L’assegno di inclusione o “ADI”, sostegno che ha sostituito il reddito di cittadinanza, cambia regole. Adesso il rinnovo è più semplice. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
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Assegno di inclusione 2025, cosa cambia
I primi che hanno fatto richiesta per l’assegno di inclusione tra dicembre 2023 e gennaio 2024 hanno ricevuto il sostegno fino a giugno, dunque per 18 mensilità complessive. L’erogazione si è interrotta per un mese, ma è intervenuto il bonus ponte, con un importo fino a 500 euro.
Adesso i nuclei che hanno presentato nuovamente la domanda, per ricevere l’ADI per altri 12 mesi, hanno 120 giorni di tempo dalla consegna del Patto di attivazione digitale (PAD) per presentarsi ai servizi sociali. Ovviamente questo vale soltanto per le domande effettivamente accolte. Se il nucleo familiare è rimasto invariato, non è necessario firmare un nuovo PAD.
Gli incontri da remoto per gli esonerati
I nuclei familiari con componenti che sono esonerati dagli obblighi di attivazione potranno incontrare i servizi sociali da remoto, sempre entro novembre 2025 per le domande presentate a luglio: tramite video call o con visita domiciliare. A stabilire la modalità sarà il case manager, semplificando così la procedura.
ADI, cosa succede se non ci si presenta ai servizi sociali?
Coloro che entro i termini previsti non si presenteranno all’incontro con i servizi sociali vedranno sospeso il beneficio.
Si può annullare la sospensione dell’ADI?
La sospensione può essere annullata soltanto dopo segnalazione di avvenuto incontro con i servizi sociali entro il giorno 20 del mese successivo a quello della sospensione della misura.
Come rinnovare l’assegno di inclusione 2025
Per rinnovare l’assegno di inclusione occorre presentare una nuova domanda all’INPS tramite portale web – autenticandosi prima con SPID, CIE o CNS -, CAF o patronato. Lo si può fare a partire dal mese successivo all’ultimo pagamento ricevuto.
Le certificazioni della condizione di svantaggio
Se nella precedente domanda esiste uno o più componenti del nucleo in condizione di svantaggio, occorre fornire nuovamente la certificazione attestante lo svantaggio e i dati del programma di cura e assistenza. Le certificazioni senza data di scadenza non sono valide automaticamente, ma necessitano di nuova verifica ufficiale. Se la condizione è cambiata, bisogna presentare la nuova documentazione. Nel caso in cui la certificazione fosse scaduta e non fosse stata rinnovata almeno due mesi prima della scadenza, c’è il rischio di sospensione dell’assegno: per comunicare l’estensione si deve usare il modello ADI-Com dell’INPS.
I requisiti
Per avere accesso all’assegno di inclusione è necessario:
- far parte di nuclei familiari che includano un componente disabile, minorenne, over 60 o in condizione di svantaggio;
- avere un ISEE fino a 10.140 euro;
- avere un reddito familiare di non oltre 6.500 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza, fino a un massimo complessivo di 2,2, elevato a 2,3 in caso di presenza di componenti con disabilità grave o non autosufficienti;
- possedere il requisito di residenza/cittadinanza (5 anni di residenza, di cui 2 continuativi);
- essere titolari di un patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro, esclusa la casa di abitazione, e di un patrimonio mobiliare di 6 mila euro per i nuclei con un solo componente e di 10 mila euro per le famiglie con tre o più componenti;
- non essere sottoposti a misura cautelare personale o di prevenzione, non avere condanne penali definitive o patteggiamenti di un anno o più nei 10 anni precedenti la domanda.
Quanto vale l’assegno di inclusione 2025
L’importo dell’ADI non potrà essere inferiore a 480 euro annui, erogati con carta elettronica (Carta di inclusione) che consentirà di eseguire: prelievi di contanti (fino a 100 euro al mese per persona, moltiplicato per la scala di equivalenza); bonifici mensili per il locatore.
L’ammontare dell’assegno si basa su due componenti:
- l’integrazione al reddito familiare fino a 6 mila euro annui, oppure 7.560 euro annui se il nucleo è composto tutto da persone di almeno 67 anni o da persone di almeno 67 anni e disabili gravi/non autosufficienti, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza;
- un contributo per l’affitto dell’immobile di residenza del nucleo familiare, pari al canone annuo previsto nel contratto di locazione, fino a 3.640 euro.
Il calendario dei pagamenti
Il calendario dei pagamenti dell’assegno di inclusione 2025 (per i primi accrediti o arretrati) è: 14 agosto; 15 settembre; 15 ottobre; 15 novembre; 15 dicembre.
Per i beneficiari che hanno già ricevuto la prima mensilità , invece, riceveranno il pagamento a fine mese, secondo il seguente calendario: 27 agosto; 27 settembre; 27 ottobre; 27 novembre; 20 dicembre.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it