Bonus ZES unica Mezzogiorno prorogato fino al 2028: come funziona il credito di imposta e a chi spetta

Interessate Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Molise e Sardegna.

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La manovra 2026 prevede la proroga del bonus ZES unica per il Mezzogiorno, ovvero il credito d’imposta destinato agli investimenti effettuati al Sud nella Zona economica speciale (ZES) unica. L’agevolazione, inizialmente prevista fino al 15 novembre 2025, è stata estesa per coprire gli investimenti realizzati fino al 31 dicembre 2028.

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Come funziona il bonus ZES unica per il Mezzogiorno

La proroga di questa misura, contenuta nel testo bollinato della manovra 2026 trasmesso al Senato e in fase di approvazione, mira a mantenere attivo l’incentivo fiscale per le imprese che operano o intendono insediarsi nelle regioni del Sud Italia. Il credito d’imposta si applica agli investimenti che rientrano in un progetto di investimento iniziale, ovvero che facciano parte di un piano più ampio che porti a un aumento della capacità produttiva dell’impresa e all’introduzione di nuovi prodotti o servizi.

Gli investimenti agevolabili riguardano l’acquisto di beni strumentali come macchinari, impianti e attrezzature varie, anche mediante contratti di locazione finanziaria, destinati a strutture produttive situate nella ZES unica.
Rientrano tra le spese ammesse anche quelle per l’acquisto di terreni e l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali all’investimento. Il valore dei terreni e degli immobili non può però superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

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Chi può beneficiarne

Possono beneficiare del bonus le imprese del Mezzogiorno, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato, che non operino in settori esclusi o che non siano in stato di liquidazione o scioglimento. Devono essere imprese, già operative o che si insediano ex novo, all’interno della ZES unica, che comprende le regioni: Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Molise e Sardegna.

L’agevolazione non è universale, poiché sono escluse le imprese che si trovano in stato di liquidazione o scioglimento e/o che operano nei settori dell’industria siderurgica, del carbonifero, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche e della banda larga.

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Come accedere al bonus ZES unica per il Mezzogiorno

Per accedere al credito di imposta i soggetti in possesso dei requisiti devono comunicare all’Agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese ammissibili che prevedono di sostenere nel corso dell’anno solare (dal 1° gennaio al 31 dicembre). La domanda di accesso al bonus nel 2025 è ormai scaduta il 15 novembre, mentre la finestra temporale per le prossime richieste è fissata dal 31 marzo al 30 maggio di ciascun anno (2026, 2027, 2028).

Una volta inviata la prima comunicazione, bisogna procedere con l’invio della documentazione integrativa, che ha valore di consuntivo e serve sia per confermare che l’investimento effettivamente realizzato sia per quantificare il credito d’imposta maturato. In questo caso vanno allegati gli estremi delle fatture elettroniche e della eventuale certificazione contabile richiesta. In questo caso la finestra temporale è fissata nei primi giorni dell’anno successivo all’investimento, precisamente dal 3 gennaio al 17 gennaio. Questa date sono valide per chi ha presentato domanda nel 2025 e per chi lo farà negli anni 2026, 2027 e 2028.

La comunicazione integrativa deve indicare un ammontare di investimenti effettivamente realizzati non superiore a quello dichiarato nella comunicazione preventiva. Il mancato invio comporta la decadenza dell’agevolazione.

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Come utilizzare il credito d’imposta

Entro dieci giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle comunicazioni integrative, l’Agenzia delle Enttrate emana un provvedimento che rende nota la percentuale di fruizione del credito, calcolata tenendo conto del budget totale che lo Stato ha messo a disposizione con la somma di tutti i crediti richiesti. L’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile da ciascun beneficiario è pari all’importo risultante dalla comunicazione integrativa moltiplicato per la percentuale determinata dall’Agenzia. Ad esempio, se l’impresa ha richiesto 50.000 euro e la percentuale del bonus è pari a 50%, allora avrà diritto a un credito di imposta pari a 25.000 euro (50.000 x 50%).

Tale credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite presentazione telematica del modello F24, tenendo conto ovviamente dei nuovi limiti stabiliti dalle manovra 2026, che non permetterà più il pagamento dei debiti INPS e INAIL tramite questo meccanismo.

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