Il disegno di legge Semplificazioni ha ricevuto il primo ok del Senato nei giorni scorsi. Nel pacchetto di norme, anche l’articolo 22, che cambia le regole per la certificazione medica della malattia dei dipendenti. Adesso il medico di base potrà rilasciarli anche senza visita in presenza, da remoto. La responsabilità professionale resta uguale: ecco come funziona il certificato medico a distanza.
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Ddl Semplificazioni, certificato medico a distanza: cosa cambia
I dipendenti pubblici potranno andare in malattia presentando i certificati medici senza accertamento clinico diretto. I medici, infatti, potranno effettuare la valutazione a distanza secondo criteri fissati da un accordo Stato-Regioni successivo. Lo stesso certificato sarà trasmesso per via telematica dall’INPS.
Tuttavia la certificazione da remoto sarà possibile a distanza soltanto se il medico conosce già il paziente, la condizione clinica lo consente e la piattaforma utilizzata garantisce totale sicurezza e tracciabilità .
Certificati di malattia falsi: i rischi
Il personale medico sarà sempre responsabile dei certificati rilasciati, anche se a distanza. I professionisti che dovessero rilasciare certificati mendaci ne subirebbero dunque le conseguenze, anche pesanti: dalla radiazione dall’albo professionale alla risoluzione del rapporto di lavoro, dalla perdita della convenzione con il sistema sanitario nazionale alle condanne penali.
Ddl Semplificazioni: il nuovo ruolo delle farmacie
Il ddl Semplificazioni potenzia anche il ruolo delle farmacie. Queste, oltre a consentire l’acquisto di farmaci e cosmetici, consentiranno di: scegliere il proprio medico di base o il pediatra per i figli; effettuare prelievi ematici, tamponi nasali, salivali e orofaringei; ricevere la somministrazione dei vaccini previsti per i cittadini con più di 12 anni; effettuare l’elettrocardiogramma; monitorare il cuore e la pressione con l’holter; sottoporsi allo screening per alcune malattie specifiche, come l’epatite C.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it