di minuti al massimo ottiene una clip di otto secondi. A rendere il modello particolarmente sofisticato è la possibilità di aggiungere anche rumori, colonne sonore e persino dialoghi, includendoli nel prompt.
Alcuni dei video pubblicati in questi giorni sembrano provenire da film o serie tv, altri da telegiornali, altri ancora spezzoni delle tipiche interviste per strada di TikTok.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it