- Presentare la dichiarazione dei redditi è un adempimento obbligatorio per legge, ma per i dipendenti gli oneri fiscali vengono generalmente trattati dai sostituti di imposta.
- In Italia esiste una no tax area, ovvero una soglia al di sotto della quale non è necessario dichiarare i propri redditi al fisco: è di 8.500 euro per dipendenti e pensionati e di 5.500 euro per gli autonomi.
- Chi ha una partita IVA deve procedere in autonomia (anche con l’aiuto di un commercialista) alla presentazione della dichiarazione dei redditi annuale e al pagamento di tasse e contributi.
La dichiarazione dei redditi è un obbligo di legge, per cui tutti i lavoratori, dipendenti, autonomi e pensionati devono comunicare al fisco annualmente i propri guadagni. Ma questo è sempre vero? Esistono dei casi in cui si è esonerati dalla presentazione di questo documento?
Principalmente bisogna fare riferimento alla no tax area, ovvero alla soglia al di sotto della quale non è necessario dichiarare. Questo limite negli anni è cambiato, in base alle decisioni dei governi. Ma bisogna anche ricordare che molto spesso a presentare le dichiarazioni e ad effettuare gli adempimenti di legge sono i sostituti di imposta, per cui i lavoratori sono esonerati: ecco cosa bisogna sapere.
Indice
Dichiarazione dei redditi: quando è obbligatoria per i lavoratori dipendenti
I lavoratori dipendenti hanno a proprio carico meno responsabilità per ciò che riguarda gli adempimenti dichiarativi, perché generalmente ci pensano i sostituti di imposta, ovvero i datori di lavoro. Bisogna fare chiarezza quindi. I lavoratori che possiedono solamente redditi dal proprio lavoro dipendente non devono procedere alla dichiarazione, in quanto il titolare dell’azienda ha già provveduto a tutti gli adempimenti per suo conto.
Questo è valido anche nel momento in cui il dipendente ha una prima casa di proprietà. Diversa è la situazione in cui il lavoratore ha percepito durante l’anno altri tipi di redditi (ad esempio da operazioni finanziarie o da case in affitto). In questi casi deve procedere alla dichiarazione per suo conto.
Esiste però un’altra situazione, ovvero quella in cui il lavoratore durante l’anno abbia cambiato lavoro, di fatto passando da un’azienda ad un’altra. In questo caso diventa obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi. Si può fare anche comunicando tutte le informazioni al nuovo datore di lavoro, che agirà con appositi conguagli.
In ogni caso per un dipendente presentare la dichiarazione dei redditi può essere vantaggioso per recuperare delle somme in forma di detrazioni fiscali sulle spese effettuate, per cui può procedere con il Modello 730 (anche in forma precompilata).
Dichiarazione dei redditi: quando è obbligatoria per i pensionati
Per i pensionati la situazione è similare: la dichiarazione dei redditi non è obbligatoria se il soggetto percepisce redditi solamente dalla pensione, quindi da un ente previdenziale. Questo ente infatti funge da sostituto di imposta e svolge gli adempimenti di legge per conto dell’assistito.
Ma le cose cambiano se il pensionato percepisce anche altri tipi di redditi: ad esempio provenienti da case in affitto, oppure anche da prestazioni occasionali svolte in pensione. In questi casi diventa obbligatorio per legge presentare la dichiarazione, avvalendosi anche del supporto di un centro Caf.
Però va ricordato che i pensionati devono presentare obbligatoriamente il Modello RED (la dichiarazione reddituale) nel momento in cui percepiscono dall’INPS sostegni al reddito come maggiorazioni sociali, indennità, quattordicesima, sostegni per l’invalidità civile e così via.
Questo adempimento è obbligatorio anche per coloro che hanno percepito variazioni nel proprio reddito rispetto all’anno precedente e per chi lavora in autonomia pur essendo in pensione. Se è già stata presentata la dichiarazione dei redditi, non è necessario inviare anche il RED.
Dichiarazione dei redditi: quando è obbligatoria per gli autonomi
Chi lavora con una partita IVA deve sempre presentare la propria dichiarazione dei redditi, ad esempio con il Modello Redditi PF. Ma in caso di società si utilizzano altri documenti, come il Modello Redditi SP. Un lavoratore autonomo non ha un sostituto di imposta, quindi deve procedere da sé all’invio delle informazioni.
Per farlo, può usare gli strumenti e i software messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, oppure rivolgersi ad un commercialista esperto. Nel 2025 anche per questi lavoratori è possibile procedere con la precompilata.
In base alle dichiarazioni, verranno calcolate le imposte (e i contributi) da versare periodicamente. All’interno della comunicazione si devono indicare anche redditi diversi percepiti al di fuori dell’attività di impresa o professionale.
No tax area: limiti 2025
Alla luce di quanto visto, va anche ribadito che esistono degli importi sotto al quale non è necessario presentare la dichiarazione dei redditi. Si parla di soglie minime considerate basse per essere tassate. Per il 2025 la no tax area prevede fino a:
- 8.500 euro per i lavoratori dipendenti;
- 8.500 euro per i pensionati;
- 5.500 euro per le partite IVA.
Va anche ribadito che ci sono altri casi in cui non di deve presentare la dichiarazione: ad esempio chi ha solamente redditi da abitazione principale, da collaborazione coordinata e continuativa, per redditi esenti o in cui vi è un’imposta sostitutiva, chi ha redditi da terreni o fabbricati inferiori a 500 euro.
Valeria Oggero
Giornalista